Oltre 300 milioni di persone perderanno il lavoro a causa del Covid-19

Il prolungamento e l’espansione delle misure di contenimento comporteranno inoltre che fino a 1 miliardo e 600 milioni di lavoratori nell’economia informale potrebbero perdere completamente il proprio sostentamento.

L'Organizzazione internazionale del lavoro avverte che oltre 300 ...

L’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) ha avvertito che almeno 305 milioni di persone perderanno il lavoro a tempo pieno a causa delle misure prese per far fronte al covid-19, secondo gli ultimi dati di una stima pubblicata dall’Organizzazione.

Secondo le previsioni dell’OIL, il prolungamento e l’espansione delle misure di contenimento comporteranno anche che fino a 1 miliardo e 600 milioni di lavoratori nell’economia informale potrebbero perdere completamente il proprio sostentamento.

In tutto il mondo, oltre 436 milioni di aziende stanno affrontando alti rischi di gravi perturbazioni durante la pandemia. Tra i settori che saranno maggiormente colpiti vi sono: commercio all’ingrosso e al dettaglio, che interesserà circa 232 milioni di aziende; industria manifatturiera, 111 milioni; alloggio e servizi di ristorazione (51 milioni di aziende interessate). Inoltre, le difficoltà nel settore immobiliare e altre attività danneggeranno l’attività di 42 milioni di aziende.

L’OIL chiede l’adozione di misure urgenti, specifiche e flessibili per sostenere i lavoratori e le imprese, in particolare i piccoli che lavorano nei settori dell’economia informale, nonché altri gruppi vulnerabili.

“Con l’evolversi della pandemia e della crisi occupazionale, la necessità di proteggere la popolazione più vulnerabile diventa più pressante”, ha dichiarato il direttore generale dell’OIL Guy Ryder. “Per milioni di lavoratori, la mancanza di reddito equivale alla mancanza di cibo, sicurezza e futuro. Milioni di aziende nel mondo sono sull’orlo del collasso. Mancano risparmi e accesso al credito. Questi sono i veri volti del mondo dellavoro. Se non vengono aiutati adesso, semplicemente periranno”, ha aggiunto.

Secondo l’organizzazione, le misure per rilanciare l’economia devono basarsi su un elevato livello di creazione di posti di lavoro, sostenuto da istituzioni e politiche del lavoro più forti. Allo stesso modo, il coordinamento internazionale nelle azioni per stimolare e alleviare il debito per le persone, sarà fondamentale nel processo di recupero.

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lorganizzazione_internazionale_del_lavoro_avverte_che_oltre_300_milioni_di_persone_perderanno_il_lavoro_a_causa_del_covid19/82_34603/

LA FABBRICA DELLA MANIPOLAZIONE
Come difendersi dal condizionamento mentale
di Enrica Perucchietti, Gianluca Marletta

La Fabbrica della Manipolazione

Come difendersi dal condizionamento mentale

di Enrica Perucchietti, Gianluca Marletta

Chi controlla il tuo immaginario controlla la tua volontà!

I grandi cambiamenti culturali che l'umanità affronta da decenni non sono né spontanei né casuali ma sapientemente "fabbricati" dai Poteri Forti.

"La manipolazione consapevole e intelligente, delle opinioni e delle abitudini delle masse svolge un ruolo importante in una società democratica, coloro i quali padroneggiano questo dispositivo sociale costituiscono un potere invisibile che dirige veramente il Paese. Noi siamo in gran parte governati da uomini di cui ignoriamo tutto ma che sono in grado di plasmare la nostra mentalità, orientare i nostri gusti, suggerirci cosa pensare".
Edward Bernays

Scriveva così nel lontano 1928 Edward Bernays, il fondatore delle Pubbliche Relazioni e l'ideologo degli attuali spin doctors. Nel suo saggio Propaganda, Bernays spiegava che un "governo invisibile" manipola, le opinioni, le abitudini e le scelte dei cittadini, lasciando a costoro l'illusione di essere liberi. In democrazia, ai metodi repressivi, il potere preferisce affiancare la manipolazione "dolce" volta a plasmare l'immaginario delle masse e a orientarne il consenso, tramite la propaganda, l'ingegneria sociale e il controllo dei media e dello spettacolo. Un potere nascosto ha infatti la possibilità di manipolare quasi alla perfezione i sentimenti e la mentalità di massa senza dare l'impressione di farlo, controllare i popoli entrando nel loro immaginario e riprogrammandone le coscienze.

La propaganda e l'ingegneria sociale non servono solo a plasmare l'opinione pubblica e a eterodirigere il consenso, ma tendono anche a creare un essere umano omologato, intercambiabile e unidimensionale, che pensa e agisce come tutti gli altri: un clone tra i cloni che sia talmente svuotato e spersonalizzato da seguire passivamente le scelte imposte dal Sistema.

"L'erosione della democrazia avviene svuotando progressivamente da un lato le nazioni del proprio potere e della propria sovranità, dall'altro facendo diventare tutti noi dei soggetti passivi, dei meri consumatori".

Al paradigma della violenza tipico del XX secolo, si è sostituito il paradigma del controllo sociale, radicato nei falsi bisogni che sono stati indotti nelle nuove generazioni. Si è imposta una nuova forma di potere, una nuova forma di capitalismo che non si accontenta di automatizzare i flussi di informazioni, ma mira ad automatizzare gli stessi individui. Siamo ormai immersi in una gabbia elettronica e digitale che non ci abbandona mai.

Dopo il successo di Governo Globale e Unisex, gli autori Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta tornano ad approfondire le tappe ideologiche del mondialismo, spiegando gli influssi e le tecniche di condizionamento utilizzate dal potere, con la versione aggiornata, ampliata e in 4D de La fabbrica della manipolazione.

Dai primi esperimenti di manipolazione mentale del dopoguerra alla "rivoluzione culturale" degli anni '60; dalla "nuova morale sessuale" all'ideologia di genere; dalla nascita dell'arte contemporanea alla genesi delle rivoluzioni "democratiche" nei paesi dell'est europeo e del Medio Oriente; dal sorgere della "nuova spiritualità" allo sviluppo dei Fondamentalismi Religiosi, questo saggio ripercorre una "storia altra" dell'età contemporanea, tanto misconosciuta quanto inquietante.

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