Obbligo Vaccino Antinfluenzale: Mozione di Forza Italia al voto alla Camera

di Denise Baldi

Il 22 settembre alla Camera sarà sottoposta al voto una mozione sull’introduzione dell’Obbligo del vaccino antinfluenzale.

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Già diverse regioni italiane avevano intrapreso questa strada con ordinanze che obbligavano medici, personale medico e over 65 alla vaccinazione antinfluenzale. Alle ordinanze erano susseguiti ricorsi al Tar da parte degli interessati, specialmente da parte del personale medico che, in caso di rifiuto, avrebbe subito provvedimenti connessi allo svolgimento della mansione lavorativa.

Il Tar della Regione Calabria ha recentemente accolto il ricorso di associazioni, medici e cittadini. Mentre il Tar della Regione Lazio ha respinto tre ricorsi ma ne sono già pronti altri. La proposta adesso arriverà alla Camera. Lo scorso 14 maggio Gelmini, Mandelli, Bagnasco, Bond, Brambilla, Mugnai, Novelli, Saccani Jotti (ex CdA AIFA) e Versace hanno presentato una mozione alla Camera per introdurre l’obbligo.

Nella premessa i firmatari hanno indicato le varie motivazioni che li hanno spinti a presentare questa richiesta al Governo: dati statistici sui contagi, numero dei morti annui, categorie più colpite e quelle più a rischio. Inoltre hanno riportato che a causa del Covid “risulta indispensabile raccomandare fortemente la vaccinazione anti-influenzale anche per consentire la diagnosi differenziale e facilitare la distinzione tra le due malattie” (che razza di cretinata… senza alcuna scientificità – ndr).

Su questo ultimo punto, non tutti si trovano in accordo e perfino il virologo Burioni ha ammesso che “il vaccino contro l’influenza non è tra i più efficaci. Il virus cambia ogni anno e noi dobbiamo decidere a gennaio quali ceppi includere nel vaccino che si farà a ottobre”.

Obbligo Vaccino antinfluenzale: l’impegno chiesto al Governo

La mozione proposta dai parlamentari di Forza Italia verrà discussa alla Camera il 22 settembre, proprio dopo le elezioni regionali e il referendum, e impegna il governo in dieci punti. Ne riportiamo alcuni:

Adottare iniziative per introdurre l’obbligo vaccinale gratuito (evviva… gratis ma obbligatorio! – ndr) per tutte le categorie a cui oggi è raccomandata la vaccinazione;

Adottare iniziative per introdurre l’obbligo vaccinale gratuito, attualmente previsto solo “per medici e personale sanitario di assistenza in strutture che attraverso le loro attività sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali”, a tutti gli operatori sanitari indipendentemente dall’età;

– Estendere la raccomandazione alla profilassi vaccinale, che oggi è prevista per gli ultra sessantacinquenni, ai soggetti con più di sessant’anni;

– Investire risorse per migliorare i servizi di prevenzione sanitaria e di promozione dei programmi vaccinali. Ma anche adottare iniziative per sostenere e potenziare la ricerca scientifica.

In più dovrebbe prevedere una collaborazione di tutti gli operatori sanitari, delle istituzioni scolastiche, delle università e dei mass media (ma se sono già tutti asserviti!) per promuovere la cultura vaccinale.

Infine hanno esortato l’adozione di provvedimenti legislativi per ripristinare un livello accettabile di sicurezza sanitaria, mantenendo elevate coperture vaccinali.

Vedendo le reazioni di medici, associazioni e liberi cittadini ai provvedimenti regionali che prevedevano l’obbligo del vaccino antinfluenzale, se la mozione sarà votata favorevolmente, si muoveranno in molti per contrastarla.

Articolo di Denise Baldi – Chimica, appassionata di rimedi naturali e tutto quello che riguarda la salute in generale.

Fonte: https://www.oltre.tv/obbligo-vaccino-antinfluenzale-mozione-forza-italia/

VACCINARE CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS?
Quello che dobbiamo sapere prima di decidere -
di Roberto Gava, Eugenio Serravalle

Vaccinare Contro il Papillomavirus?

Quello che dobbiamo sapere prima di decidere -

di Roberto Gava, Eugenio Serravalle

Il libro fornisce un'informazione aggiornata e indipendente (ai cittadini e a tutti gli operatori sanitari) sui vantaggi e sui limiti della vaccinazione contro il Papillomavirus, in modo che ognuno possa trovarsi nella condizione più corretta per esprimere, con un maggior grado di scienza e coscienza, il suo consenso o diniego veramente informato.

Il Papillomavirus (HPV), è l'agente virale che può essere causa di infezioni genitali femminili e, a lunga distanza, anche del tumore della cervice uterina, malattia che causa ogni anno circa mille morti.

Ci sono tortissime pressioni commerciali da parte delle Ditte produttrici, sia a livello politico che dei mass media, per promuovere campagne di vaccinazione di massa contro il Papillomavirus, ma a livello scientifico ci sono grandi perplessità, dubbi e preoccupazioni sul reale rapporto rischio/beneficio di questo vaccino.

  • L'infezione da HPV è comune, ma il rischio di sviluppare un carcinoma è eccezionale, richiede decenni e può essere evidenziato precocemente da periodici e innocui Pap-test che in ogni caso devono essere eseguiti anche nei vaccinati, perché il vaccino copre solo contro 2 dei 15 ceppi ad alto rischio tumorale.
  • Mancano studi cimici longitudinali condotti da ricercatori indipendenti dall'Industria farmaceutica sull'efficacia del vaccino.
  • Mancano informazioni corrette ed esaustive sui reali effetti indesiderati di questa vaccinazione e stanno diventando sempre più numerose le segnalazioni di gravi danni da vaccino.
  • Mancano completamente informazioni sulla durata della protezione e sulla reale capacità di prevenire veramente non le lesioni precancerose ma il carcinoma del collo dell'utero.
  • Non si sa come si modificheranno i numerosissimi tipi di HPV in risposta allo stimolo vaccinale: gli altri tipi virali non coperti dal vaccino diventeranno ancora più cancerogeni?
  • Ci sono azioni di marketing da parte dell'Industria farmaceutica per esagerare questa malattia e creare dei falsi bisogni allo scopo di giustificare l'acquisto del suo farmaco?
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Un commento

  1. Riccardo Cantamessa

    la salute è una condizione privata e non può essere imposta, se succedesse, vuol dire che siamo ritornati ad un sistema peggiore della dittatura (fascista) di Mussolini e questo non è un Paese Democratico; la condizione assolutamente più grave è che la Chiesa Bergogliana appoggia tale condizione, dal momento che Bergoglio invita a seguire le indicazioni governative!!!

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