“Netanyahu Vuole una Guerra Mondiale”

di Rogel Alpher (a cura della Redazione Insideover)

Traduciamo qui di seguito l’articolo di Rogel Alpher “Netanyahu Wants a World War” uscito sul giornale israeliano “Haaretz” il 12 agosto 2024.

Il primo ministro di Israele è una minaccia per la sicurezza mondiale. Nel suo discorso davanti al Congresso il mese scorso, Benjamin Netanyahu ha chiarito che considera Israele l’avanguardia nella guerra condotta dall’Occidente contro l’Islam radicale globale o, come lui stesso l’ha definita, uno scontro tra barbarie e civiltà.

Netanyahu ha chiarito agli americani che li protegge, che sta combattendo la loro guerra per loro. Dai suoi commenti è emerso chiaramente che l’America dovrebbe ringraziarlo per gli sforzi a suo favore, piuttosto che il contrario. Per quanto lo riguarda, l’enorme aiuto che Israele riceve dagli Stati Uniti serve un interesse americano esistenziale, e più gli Stati Uniti aumentano tale aiuto, meglio saranno preservati gli interessi americani. E ciò che è nell’interesse americano, secondo Netanyahu, è una guerra mondiale.

In effetti, in quell’occasione, Netanyahu si è presentato come il leader e l’indirizzatore del mondo libero. In un’intervista con la rivista TIME la scorsa settimana, ha sottolineato che il massacro del 7 ottobre è la sua Pearl Harbor. Le sue azioni e la visione che ha presentato al Congresso rendono chiaro che, come Franklin Roosevelt prima di lui, la sua Pearl Harbor gli ha affidato il dovere strategico e morale di iniziare una guerra mondiale.

Gli Stati Uniti sono solo il suo proxy e sono quindi tenuti a bombardare le strutture nucleari dell’Iran. Ogni volta che l’Iran minaccia di entrare nella mischia insieme al suo di proxy, Hezbollah, Netanyahu tira fuori il suo proxy. E Netanyahu è certo di riconoscere, meglio dell’amministrazione democratica, ciò che è nell’interesse dell’America e di servire questo interesse meglio del presidente Joe Biden.

Si potrebbe affermare che Netanyahu è un pessimo stratega: ha fatto assassinare Ismail Haniyeh a Teheran e Fuad Shukr a Dahiyeh, senza tenere conto della portata della rappresaglia. Ma non l’ha davvero presa in considerazione?

Chiunque si consideri leader dell’Occidente nello scontro con i barbari sa bene che l’assassinio giusto nel posto giusto al momento giusto, potrebbe scatenare una guerra mondiale che durerà anni e lasciare quel leader al potere fino alla fine della guerra stessa.

Questa guerra mondiale è il bambino che Netanyahu sta crescendo. E la sua strategia sta iniziando a dare i suoi frutti. È un dato di fatto che, ad aprile, ha orchestrato una situazione in cui gli Stati Uniti sono stati mobilitati insieme ai loro alleati della Seconda Guerra Mondiale, Francia e Gran Bretagna, insieme a Stati sunniti moderati, in una coalizione a difesa di Israele. Questo è il sogno di Netanyahu che si avvera: il mondo in subbuglio, con Israele nell’epicentro.

I risultati dell’assassinio di Haniyeh sono ancora più impressionanti, per quanto lo riguarda: Biden ha inviato nella regione unità che fanno impallidire il contingente inviato ad aprile; Netanyahu sta definendo l’agenda. Il mondo si sta disgregando intorno a lui. Le sue azioni stanno togliendo il sonno anche a Vladimir Putin.

È più rilevante che mai sulla scena mondiale e crede che la guerra a Gaza finisca per innescare una guerra mondiale. Nelle sue allucinazioni megalomani, questa guerra mondiale, la vittoria della civiltà sui barbari, sarà la sua eredità.

Israele è diventato troppo piccolo per le forze di distruzione che emanano da Netanyahu e mirano a inondare il mondo. Nella rivista TIME, si è paragonato a George W. Bush dopo gli attacchi dell’11 settembre. Netanyahu si paragona costantemente ai leader degli imperi globali e si comporta di conseguenza. Ecco perché è euforico. Crede che le sue visioni di Armageddon si stiano avverando e che in futuro sarà menzionato nei libri di storia allo stesso modo di Churchill e Roosevelt: il vincitore sui barbari.

Nel frattempo, le persone che salvano i cittadini di Israele, dell’Iran e del mondo (non i poveri palestinesi però… nota di conoscenzealconfine) dalla sua barbarie sono Putin (che, sensibile al suo onore, rivendica il monopolio di innescare guerre mondiali di questi tempi) e il nuovo presidente dei “barbari”, Masoud Pezeshkian (n.r.d.: il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran).

Il mondo intero ha ora una buona ragione per tifare per la caduta di Netanyahu. Finché lui è al potere, non sono solo gli ostaggi a essere in pericolo. Il mondo intero è in pericolo.

Articolo di Rogel Alpher

Fonte originale: https://www.haaretz.com/opinion/2024-08-12/ty-article-opinion/.premium/netanyahu-wants-a-world-war/00000191-4275-debc-a793-4efd7dfd0000

Traduzione: Redazione Insideover

Fonte: https://it.insideover.com/guerra/letture-netanyahu-vuole-una-guerra-mondiale.html

DIVERSAMENTE SANI
Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie
di Massimo Citro Della Riva

Diversamente Sani

Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie

di Massimo Citro Della Riva

In "Diversamente Sani" il dottor Massimo Citro Della Riva, ricercatore indipendente e autore dei bestseller "Eresia", "Apocalisse" e "Rischi di Star Bene se Curi le Intolleranze Alimentari", riporta insegnamenti antichi di quando la Medicina era saggia e non asservita a interessi industriali o di altro genere, per aiutarci a vivere meglio e non diventare dei diversamente sani.

Il libro ci permette di decodificare i segnali che il corpo ci invia e di farci – finché possibile – delle piccole diagnosi da sé. Con una medicina alla deriva, è essenziale essere un po' medici di se stessi.  

La prima regola fisiologica è: nel nostro corpo tutto è connesso e tutti i mali insorgono da dentro. Sempre. Da dentro, non da fuori.

Da fuori può arrivare il fattore scatenante che accende la miccia, ma che non è mai la causa. Le cause vere, quelle determinanti, sono sempre dentro di noi.

Le malattie prendono origine da noi stessi. Batteri, virus, pollini o altri allergeni, il caldo, il freddo, l'umido e tutto quello che da fuori può intervenire a minare la salute, sono solo cause scatenanti, non rappresentano la causa. Dobbiamo rivedere certi concetti, divenuti ormai luoghi comuni.

Ci sono precise correlazioni fra sintomi e organi interni, ma non sono quasi mai spiegate ai pazienti, che anzi sono spesso deliberatamente tenuti all'oscuro su quel che, in fondo, riguarda loro stessi.

Il corpo ha una straordinaria capacità di autoregolarsi. Si depura, si aggiusta, si autocura con precisione millimetrica. Se lo si lascia fare, è in grado di conservarsi e di durare nel tempo. C'è una regia dietro a qualsiasi sindrome, a qualsivoglia disfunzione, a ogni tipo di malessere.

"Diversamente Sani" ci insegna a stare sani, imparando a dialogare con il nostro organismo, ascoltarlo, interpretarlo in maniera corretta e curarlo, fintanto che è possibile. Tutti insegnamenti che l'autore mette in pratica da più di quarant'anni di attività.

Ci permette di star bene seguendo le indicazioni suggerite dal nostro corpo, tornando a rispettare e ad amare i nostri organi che giorno e notte lavorano per noi, ognuno dotato di una sua personalità e le sue esigenze.

Questa guida è indirizzata a chiunque sia attento alla propria salute, a chi è malato o soffre di sintomi che non hanno trovato una diagnosi, a chi si prende cura di sé e cerca di diventare longevo in modo sano, ai colleghi medici che abbiano voglia di esplorare un po' più in là.

Non si parla di suggestioni o mode, ma di casi clinici che dovrebbero far riflettere e far inserire le intolleranze alimentari in un piano globale di prevenzione, oltre che di cura, di molte malattie.

Sempre che le istituzioni abbiano interesse alla prevenzione. Sempre che qualcuno, magari per produrre maggior reddito, non ci voglia tutti un po' malati, non troppo, ma nemmeno sani. Diversamente sani.

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