Mascherine: crescono le Preoccupazioni per la Salute

di Valentina Bennati

C’è allarme per il ritrovamento di microplastiche nel tessuto polmonare profondo.

Sta girando in questi giorni sui social un articolo apparso su The Guardian lo scorso 6 aprile (https://www.theguardian.com/environment/2022/apr/06/microplastics-found-deep-in-lungs-of-living-people-for-first-time) che ha dato notizia del ritrovamento di microplastiche nel tessuto polmonare profondo prelevato da pazienti durante operazioni chirurgiche e da cadaveri durante autopsie. Le particelle sono state trovate in quasi tutti i campioni analizzati.

Il pensiero va alle mascherine che, da due anni a questa parte, miliardi di persone ogni giorno in tutto il mondo sono costrette a portare per coprire bocca e naso. E, in effetti, un paio di lavori scientifici pubblicati nei mesi scorsi spingono il ragionamento in questa direzione.

Il primo studio è uscito lo scorso maggio su ScienceDirect (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0043135421002311) e ha certificato la presenza di micro e nano particelle e inquinanti chimici (fibre a base di silicio e plastica) nelle mascherine monouso.

Tre mesi dopo, ad agosto, altri ricercatori (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8441111/?s=09) hanno ribadito che le mascherine rilasciano microplastiche che vengono inalate direttamente durante l’uso, oltre che trasportate nell’ambiente. Scrivono in merito gli autori: “Queste ultime (le microplastiche) possono assorbire contaminanti chimici e ospitare microbiota patogeno e, una volta entrate negli organismi, possono traslocarsi in più organi causando potenzialmente effetti dannosi e citotossici.”

Le microplastiche (plastiche di dimensioni inferiori a 5 mm) sono inquinanti che si trovano ovunque e, negli ultimi anni, la loro presenza è stata evidenziata nell’acqua, nel suolo, nell’aria, negli alimenti trasformati, perfino nell’acqua potabile. Si potrebbe dire che l’esposizione umana è inevitabile, ma indubbiamente l’ “emergenza” sanitaria che ci siamo ritrovati a vivere negli ultimi 26 mesi ha peggiorato la problematica, provocando un’impennata senza precedenti nella produzione e nel consumo di plastica monouso, cioè guanti e mascherine. Gli stessi scienziati autori delle ricerche sopra menzionate ammettono che “c’è una crescente preoccupazione per quanto riguarda i rischi per la salute.”

È urgente che ci si interroghi seriamente, in particolare sull’utilizzo delle mascherine che, benché non siano più obbligatorie all’esterno, continuano ad essere indossate da molta gente e fatte tenere in diverse scuole durante l’intervallo ai bambini, mentre giocano e corrono negli spazi all’aperto.

Ci si dovrebbe interrogare anche sulla destinazione finale di questi particolari rifiuti dal momento che mancano linee guida e infrastrutture adeguate per il corretto smaltimento, ad esempio, segnaletica e contenitori specifici (stessa cosa si potrebbe dire per i guanti monouso, anch’essi altamente impattanti sull’ambiente e poi di conseguenza indirettamente sui nostri organismi).

C’è troppo poca consapevolezza su questa tematica da parte delle persone e un colpevole silenzio da parte di media e autorità (non è che c’è silenzio… non gliene frega proprio niente… Anche se poi, se c’è da parlare di difesa dell’ambiente e di gretate varie son tutti pronti sull’attenti! – nota di conoscenzealconfine)

Articolo di Valentina Bennati (https://comedonchisciotte.org)

Fonte: https://t.me/CDCPiuSalute

CONTROLLO MENTALE

di Armen Victorian

Controllo Mentale

di Armen Victorian

Un agghiacciante e documentato resoconto sui metodi di controllo mentale escogitati e sperimentati in particolar modo da Stati Uniti e Unione Sovietica a partire dal termine della Seconda Guerra Mondiale. Milioni di dollari stanziati per lo studio delle tecniche di percezione extra-sensoriale, visione a distanza, psicocinesi, telepatia, lavaggio del cervello, nonché degli effetti di LSD ed altre droghe; applicazioni sperimentate su cavie umane spesso inconsapevoli, nel contesto della ricerca di nuove forme di 'armi non-letali'.

La battaglia per il controllo della mente umana può rivelarsi una faccenda assai sporca. Da decenni i servizi segreti sono alla ricerca di nuovi sistemi per controllare il modo in cui le persone pensano ed agiscono - e per fiaccare la loro determinazione ad opporre resistenza.
Controllo mentale rivela inquietanti prove che il mondo dell'intelligence preferirebbe restassero ignote. Denuncia un'ampia gamma di esperimenti assai discutibili, condotti dalla CIA e da altre agenzie, alla ricerca di nuove forme di 'armi non-letali'.
Migliaia di 'cavie' sono state sfruttate e danneggiate, tanto sotto il profilo fisico quanto sotto quello mentale, senza il loro consenso. Fra queste si annoverano degenti ospedalieri, donne gravide, alunni delle scuole, prigionieri e veterani militari.
Controllo mentale rivela il modo in cui, dopo aver scoperto che la Russia eseguiva ricerche in ambito parapsicologico per missioni coperte, il Pentagono è rimasto ammaliato dalle tecniche di manipolazione psichica. Stanziamenti per milioni di dollari sono stati destinati ad ambiti quali percezione extrasensoriale, osservazione a distanza, psicocinetica, LSD, telepatia e lavaggio del cervello.
Ricorrendo alla Legge sulla Libertà di Informazione, il Dr. Armen Victorian ha raccolto prove documentali relative a tali programmi. Avulso da teorie cospirative, il suo libro è il primo ad esplorare in profondità il torbido e segreto mondo del controllo mentale.

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