Mappatura del prurito: spiegazione in chiave psicosomatica

Il prurito rappresenta uno dei segnali principali che l’organismo utilizza per avvertire della presenza di un disturbo, di un’irritazione, di un’allergia o di uno squilibrio.

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In effetti, quando si manifesta è difficile ignorarlo: si ha immediatamente l’istinto di grattarsi e, subito dopo, il desiderio di capire quale sia la causa che lo ha scatenato.

In virtù della sua aspecificità e difficoltà terapeutica, il prurito crea imbarazzo al medico: normalmente, la soluzione prospettata, è semplicemente “sintomatica”, mediante uso dei soliti antistaminici o, peggio, del cortisone che, come sappiamo ormai benissimo, determinano una risoluzione temporanea del sintomo, senza risolvere nulla.

Il prurito, riconosce però cause, che spesso sono di natura psichica; se per alcune malattie psicosomatiche può sfuggire il senso di connessione tra la mente e il corpo, nel caso dei disturbi cutanei appare più evidente il senso, in quanto è proprio sulla pelle che i conflitti emotivi vengono “scaricati”.

In particolari periodi di stress o di forte ansia può capitare, infatti, che la mente sfoghi sul corpo il suo malessere, causando un disturbo reale in un organo o in un apparato.

  • Questo fenomeno viene detto “psicosomatico” perché, come dice la parola stessa, è una reazione che la psiche (cioè la mente) manifesta sul corpo (soma).
  • Il prurito psicosomatico si manifesta in un punto ben preciso del corpo, è persistente e non è causato da nessun altro problema allergico, cutaneo o di tipo generale. In genere il fastidio si manifesta o si amplifica di sera.
  • Dipende da una produzione anomala di istamina, una sostanza leggermente irritante che l’organismo secerne quando riconosce un allergene. In questo caso, non c’è nessuna allergia reale, ma il corpo rilascia in una zona del corpo, scatenando un forte prurito.

Comunque, prima di affermare che una dermatosi è psicosomatica, occorre escludere tutte le possibili cause organiche con una visita diretta, eventuali test ematochimici e altri esami strumentali. Bisogna poi tenere presente che, sotto stress – sia fisico (surmenage, scarso sonno, iperlavoro), sia emotivo – la pelle diventa più “reattiva”.

Mappatura del prurito, analisi psicosomatica

Ecco una mappatura delle principali sedi di questo fastidioso sintomo, in relazione con alcune comuni motivazioni psichiche:

Prurito alla testa
Spesso si dice, quando si è preoccupati, di avere un “gratta-capo”. Questa localizzazione del sintomo, sottintende, a livello spesso inconscio, una preoccupazione e il nostro tentativo di trovare una soluzione.

Prurito al naso
Quando respiriamo un’aria pesante, o per meglio comprendere, “irritante”, spesso si accusa prurito in questa sede; ad es: il prurito al naso dei bambini che vivono in un ambiente familiare “teso” in cui i genitori spesso litigano e non vanno d’accordo.

Prurito agli occhi
E’ la localizzazione di quando abbiamo difficoltà a vederci chiaro, e allora, dobbiamo strofinarci gli occhi…

Prurito alla schiena
Tipico di quando ci gettiamo un problema “alle spalle”, ignorandolo. E’ il momento, allora, di ripescare il problema, di affrontarlo, e risolverlo.

Prurito al collo
Tipico di quando ci troviamo nella difficoltà di agire razionalmente o d’istinto, o quando si è combattuti per qualcosa. Il collo è il punto di congiunzione tra testa e cuore; per questo si traduce nell’incapacità di decidere la cosa più giusta da fare.

Prurito alle mani
Quante volte, avendo voglia di “picchiare” qualcuno, diciamo: “Mi prudono le mani…..”. Esprime una rabbia soffocata.

Prurito alle gambe
Le gambe, ci portano lontano…ecco come, un prurito in questa zona, può celare la smania di fare qualcosa o di scappare da una determinata situazione . Es: il prurito alle gambe degli anziani, spesso cela la paura della morte, e il tentativo di sfuggire da tale esperienza…

Prurito ai piedi
Tipico di quando ci troviamo in una situazione dalla quale toglieremmo volentieri i piedi…

Prurito all’addome
Particolare attenzione va posta al prurito della pancia nelle gravide, in quanto potrebbe sottintendere un rifiuto inconscio alla maternità, a seguito di svariati problemi come la giovane età della mamma, problemi economici , finanziari ecc…

Prurito ai genitali
Più spesso colpisce il sesso femminile e, a meno di infezioni, può essere causato da sensi di colpa oppure da una insoddisfacente e poco gratificante vita sessuale.

Per concludere

Il prurito diventa un modo di grattarsi via un persecutore interno – fantasmatico o reale non ha più importanza – che non da tregua. Ma il prurito aspecifico incontrollabile, può essere anche la difesa a un cambiamento di pelle, a un passo esistenziale verso un’identità nuova, alla scelta della propria creatività, all’assertività.

In ogni caso, anche se si tratta di un disturbo psicosomatico, non si può evitare di curarlo perché i suoi effetti sono più che concreti.

Per lenire il prurito possiamo:

  • Usare solo indumenti di cotone, lino o seta a diretto contatto della pelle, meglio se chiari (blu scuro e nero sono fra i colori più fastidiosi per la cute)
  • Sostituire gli ammorbidenti con acido citrico in polvere diluito in acqua
  • Alla sera, fare un bagno tiepido con amido di riso, poi asciugarsi tamponando. Se si fa la doccia, prima applicare sul corpo un velo di olio di mandorle; dopo, una crema lenitiva.
  • Se il prurito è davvero insopportabile, ricorrere al dermatologo.

 

Fonte: http://psicoadvisor.com/mappatura-del-prurito-2947.html

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