Luc Montagnier: “Questa è una Dittatura Sanitaria”

di Alessandra Nucci

ll Premio Nobel scopritore del virus dell’Aids arriva in Italia: “Ci troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia. Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è in grado di essere un veleno.

È un orrore costringere le persone, adesso i bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare. Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che funzionano. Il Green Pass? È un affare di marketing. Noi complottisti? No: sono loro a complottare!”.

Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina 1983, ha l’aria fra il divertito e il gentile, di chi le battaglie di principio è abituato a farle senza scomporsi. Il più noto delle ormai migliaia di medici e scienziati di tutto il mondo riuniti in associazioni a contrastare la vulgata a senso unico trasmessa dai principali media riguardante le vaccinazioni, l’accademico francese è stato a Firenze in questi giorni per iniziativa di un gruppo di volontari di “Atto Primo” capitanati da Tiziana Vigni e Daniele Granara. Ad ascoltarlo un pubblico attentissimo di duemila persone arrivate da ogni parte d’Italia. Le risposte del professore, che a più riprese fa appello ai medici perché prescrivano i farmaci che il Covid lo contrastano e lo guariscono, non potrebbero essere più chiare.

Quella che segue è una sintesi della conferenza stampa e della successiva presentazione al pubblico a cui la Bussola era presente.

 “Ci troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia” esordisce Montagnier, in francese tradotto dall’interprete. Vediamo compiersi un programma orribile, preparato da lungo tempo, scoppiato nel momento voluto, e destinato soprattutto ai paesi ricchi. È questa la principale ragione per cui promuovono una sola soluzione, quella dei vaccini”.

“Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è capace di essere un veleno. Quindi è un orrore costringere delle persone, adesso dei bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare. Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che ci sono, e funzionano”.

Il “green pass”?  Non è utile per la salute pubblica. Il green pass è un affare di marketing. “Voglio ripetere con chiarezza: questi vaccini sono inutili, pericolosi e inefficaci. A differenza di quello che ci avevano detto, questi vaccini non impediscono affatto la diffusione del virus“. “È  un crimine vaccinare dei bambini, perché anche se adesso non subiscono degli effetti negativi, possono esserci degli effetti a lungo termine oltre a quelli che vediamo adesso. Effetti a lungo termine di cui adesso non siamo a conoscenza”.

Ed è un crimine soprattutto perché esistono metodi alternativi per curare questa infezione, che sono anche meno costosi dei vaccini e permetterebbero di liberarci da questa malattia. Ma sui media non si parla di alternative, di altri tipi di vaccini o di rimedi. E se qualcuno fa notare gli effetti avversi questa persona viene eliminata, quindi viviamo in una vera e propria realtà di menzogna“.

“Per questo bisogna condannare il marketing dei grandi produttori farmaceutici, dei medici e degli scienziati e soprattutto dei governi”.

Alla richiesta di esprimere un parere sulla gestione della pandemia (pochissimo supporto da parte della medicina territoriale, “vigile attesa” seguita dall’interruzione di ogni comunicazione con i familiari una volta ospedalizzati, e forte scoraggiamento delle autopsie), Montagnier ha scandito in francese “….  des activités criminels. Attività che portano alla morte “non solo dei pazienti ma anche dei curanti”.

“D’altra parte constatiamo che le stesse misure di cui parlate in Italia ci sono in Francia in Inghilterra e anche altrove quindi sono concertate. Per questo bisogna rispondere a questo gruppo al potere in modo concertato. Ci danno dei complottisti? No: sono loro a complottare!”.

La conclusione del professore, contento di essere “à la rétraite”, in pensione, perché ciò lo sottrae alle pressioni che stanno subendo tanti suoi colleghi, è stata che “l’umanità sta sviluppando i motivi della propria scomparsa. Ma c’è ancora speranza, a condizione di accettare di vivere in un mondo razionale e giusto che accolga anche cose che non sono previste da un piccolo gruppo di persone”, intese come gruppo di persone al potere. Non solo politico.

Articolo di Alessandra Nucci

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://lanuovabq.it/it/montagnier-ora-parlo-io-e-una-dittatura-sanitaria

LE NUOVE GUERRE DELLA GLOBALIZZAZIONE
Sementi, acqua e forme di vita
di Vandana Shiva

Le Nuove Guerre della Globalizzazione

Sementi, acqua e forme di vita

di Vandana Shiva

Nell'attuale era della globalizzazione il mondo è sempre più trascinato in nuovi tipi di guerre che non hanno nulla a che vedere con i cannoni, con le armi nucleari e la distruzione di massa, bensì con l'ecologia ed i limiti etici al profitto, dove i "nemici" sono i rigidi trattati di libero commercio, le tecnologie produttive basate sulla violenza, ingegneria genetica e le nanotecnologie.

La guerra delle sementi, ovvero il controllo delle granaglie, viene combattuta a colpi di Trade Related Intellectual Property Rights (TRIPS), gli accordi internazionali che impongono nuovi diritti di proprietà sui semi, rendendoli non più direttamente gestibili dai contadini. I monopoli idrici cui aspirano multinazionali come Pepsi e Coca Cola negano alla gente l'accesso all'acqua, sia creando uno spazio privato nella sfera delle acque pubbliche sia privatizzando i servizi di pubblica utilità e incrementando così i costi di questa risorsa del 200-300%.

La condivisione e lo scambio della biodiversità e delle conoscenze a essa legate spesso si trasformano in pirateria attraverso brevetti registrati da aziende e da privati che si appropriano liberamente del sapere o delle pratiche appartenenti alle comunità indigene. Quest'importante nuova opera dell'autrice del best-seller Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo, vincitrice nel 1993 del Premio Nobel Alternativo, traccia un efficace collegamento, all'interno del progetto dell'egemonia globale, tra la globalizzazione intesa come guerra economica e il militarismo e le varie forme di fondamentalismo visti come guerre politico-culturali.

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