L’illusione della morte

L’uomo ordinario è un perfetto ignorante. Non nel senso dispregiativo del termine, ma perché in realtà, non conosce la struttura della materia e le leggi che regolano il mondo e la vita. Conosce soltanto la realtà oggettiva legata al mondo fisico ed è convinto di spiegare tutto con la “scienza”.

Di conseguenza è convinto che con la morte fisica del corpo, tutto finisca o nella migliore delle ipotesi, che ci sia una sorta di giudizio finale, per decidere dove debbano vivere le anime in eterno.

Ma come ci insegnano l’antica tradizione esoterica e i maestri spirituali, non esiste soltanto il mondo fisico, bensì altre dimensioni in cui l’uomo vive con i suoi rispettivi corpi (o veicoli). Oggi, anche diverse teorie scientifiche di fisica quantistica, avvalorano questa ipotesi, sostenendo che oltre al mondo conosciuto esistono degli universi paralleli, introducendo il concetto di “multiverso”.

Queste dimensioni sono costituite da materia sempre più rarefatta man mano che si procede verso i piani più elevati. Il mondo fisico è il piano più basso, dove la materia è più densa e grossolana, ma l’anima si manifesta anche su altri piani della personalità: l’astrale e il mentale.

L’anima è il veicolo della Monade, che scende nei piani e nei sottopiani della materia per fare esperienza e tornare poi alla casa del Padre, arricchita dell’amore che ha imparato durante il suo lungo pellegrinaggio terreno. Questo è il Progetto Divino, dove ogni uomo è parte dello Spirito Universale, che si manifesta attraverso la Monade.

La morte, quindi, è soltanto un “passaggio di stato”. Con la morte fisica, l’anima abbandona il corpo e il mondo fisico, ma continua a vivere e a fare esperienze nel piano astrale, con le sue emozioni e i suoi pensieri. Successivamente, avviene anche la “morte astrale” e l’uomo rimane nel piano mentale, dopodiché è pronto per una nuova incarnazione, portando con sé tutte le esperienze delle vite precedenti.

La vita terrena è soltanto una parentesi nelle infinite possibilità di manifestazione della Monade. Nel corso della nostra eterna esistenza, stiamo sicuramente più fuori che dentro un corpo fisico. Per questo la morte è un’illusione; in realtà non è la fine di tutto, ma un nuovo inizio, in un’altra dimensione. È un salto quantico, se così possiamo definirla, tra una dimensione e l’altra.

Fonte: https://yogameditazione.net/illusione-della-morte/

Un commento

  1. Enrico Beretta

    il giudizio cosidetto finale avviene alla morte ed il giudicante è l’Anima pura che lo ha animato non viè una punizione o altro ma una destinazione dove l’individuo nato può se vuole correggere i propri errori nei confronti dell’universo che ha permesso la sua nascita l’o stesso avviene per colui che ha cercato di dare il meglio di se in basa alle ridotte sue conoscenze … viene posto in un mondo dove può migliorare il suo stato e forse ottenere il corpo di luce che la farà riconoscere dalle altre anime cosi da poterne accettare i consigli

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