Nonostante le apparenze di rottura, Leone XIV è tutt’altro che un outsider. Il cardinale Robert Prevost è stato personalmente voluto e promosso da Papa Francesco. Leone XIV rappresenta una continuità sistemica.
Con l’elezione al soglio pontificio di Leone XIV, la Santa Sede ha intrapreso una svolta significativa rispetto alla neutralità ambigua del suo predecessore, Papa Francesco, in merito al conflitto russo-ucraino.
Il nuovo pontefice ha espresso una condanna esplicita dell’aggressione russa, definendola fin dai tempi in cui era ancora vescovo una “vera invasione di natura imperialista”.
Una Svolta Diplomatica Contro l’ “Imperialismo” Russo. Leone XIV Contro Putin
Già nel 2022, quando era ancora vescovo di Chiclayo (Perù), mons. Robert Prevost, futuro Leone XIV, definì pubblicamente la guerra in Ucraina una “guerra imperialista” scatenata da Mosca per motivi di potere e di conquista territoriale. Questa posizione, ripresa dopo l’elezione al pontificato, ha marcato una netta rottura con il precedente silenzio vaticano sulle responsabilità russe.
Nel suo primo discorso da Papa, Leone XIV ha ribadito che il mondo vive una “terza guerra mondiale a pezzi” e ha qualificato il conflitto in Ucraina come una vera aggressione imperialista (https://euromaidanpress.com/2025/05/11/pope-leo-xiv-condemns-russias-war-in-ukraine-says-world-is-experiencing-third-world-war-in-pieces/).
Sostegno Esplicito all’Ucraina e a Zelensky
Leone XIV ha manifestato una chiara solidarietà al popolo ucraino. In un incontro ufficiale, ha ricevuto il presidente Volodymyr Zelensky e l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, riaffermando la necessità di una “pace giusta”, basata su verità e diritto, non su compromessi forzati o tregue instabili (https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2025-05/papa-leone-xiv-udienxe-peru-ucraina.html?).
Il suo sostegno morale e politico all’Ucraina è stato accolto con entusiasmo sia da Kyiv che da buona parte del mondo occidentale.
Una Proposta di Mediazione Senza Ambiguità
Pur condannando l’invasione russa, Leone XIV ha espresso la disponibilità della Santa Sede a ospitare negoziati di pace, purché fondati sul rispetto della sovranità ucraina (https://www.washingtonpost.com/world/2025/05/21/pope-leo-russia-ukraine-trump/).
Anche Donald Trump, già mediatore in vari dossier internazionali, ha espresso fiducia nel possibile ruolo del nuovo Pontefice come intermediario tra Mosca e Kiev.
Continuità di Sistema, Nonostante la Discontinuità Diplomatica
È importante sottolineare che, nonostante le apparenze di rottura, Leone XIV è tutt’altro che un outsider. Il cardinale Robert Prevost è stato personalmente voluto e promosso da Papa Francesco, che lo ha nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi nel gennaio 2023 e lo ha incluso nel Consiglio dei Cardinali. La sua elezione è stata possibile proprio grazie al consolidato blocco progressista bergogliano all’interno del Collegio cardinalizio.
La sua postura più netta e filoucraina, rispetto alla cautela ambivalente del predecessore, non va dunque interpretata come una vera inversione dottrinale o geopolitica, ma piuttosto come un adattamento di facciata a nuove necessità diplomatiche, soprattutto in un contesto in cui il Vaticano rischiava l’isolamento internazionale sul dossier ucraino.
Leone XIV rappresenta quindi, almeno finora, una continuità sistemica camuffata da discontinuità tattica: un cambiamento nel linguaggio, non necessariamente negli interessi sottesi.
Riferimenti: https://kyivindependent.com/pope-condemns-russias-imperialist-invasion-of-ukraine-in-2022-interview/
Fonte: https://t.me/Giovanni832 (La Verità rende liberi)