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Le profezie della Beata Anna Katherina Emmerick sui “due Papi”

di Floriana Castro Agnello

La chiesa ecumenica con due Papi: le profezie della Beata Anna Katherina Emmerick

Anna Katharina Emmerick

Anna Katharina Emmerick

La beata mistica, veggente, Anna Katherina Emmerick, (1774-1824 ) ricevette da Dio diversi doni sovrannaturali, tra cui: stigmate, levitazione, bilocazione, divinazione ed estasi.

Di lei si dice che sapesse distinguere gli oggetti sacri da quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide, per esempio, dettagli della rivoluzione francese. Previde la caduta di Napoleone, dodici anni prima che avvenisse. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di levitazione e bilocazione.

Nota soprattutto per le sue dettagliate visioni dell’Inferno, Paradiso e Purgatorio e per le visioni della passione di Nostro Signore Gesù, dalle quali è stato tratto il film di Mel Gibson: ”La passione di Cristo”. Tra le visioni della monaca tedesca, hanno spazio anche alcune profezie apocalittiche sul destino della chiesa e sulle visioni minuziose e realistiche dei ”due Papi”; sulle sofferenze del Papa emerito, sulla sua cacciata dal trono di Pietro e sulla Grande Apostasia che si sarebbe perpetrata all’interno della Chiesa.

Katharina Emmerick fu, credo, la prima ad aver previsto alcuni aspetti della futura riforma liturgica: “La Messa era breve. Il Vangelo di san Giovanni non veniva letto alla fine”. Ma ciò che salta immediatamente all’occhio, è la sua previsione di un tempo futuro di coesistenza di due Papi: “Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità” (13 maggio 1820).

La chiesa che va formandosi, nella profezia emmerickiana, è una chiesa “falsa”, dalla dottrina corrotta (più avanti dirà protestantizzata) e con un clero “tiepido”. Ma tutto questo non impedirebbe alla chiesa di “aumentare di dimensioni”. 
Anche il cambio di dimora e la clausura di quello che oggi è il Papa emerito, sarebbero stati preannunciati: “Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire”.

“Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente” (10 agosto1820). Anche qui, ancora una volta, è la popolarità e l’influenza della nuova chiesa a preoccupare la beata. Ecco, poi, la profezia sulla protestantizzazione della chiesa cattolica: “Poi vidi che tutto ciò che riguardava il protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre” (1820).

E ancora, sempre sulla chiesa: Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la chiesa. Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Vidi anche degli ebrei che si trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta tristezza”. (27 settembre 1820)

Ma questa profezia non si ferma qui, preannuncia anche la dottrina che, dagli anni postconciliari, guida gran parte della pastorale ecclesiastica, quella dell’ecumenismo e della libertà religiosa: Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti e avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova chiesa… Ma Dio aveva altri progetti” (22 aprile 1823).

Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad eccezione del Santuario e dell’Altare principale. San Michele venne giù nella chiesa, vestito della sua armatura, e fece una pausa, minacciando con la spada un certo numero di indegni pastori che volevano entrare. Quella parte della Chiesa che era stata distrutta venne prontamente recintata, così che l’ufficio divino potesse essere celebrato come si deve. Allora, da ogni parte del mondo vennero sacerdoti e laici che ricostruirono i muri di pietra, poiché i distruttori non erano stati capaci di spostare le pesanti pietre di fondazione”. (10 settembre 1820)

“Ho anche visto le varie regioni della terra. Gesù nominò l’Europa e, indicando una regione piccola e sabbiosa, espresse queste sorprendenti parole: “Ecco la Prussia, il nemico”. Poi mi mostrò un altro luogo, a nord, e disse: “questa è Moskva, la terra di Mosca, che porta molti mali”. (1820-1821)

Queste profezie di Katharina Emmerick combaciano, effettivamente, con molti aspetti della chiesa di oggi: l’ostilità di alti ecclesiastici moderni verso la santa Messa tradizionale, l’abito ecclesiastico e la sua apertura ecumenica a musulmani, protestanti ed ebrei.

Articolo di Floriana Castro Agnello

Fonte: antimassoneria.altervista.org

LA PROFEZIA FINALE
Lettera a papa Francesco sulla Chiesa in tempo di guerra
di Antonio Socci

La Profezia Finale

Lettera a papa Francesco sulla Chiesa in tempo di guerra

di Antonio Socci

Mai nella storia della Chiesa si è avuta una così spaventosa concentrazione di profezie che prospettano un tempo catastrofico per la cristianità e per il mondo. E sono profezie cattoliche, cioè legate a santi, pontefici e mistici o messaggi di apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa.

Dal Segreto di Fatima, per il quale Benedetto XVI ha evocato il 2017 come anno cruciale, alle profezie di don Bosco, da quelle della beata Anna Katharina Emmerich alle apparizioni di Kibeho, fino alle apparizioni in Rue du Bac e Lourdes ricondotte dal cardinale Ivan Dias a una lunga catena di fatti soprannaturali che ci allertano sull'imminenza di un tempo apocalittico.

Antonio Socci nella sua lettera aperta a papa Francesco richiama l'attenzione di tutti sui segni del presente, ma soprattutto sul rischio dell'apostasia, sulla situazione di smarrimento e confusione che si è creata nella Chiesa con il pontificato di papa Bergoglio, di cui esamina gli atti e le parole più controverse.

"Quelli che viviamo" scrive Socci "sono tempi dolorosi, ma anche gloriosi, in cui siamo chiamati a testimoniare Cristo. E forse, come per Ninive, ascoltare i profeti e convertirsi potrebbe ancora salvare la città dalla sua rovina." Lucido, rigoroso, appassionato, questo appello a papa Francesco è un'invocazione rivolta al cuore di ognuno di noi, per ricordarci che non è più possibile ignorare gli avvertimenti ricevuti finora.

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