Le bufale del Rating, i referendum disattesi, le Lobby e la cessione di aziende

di Byoblu

Moody’s declassa l’Italia, e le agenzie di rating finiscono sulla bocca di tutti. I commentatori le dipingono come autorevoli docenti che distribuiscono “pagelle”, ma la realtà racconta una storia un po’ diversa.

Ad esempio: tutti sanno che Moody’s classificò come affidabile la Lehman Brothers, che invece fallì subito dopo; ma Moody’s classificò “A” anche la Enron, pochi giorni prima del clamoroso default. Inoltre, di recente Moody’s è stata condannata a pagare quasi un miliardo di dollari di multa, per aver gonfiato i suoi ratings. A breve poi sull’Italia cadrà anche la falce delle altre agenzie, S&P e Fitch, che appartengono a grandi gruppi media e che vantano anch’esse belle cantonate, dall’Argentina alla Parmalat.

l famoso “rating”, poi non descrive affatto la realtà di un Paese, come a volte si lascia intendere: ad esempio il Botswana, il Bangladesh e la Nigeria hanno un rating superiore all’Italia… A dimostrazione del fatto che le agenzie fotografano solo interessi finanziari, e non certo la qualità della vita.

Anche in Macedonia referendum diastteso

I referendum, ormai, sembrano fatti per essere disattesi: da oltre due anni voci autorevoli chiedono la ripetizione del referendum Brexit di cui non hanno gradito il risultato. Tristemente famoso, poi, il referendum greco del 2015, in cui i cittadini dissero no all’austerity, e il governo la approvò il giorno dopo. Ma prima ancora, la Danimarca su Maastricht, Francia e Olanda sulla Costituzione Europea, l’Irlanda sul Trattato di Lisbona: tutti rigettati e fatti rifare fino allo sfinimento.

Ebbene, la cosa si è appena ripetuta in Macedonia: il 30 settembre è fallito il referendum per la modifica del nome del Paese e di suoi simboli tradizionali, che serviva per accontentare la Grecia ed entrare in UE e Nato. Ma il Parlamento, nei giorni scorsi, ha approvato ugualmente la modifica grazie anche al ribaltone di alcuni parlamentari. Democrazia parlamentare e volontà popolare, insomma, appaiono sempre più spesso su percorsi divergenti.

Per la sindaca Colau le basiliche sono ecomostri

L’architetto Antoni Gaudì è uno dei simboli di Barcellona, le sue meravigliose opere sono protette dall’Unesco e visitate da milioni di turisti. Ma tutto questo non basta alla sindaca di Barcellona, Ada Colau, che ha multato la celeberrima Basilica della Sagrada Familia di ben 36 milioni di euro. Il reato? Sta lì da 133 anni, ma non ha la licenza a costruire, insomma è… un abuso edilizio! Lo sbalordimento è mondiale. Sui social ci si chiede se il Colosseo o il Taj Mahal abbiano i permessi in regola, e si calcola a quanti miliardi ammonterebbe la multa arretrata per le Piramidi in Egitto. A volte l’ottusità della burocrazia (o dell’ideologia…), colpisce alla cieca, facendo del male in primis al proprio Paese.

Lobby del Glifosato con gli “esperti” a libro paga?

Ma succede davvero, che le lobby o le multinazionali usino “esperti del ramo” per influenzare la pubblica opinione? Secondo l’ultima clamorosa indagine di Greenpeace, sembra proprio di sì: pare infatti che la Monsanto, attraverso un’agenzia di public relations, abbia creato una improbabile rete di agricoltori per promuovere l’uso del solito glifosato in tutta Europa. Questi “addetti ai lavori”, costituiti in autorevoli associazioni dai nomi rassicuranti quali “Agricoltura libera” o “Sana agricoltura”, hanno presenziato a fiere e attivato campagne social pro glifosato, approfittando della fiducia dei cittadini nei cosiddetti “esperti”. Ma ora la domanda è: lo fa solo la Monsanto? Succede solo in agricoltura? Chissà…

L’Italia perde l’anima: addio anche a Magneti Marelli

È un flagello da cui sembra impossibile liberarsi: in Italia si susseguono ancora cessioni di aziende “fiore all’occhiello” a multinazionali straniere. Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la cessione de “iGuzzini”, leader in design e illuminotecnica “made in Italy” e per questo ancora più dolorosa, ad un grande gruppo svedese. Ma ancora più rumore sta facendo la cessione di un marchio storico come “Magneti Marelli”, un’industria da 8 miliardi di fatturato ad alto tasso tecnologico. Sembra impossibile: da pochi giorni Magneti Marelli, dopo 100 anni, non è più italiana ma giapponese. E purtroppo non finirà qui, perché si vocifera di una cessione ai francesi del marchio Ferragamo, e si teme persino per Esselunga. Ci stiamo vendendo l’anima, insomma, e non potremo più ricomprarla.

Articolo di Byoblu (Titolo originale:”Le bufale del rating”)

Fonte: https://www.byoblu.com/2018/10/24/le-bufale-del-rating-lightblu-n6/

OLTRE L'AGONIA
Come fallirà il dominio tecnocratico dei poteri finanziari
di Marco Della Luna

Oltre l'Agonia

Come fallirà il dominio tecnocratico dei poteri finanziari

di Marco Della Luna

Il capitalismo finanziario alimenta il falso dogma della scarsità della moneta e sta diventando sempre più una guida politica assoluta. Oltre a mercificare l'uomo, disgrega e degrada la società in due maniere: le infligge ricorrenti crisi e dissolve le sue basi morali in una logica di competizione individualistica.

Con il pretesto di dover assicurare la governance richiesta dagli stessi mercati che hanno destabilizzato la società, essa crea la giustificazione per controllare la vita sociale attraverso nuovi strumenti elettronici e biologici, che tracciano, violano e manipolano l'uomo fin nella sua integrità neurofisiologica. Questa "società gestita" è il risultato dell'applicazione degli strumenti della psicologia aziendale, potenziati con tecniche di manipolazione neurale e biologica.

Tale tecnologia ha dato ai governanti non solo un potere di controllo e intervento su tutti noi prima impensabile, ma anche una nuova struttura del potere stesso, delocalizzata e politicamente irresponsabile, in cui l'automazione e la smaterializzazione degli strumenti di governo e di arricchimento hanno privato le persone del potere di contrattazione e della partecipazione ai processi decisionali, relegandole al margine dei circuiti produttivi e decisionali.

Ha generato un ordine contrario ai bisogni dell'uomo e della biosfera, un ordine cementato da un catechismo ideologico "politicamente corretto" che criminalizza, censura e inibisce chi ne critica i fondamenti.

Siamo piegati dalle crisi incalzanti e dalle loro imposizioni, e così accettiamo che la sopravvivenza del sistema produttivo da cui dipendiamo necessiti di un maggior controllo sociale, di una crescente riduzione delle sicurezze personali, delle relazioni comunitarie e delle libertà. Quando saremo completamente sottomessi, per governarci non sarà più nemmeno necessario concederci i diritti e la dignità basilari.

Descrivendo questo minaccioso passaggio epocale, in cui l'Uomo sta rischiando tutto, il libro indica la via di uscita dall'incombente dominio tecnocratico nella stessa insondabile e incoercibile complessità del mondo, della psiche, dell'Essere.

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Un commento

  1. Una domanda è d’obbligo: quando prenderemo coscienza che dal 1997 in poi ci hanno svenduti? Non siamo più uno stato sovrano e siamo stati depredati di quasi tutto. E va sempre peggio.

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