La Nuova Nascita

di Isha Babaji

È tempo che il bene e il male interiori ed esteriori si separino, perché solo da questa separazione può nascere l’unione con qualcosa di Superiore…

Il Maestro Isha Babaji

Finora il bene è stato il nutrimento del male, e quest’ultimo sta prevalendo nel mondo in quest’epoca di Kali Yuga (1). È tempo che tutto finisca, perciò si deve estirpare la gramigna, e separare definitivamente il bene dal male, affinché non si perda per sempre il restante bene che è in noi.

Uniamoci a persone che rinforzino sempre più la nostra fede e il nostro bene, per moltiplicarlo all’infinito, poiché in questo tempo di tenebre è facilissimo perdere quel poco di positivo che uno ha e molti purtroppo lo hanno già perduto.

Uniamoci in comunità e centri spirituali dove non vi sia fanatismo, attaccamento, esaltazione, poiché tutto ciò indica mancanza di maturità e di saggezza. E questo è un pericolo, perché conduce alla competizione anziché alla collaborazione, conduce all’isolamento e va evitato. Tutti i centri spirituali devono collaborare anziché competere gli uni con gli altri, poiché c’è bisogno delle forze congiunte di tutti, in quanto il Karma dell’Occidente è travolgente.

Si devono evitare quei luoghi in cui vi è fanatismo, esaltazione e competizione, perché sono luoghi di falsa spiritualità, di falsa saggezza e falso amore. Si devono evitare quei luoghi dove si esalta un Maestro e se ne distrugge un altro. Tutti i Maestri sono Uno e lavorano insieme per l’umanità intera, per tutto ciò che è buono e costruttivo, per tutto ciò che è bene. Prendiamo il buono, il costruttivo, da ognuno di Essi, amplifichiamolo nei nostri cuori e nelle nostre menti, e concretizziamolo nella materia.

Scartiamo tutto ciò che è fanatismo, attaccamento, poiché in questo tempo di Kali Yuga le tenebre interiori ci portano ad esaltare il singolo, il nostro stesso egoismo, per distruggere tutto il resto, al punto tale che quando viene la personificazione stessa del Bene, quando viene il Cristo, non sappiamo più riconoscerlo.

Stiamo all’erta, poiché il Cristo potrebbe bussare alla nostra porta. Non cadiamo nel fanatismo, nell’esaltazione, nell’attaccamento, poiché così noi diventiamo ciechi, così siamo già morti ancor prima di morire. Tutti i Maestri Universali che insegnano il Vero Amore sono Uno. Prendiamo da Essi il meglio ed applichiamolo nella vita, evitando ogni forma di esaltazione, di confronto e di fanatismo, che sono dannosi per noi stessi e per il mondo intero. Poiché col fanatismo non si costruisce il mondo, ma lo si distrugge.

Lavoriamo con serenità, insieme ai Maestri Universali, agli Avatar o Incarnazioni Divine. Non continuiamo ad offenderLi con il nostro errato comportamento, perchè il più delle volte abbiamo frainteso o strumentalizzato le Loro parole. Ogni Avatar è Dio sulla terra e deve essere compreso perfettamente; ma tra la comprensione e la non-comprensione delle cose vi è qualcosa di pericolosissimo: il fraintendimento. Ogni Avatar porta sempre qualcosa di nuovo e di buono, qualcosa che è strettamente inerente al Suo luogo di nascita, il quale non è mai «a caso», poiché la nascita in quel luogo si rende necessaria per riportare un equilibrio perduto.

Il Karma dell’Occidente è pesantissimo, travolgente, distruttivo, perciò tutti gli Avatar presenti ed assenti stanno cooperando per riportare l’equilibrio in questa parte del mondo, e per ricondurre all’Unità tutte quelle anime che anelano alla Libertà, alla Gioia, alla Luce.

Si sta concludendo una doppia trasmigrazione di anime. Vi è un trasmigrazione di anime dall’Occidente in Oriente, per portare in Oriente lo sviluppo tecnologico e scientifico, in maniera tale che esso, unendosi alla grande spiritualità dell’India, dell’Oriente in generale, renda possibile una perfetta sintesi di materia e spirito, per ottenere il giusto equilibrio.

Molti tecnici, scienziati insieme a molte anime occidentali si sono già reincarnate in Oriente. Perché l’equilibrio sia totale vi è pure, naturalmente, una trasmigrazione di anime dall’Oriente in Occidente: siamo tutti qui, i nostri corpi privi di vita sono sotterrati in India, in Oriente in generale, e questa volta siamo nati in Occidente. La nostra nascita non è «a caso», poiché nulla in questo Universo è «a caso».

Tutto ciò fa parte del Piano di Equilibrio Cosmico, fa parte di un PIANO DIVINO tendente all’armonia delle due grandi polarità: spirito e materia, che devono sempre trovarsi in perfetto equilibrio fra loro. Poiché nell’Universo nulla può e deve squilibrarsi, per evitare la sofferenza anche su altri pianeti ed in altre galassie, dal momento che tutto è collegato, tutto è interdipendente, tutto è UNO. Lavoriamo insieme, affinché l’equilibrio spirituale dell’Occidente si ricrei nel modo migliore, per il bene di tutti, secondo l’Intelligenza Cristica, che ci ama e che vuole il bene del mondo e dell’intero Universo. Cooperiamo affinché tutto sia compiuto nel migliore dei modi.

Se siamo nati in Occidente, non dobbiamo andare in India, poiché l’India è ora in Occidente. La nuova spiritualità nasce ora qui, in Occidente. Non guardiamo indietro, guardiamo avanti. Basta con questi «indianismi», con questi attaccamenti all’India. Un libro si è chiuso, e se n’è aperto un altro. C’è un nuovo lavoro che ci aspetta. Non si deve essere attaccati a nulla, il passato è la morte, e il presente è la vita. Non uccidiamo il presente per il passato, poiché solo il presente è la vita. Non si deve andare contro la Legge del Karma, della trasmigrazione delle anime, contro la Legge di Dio. Non scarichiamo più le nostre responsabilità andando da un luogo ad un altro. E’ ora di fermarsi e di combattere. È tempo di guardare dentro di noi. La nostra vera natura è l’ATMA, l’ANIMA. Noi siamo l’ANIMA e non il corpo. Noi siamo al di sopra di ogni distinzione di casta, credo, razza, ideologia o religione. La nostra vera natura è divina. Non dobbiamo cadere mai dal trono della Libertà e della Gioia.

Ogni Avatar che si incarna sulla Terra, non può appartenere a nessuna religione, casta, credo, razza o ideologia, poiché esiste una sola religione: la religione dell’Amore. Ed i Suoi devoti devono seguire le Sue Istruzioni. Quando si parla di Gesù, si risveglia l’Insegnamento di Gesù nei cuori degli uomini. Poiché Gesù è la sintesi e il culmine di tutti i Veda. A che serve portare un Insegnamento Superiore, se l’Insegnamento di Gesù non è stato ancora messo in pratica in Occidente?

Ciò lo vediamo riflesso nelle creature che muoiono di fame nel mondo, mentre vi è ricchezza e cibo in eccesso in tutti i paesi occidentali che si autodefiniscono «cristiani», lo vediamo nelle guerre e nella grande nevrosi nella quale è caduto l’Occidente in generale, con il tremendo senso d’isolamento che separa gli uni dagli altri. Gesù è venuto ad insegnare la fratellanza e l’amore fra tutti gli uomini. Ed invece, anziché collaborazione, vi è solo competizione.

Quando viene un AVATAR come Gesù ad istruire il mondo, se non si realizzano i Suoi Insegnamenti, il mondo è destinato a perire. Per questo ora il mondo si trova sull’orlo dell’autodistruzione, che avverrà non tanto attraverso le guerre, quanto attraverso il disboscamento di intere foreste, l’Amazzonica in particolare, e attraverso l’inquinamento e l’“effetto serra” che causeranno lo scioglimento dei ghiacci polari, inondazioni, esplosioni vulcaniche, terremoti ecc.

Questa è la verità. Ogni volta che viene un Avatar ad istruire, bisogna seguire fino in fondo tutti i Suoi Insegnamenti, e non parlar bene e poi agire male. Molto è stato detto, ma poco è stato fatto, per questo il mondo è ora sull’orlo dell’abisso. Nuove immense isole di ghiaccio si staccheranno dai poli a causa dell’ “effetto serra” e dell’inquinamento, e l’equilibrio dell’asse terrestre comincerà a vacillare.

Uniamoci con persone buone, di mente e cuore aperti, uniamoci per formare di nuovo la Divina Anima Universale, per costruire insieme un nuovo mondo in cui regni per sempre Pace, Amore, Verità e Giustizia. Così si ristabilirà l’Ordine e l’Amore. Con la DISCIPLINA, la CARITÀ e la NON INVASIONE DELLO SPAZIO DELL’ALTRO sarà possibile il raggiungimento definitivo della Verità, della Semplicità e dell’Amore, cioè l’avvento del Regno e della Giustizia di Dio sulla Terra.

Ognuno di noi sia un Mosé e porti queste Leggi a tutto il mondo. Si deve benedire e ringraziare tutto e tutti, in ogni istante del giorno, poiché tutto ciò che noi avremo benedetto sulla Terra sarà benedetto anche in Cielo. Prendiamoci per mano, per formare di nuovo la Grande Famiglia Cosmica dalla quale tutti proveniamo e camminiamo insieme sulla Terra e poi nel Cielo, poiché la crescita è INSIEME.

(1) Kali Yuga: epoca di dissoluzione, distruzione, nella quale prevale il male, l’egoismo. Età delle tenebre.

Fonte: https://laviadiuscita.net

Libri sull'argomento
Chi siamo veramente? di Ramtha
Il Diario di Saint Germain di Conte Di Saint Germain
Incontro con Lui di Anne Givaudan, Daniel Meurois
Presenze Positive di Marco Cesati Cassin
Io Sono il Verbo di Paul Selig
Racconti d'un Viaggiatore Astrale di Daniel Meurois, Anne Givaudan
LA CIVILTà DELL'ORTO
La Coltivazione Elementare
di Gian Carlo Cappello

La Civiltà dell'Orto

La Coltivazione Elementare

di Gian Carlo Cappello

Cosa significa “non fare” in agricoltura? E come può un orto coltivato senza fatica rendere a tal punto da avere tutto il cibo di cui si ha bisogno?

Gian Carlo Cappello, agrotecnico con decenni di esperienza sulle spalle, ci spiega questa apparente contraddizione in un libro che è a metà tra un manuale agricolo e una riflessione sulla società di oggi.

Il libro racconta l'idea del progetto “Civiltà dell’Orto”, natoe per la sussistenza alimentare dei/delle partecipanti.

Ogni persona che contribuisce, sia con il lavoro sul campo sia con beni e/o servizi, può accedere al raccolto condiviso. Il Non-metodo di Coltivazione Elementare sviluppa il principio definito del «non fare».

Cosa non viene fatto:

  • nessuna lavorazione del terreno, neppure superficiale e neppure all'inizio della coltivazione;
  • nessun uso di fertilizzanti, antiparassitari, ammendanti e diserbanti (né chimici né organici né omeopatici) né E.M.;
  • nessuna rotazione colturale, consociazione varietale, compostaggio, sovescio, progettazione, calendarizzazione;
  • riduciamo al minimo l'apporto di acqua irrigua;
  • nessun intervento contro le cosiddette “malattie” né contro l'erba spontanea poiché considerate parte dei processi naturali di ripristino dell'equilibrio non comprensibili alla mente razionale;
  • non scegliamo dogmaticamente sementi antiche

Cosa viene fatto:

  • preserviamo il naturale equilibrio della terra e del contesto di coltivazione;
  • consideriamo la crescita delle coltivazioni come conseguenza dell’equilibrio della biosfera;
  • cerchiamo di rendere le piante coltivate quanto più «selvatiche» possibile;
  • promuoviamo il cambiamento e la crescita interiore, affiniamo l'intuito, il sentire, la saggezza innata e l'intrinseca capacità creativa di risoluzione dei problemi;
  • sosteniamo l'autosufficienza alimentare e il superamento dell'economia capitalista.
  • favoriamo l’inserimento di nuovi/e partecipanti che condividano questi principi.

Il cambiamento è possibile!

Perché leggere questo libro:

  • Per scoprire perché in agricoltura "non fare" è meglio di "fare".
  • Per sentire la voce di un esperto agrotecnico con oltre 30 anni di esperienza nel campo.
  • Perché non si tratta solo di un manuale di agricoltura, ma anche di un'inaspettata riflessione sulla società e sui comportamenti comunemente accettati, talvolta inspiegabili, dell'essere umano.

Le parole dell'autore

La Coltivazione Elementare è la realizzazione più avanzata della filosofia del «non fare», concepita ormai mezzo secolo fa dal contadino giapponese Masanobu Fukuoka. Essa rivisita con creatività ed estemporaneità nel contesto di per sé perfetto della Natura l'esperienza di una ruralità tramandata di generazione in generazione.

Se la tecnologia ci rende dipendenti dalla razionalità allontanandoci dalla nostra vera dimensione naturale, la Coltivazione Elementare ci può affrancare dai disastrosi tentativi dell'umanità di controllare la vita.

Nei processi naturali c'è già la ricchezza per ottenere con ottimi raccolti l'autosufficienza alimentare delle comunità. La nostra esistenza si può allineare alla perfezione imperscrutabile che è dentro di noi.

Ciò che ho scritto non è e non vuole essere soltanto un manuale, ma ripercorre i miei cinquant'anni di esperienza sul campo ed è rivolto ai lettori e alle lettrici che già coltivano o coltiveranno e ai borderline desiderosi di liberarsi dal peso della città e della società capitalista.

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