La felicità non conosce opposti

Ci illudiamo che sia “bene” sviluppare e coltiviare pensieri positivi, benevoli, amorevoli, ecc. non rendendoci conto che proprio in questo modo andiamo inevitabilmente ad incrementare anche il polo opposto, ciò che riteniamo negativo.

Réne Magritte - Decalcomania

Réne Magritte – Decalcomania

Se prendiamo una lampada e la puntiamo verso un oggetto vedremo che proietta un’ombra. Se aumentiamo la luminosità della lampada potremo constatare come l’ombra diventi sempre più netta e intensa con l’aumentare della luce. Questo accade perché luce ed ombra sono strettamente interconnesse, complementari e interdipendenti. Lo stesso si può dire di tutte le infinite coppie di opposti che l’umanità pare prendere molto sul serio: bene e male, giusto e sbagliato, male e bene, dio e uomo, io e te, soggetto e oggetto, iniziati e profani, compatrioti e stranieri, credenti e atei, ecc.

La mente è un’inesauribile fucina di opposti, perché il pensiero è per sua natura dualistico: appena pensiamo a X produciamo immediatamente il concetto di opposto di X, o -X. Fin qui tutto bene. Il problema insorge quando iniziamo a considerare questi opposti come reali e non per quello che sono: costruzioni apparenti con le quali la mente filtra, organizza e frammenta il flusso unitario dell’esperienza.

Ed è proprio perdendoci in questi opposti che inizia il grande sonno dell’ignoranza, l’amaro sonno della separazione e della paura. La mente ci induce a pensare di essere delle entità separate e dunque inventiamo pratiche e insegnamenti che ci permettano di ovviare a questa separazione. Ma tali pratiche sono illusorie almeno quanto l’idea stessa di essere entità separate. Non c’è nessun “Uno” da qualche parte da sperimentare. È già qui, lo stiamo già sperimentando, è tutto ciò che è. La separazione è solo concettuale, apparente, non reale.

Assopiti nel sogno della separazione degli opposti ci illudiamo che sia “bene” sviluppare e coltiviare pensieri positivi, benevoli, amorevoli, ecc. non rendendoci conto che proprio in questo modo andiamo inevitabilmente ad incrementare anche il polo opposto, ciò che riteniamo negativo. Luce ed ombra non possono che andare insieme. Per questo le lotte e crociate contro il Male, le tenebre, ecc. sono, oggi come un tempo, efficienti narcotici di massa. La vera posta in gioco è mantenere gli esseri umani nel dualisimo e nell’ignoranza.

“Coltiva e proietta pensieri di abbondanza, di ricchezza perchè così potrai ottenere tutto ciò che desideri!” molte voci vanno ripetendo in ogni dove. Tuttavia, chi coltiva questi pensieri e desideri è proprio quella coscienza egoica che sta all’origine del senso di mancanza, della paura, della separazione. Dunque è facile comprendere che ciò che realmente stiamo attraendo non è proprio quello che pensiamo di attrarre. Focalizzandoci sui soldi tutto il giorno, quello che proietteremo è semplicemente il nostro senso di mancanza, l’avidità, la paura della povertà, ecc. E la manifestazione risponderà di conseguenza…

Andare oltre la dualità

È ora che iniziamo a comprendere che l’unica vera pienezza non può che emergere nel momento in cui ci eleviamo al di sopra degli opposti, smascheriamo il valzer illusorio e dualistico della mente concettuale e ci apriamo alla realizzazione della nostra Vera Natura, senza forma, sovramentale.

Allora possiamo comprendere che il “segreto” per vivere una vita felice, non è immaginarci come felici o inseguire una qualche felicità. Realizziamo invece l’intrinseca perfezione di tutto ciò che è, gustando e celebrando il variegato spettacolo del mondo in tutte le sue forme, suoni, colori, meraviglie e assurdità.

Cessiamo allora di voler cambiare il mondo e permettiamo alla nostra Vera Natura, che è Gioia, Pienezza, Beatitudine, di riemergere e illuminare una mente che non è più un confuso comandante, ma un pronto servitore.

Cessiamo dunque di inseguire l’idea di una qualche felicità: SIAMO Felicità.

Fonte: https://nonduale.wordpress.com/

ORIZZONTE DI SPERANZA
Come sconfiggere la sofferenza
di Russell Targ, J. J. Hurtak

Orizzonte di Speranza

Come sconfiggere la sofferenza

di Russell Targ, J. J. Hurtak

"Da molti anni ammiro le idee di Russell Targ. Orizzonte di Speranza è un importante contributo all'evoluzione della coscienza nella nostra epoca tormentata".Deepak Chopra

Questo libro insegna che la maggior parte della sofferenza che proviamo è inutile e può essere sconfitta. Subendo l'influsso della filosofia aristotelica, siamo portati a pensare in termini di polarità: vero o falso, bene o male, giusto o sbagliato, sinistra o destra. Un approccio simile sembra renderci la vita più semplice, mentre in realtà - così sostengono Russell Targ e J.J. Hurtak - aumenta solamente il nostro disagio.

Per cercare di superare questa polarità degli opposti e di sconfiggere la sofferenza, gli autori combinano la saggezza orientale con le scoperte della fisica quantistica, scoprendo una "terra di mezzo" in cui gli opposti hanno soltanto il significato che noi diamo loro.

Buddha ci insegna a vivere un'esistenza utile e compassionevole e ad abbandonare il nostro ego nella vastità della pace. Il sentiero di mezzo indicato dal Buddhismo ci dimostra che le cose possono anche essere, nello stesso tempo, vere e false, oppure né vere né false.straordinariamente, le recenti scoperte della fisica moderna riecheggiano questi insegnamenti antichissimi.

Questo volume, quindi, unisce due ambiti fino a oggi percepiti come opposti, il Buddhismo e la Fisica, e dimostra, passo dopo passo, come possiamo imparare a sperimentare la fine della nostra sofferenza.

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