L’Era della Democrazia manipolata: i Social al potere

di Andrea Alessandrino

Politica e propaganda vanno a braccetto sui social. La vecchia idea di democrazia si è oggi tramutata in un continuo referendum, tale da richiedere agli elettori uno sforzo quotidiano sulle piattaforme di condivisione, una vetrina plebiscitaria della maggioranza dei leader politici.

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La politica si è ormai definitivamente trasferita in luoghi definiti extra parlamentari, luoghi più adatti per verificare accordi e tastare il polso di un elettorato sempre più liquido, indefinito e spesso incoerente e dimentico del recente passato.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature, mostra come i social abbiano il potere di manipolare l’enorme flusso di informazioni e le relazioni tra individui, modificando radicalmente le intenzioni di voto. Le nuove tecnologie avrebbero un ruolo determinante e incisivo nell’abbattere uno dei totem delle democrazie liberali, ovvero un’informazione corretta degli individui in grado di fornire loro una piena partecipazione alle scelte politiche.

Messi da parte quasi definitivamente i vecchi media (radio, tv e stampa), l’era inaugurata dai social network si connota per forti dosi di persuasione rapida e diretta verso una comunità di individui pressoché sterminata. Il generale convincimento dell’intera opinione pubblica internazionale, è che basti una rapida e superficiale occhiata ai principali canali “informatici” del web (social e blog) per essere presuntuosamente convinti di conoscere gli accadimenti del mondo, spesso nella completa assenza di un minimo approfondimento critico e di verifica delle fonti.

Si clicca, si interagisce e si condivide e tanto basta per diventare persona informata dei fatti e potenziale leader d’opinione. Ma è solo un gioco, perché si è in mano agli algoritmi di un sistema molto più grande di noi, che tesse le proprie trame spesso lontano dalla luce del sole e soprattutto dai nostri occhi atrofizzati dagli schermi.

Il risultato è un’enorme e facile (per le aziende) raccolta di “big data”, ottenuti senza molta fatica attraverso miliardi di utenti volontari, profilati digitalmente e a cui offrire un’informazione tagliata su misura, personalizzata e ad hoc. Ecco allora la creazione di un mondo composto da bolle comunicazionali rese invisibili da una sottile e perversa distorsione di come ci si approccia e ci si avvicina alle notizie. Estremizzazioni e polarizzazioni di idee non sono altro che il gioco svolto da miliardi di utenti su piattaforme dove si escludono le campane discordanti, i pareri contrari, in poche parole, si annulla il confronto democratico delle idee e si mantengono aperte le porte solo per le persone che possiedono idee e pensieri affini alle nostre.

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Tornando allo studio menzionato prima, esso porta all’attenzione il rischio di importanti e più che probabili tentativi di manipolazione da parte dei social network, che più di altri hanno il potere di alterare sia le connessioni sociali tra gli utenti, sia i flussi di informazione tramite sistemi di feedback tra algoritmi e individui. È l’algoritmo al potere dunque il vero deus ex machina delle nostre opinioni, è lui a guidare e a dirigere persone e opinioni verso tendenze ideologiche spesso e volentieri estremiste, un circolo vizioso che altererebbe il modo in cui gli utenti ricevono le informazioni. La sfida dei nostri tempi passa inevitabilmente attraverso un ripensamento delle modalità di gestione dei nostri dati personali e della loro divulgazione, un compito per istituzioni, organizzazioni e aziende che ogni giorno si muovono e fluttuano nel mondo digitale.

Articolo di Andrea Alessandrino

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://www.internationalwebpost.org/contenuti/index.php?id=14259

I NUOVI SOVRANI DEL NOSTRO TEMPO AMAZON GOOGLE FACEBOOK
Cosa vogliono? Vanno fermati?
di Jonathan Taplin

I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo Amazon Google Facebook

Cosa vogliono? Vanno fermati?

di Jonathan Taplin

Grazie a questo libro milioni di persone in tutto il mondo stanno scoprendo chi sono i nuovi padroni del nostro tempo e i pericoli che la democrazia sta correndo.

Quando il nostro modo di navigare online (e non solo) ha cominciato a essere condizionato da Amazon, Google e Facebook? Chi ha permesso una crescita senza precedenti di queste potentissime aziende con grosse conseguenze per tutti noi (dalla pirateria in ambito editoriale, musicale e cinematografico alla riduzione della nostra privacy)?

Perché oltre 50 miliardi di dollari all'anno sono passati dalle mani di artisti, editori, scrittori, musicisti a quelle delle piattaforme digitali monopolistiche di proprietà di questi colossi? E come mai nessuno si è opposto a questi cambiamenti generando così uno squilibrio di potere che ha portato Amazon, Google e Facebook a godere di un'influenza in campo politico pari a quella dei colossi petroliferi (Big Oil) e farmaceutici (Big Pharma)?

Jonathan Taplinin nel libro "I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo" descrive in maniera chiara e appassionante queste grandi aziende, come sono nate, chi le controlla, quali sono i loro veri obiettivi e soprattutto perché dobbiamo fermarle subito!

Pensi che tutto ciò non ti riguardi? Beh è meglio che tu sappia che il loro prossimo obiettivo sarà il tuo posto di lavoro. Una chiamata alle armi per dire basta al potere di Amazon, Google e Facebook e per cercare di cambiare il futuro che ci attende.

Il libro di cui tutti parlano:

"La grande truffa dell'era digitale… e l'uomo che la combatte"
The Guardian

"Una concentrazione di potere così non si vedeva da più di un secolo. Un rischio per gli utenti e per la democrazia, denuncia Jonathan Taplin".
Il Corriere della Sera

Jonathan Taplin: "I monopoli digitali sono una minaccia per la democrazia"
La Stampa

"Come arginare il potere di Google, Facebok e Amazon"
Internazionale

"Uno strapotere che non vede la realtà"
Il Sole24Ore

"Soldi, potere e privacy: ora i giganti fanno paura"
Il Giornale

"Un'accusa feroce di avidità e arroganza".
The Guardian

"Un libro rivoluzionario… Se vuoi capire dove la tecnologia ci porterà nell'era di Trump, metti da parte un po' di tempo per leggere questo libro."
AlterNet

"Chi possiede Internet? Cosa significa per la nostra cultura il monopolio di Amazon, Google e Facebook"
The New Yorker

"Non fatevi ingannare dalla retorica hippie, i nuovi magnati del Web sono avidi come i vecchi ladri di oro"
The Times

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