Ipocrisia e mercificazione dei corpi

di Roberto Di Molfetta

Salvador DaliFra le tante ipocrisie che costellano la nostra società occidentale, troviamo il paradosso della mercificazione del corpo femminile.

Giustificata a livello economico come richiamo dell’istinto della foresta, la proposta dei mass-media del corpo femminile come attrattiva presso il pubblico  maschile trova largo uso ed abuso, al punto che ormai viene considerato parte della dieta mediatica proporre sederi, seni e altro, a disposizione delle masse.

L’ipocrisia delle persone sta proprio nel fatto che lo stesso interesse suscitato dal ‘condimento’ sexy nel pubblico maschile, è tollerato per motivi economici, ad esempio in TV, ma viene considerato disdicevole se ricercato dagli stessi uomini e ragazzi nella vita di tutti i giorni.

Agli adolescenti si vuole fare la morale, si vuole improntare discorsi pedagogicamente ineccepibili, si pretende abbiano un rapporto con il sesso e i sentimenti limpido, delle volte patriarcale, mentre allo stesso tempo li si espone, molte volte anche ingiustificatamente, ad ore di messaggi, subliminali o espliciti, dichiaratamente a sfondo sessuale.

GiovannaDalla pubblicità alle trasmissioni di largo seguito, un quantitativo impressionante di messaggi sessuali bombardano gente di tutte le età. Il sesso maschile viene continuamente risvegliato nei suoi istinti ma gli è negato di poter considerare le donne oggetti, proprio oggi che la mercificazione-reificazione del corpo femminile in chiave sessuale è giunta ad un livello di esposizione scientifico, pianificato. Siti di gossip sono pieni di articoli inneggianti al pettegolezzo sulle curve femminili, ma il maschio italiano non può azzardarsi a pensare al corpo di una donna se non quando legittimamente “conquistata” come sua compagna.

Non è ipocrisia tutto questo? Ciò non spinge al paradosso la nostra cultura, che si proclama progredita, rispetto a luoghi del pianeta dove è proibito mostrare persino un polpaccio se si è nati donna?

Articolo di di Roberto Di Molfetta

Fonte: http://www.scienzesociali.org/ipocrisia-e-mercificazione-dei-corpi/

Libri sull'argomento
 di Massimo Guerrieri, Antonello Cattani, Paolo Giavanardi
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IL DIGIUNO INTERMITTENTE
Tutti i benefici dell'alimentazione circadiana (e le risposte ai tuoi dubbi)
di Antonella Viola, Antonio Paoli

Il Digiuno Intermittente

Tutti i benefici dell'alimentazione circadiana (e le risposte ai tuoi dubbi)

di Antonella Viola, Antonio Paoli

Un saggio scientifico semplice e accessibile ma anche una guida pratica per coloro che vogliono migliorare il proprio stile di vita.

I benefici del digiuno intermittente, un argomento oggi sulla bocca di tutti, sono moltissimi: può aiutarci a dormire meglio, a perdere peso, a potenziare le nostre prestazioni sportive e a migliorare il nostro stato di salute. Se praticato seguendo solidi principi scientifici, come viene spiegato in questo libro, il digiuno intermittente circadiano permette infatti di riallineare i nostri ritmi biologici, di stimolare l'autofagia e di innescare una serie di meccanismi che ci proteggono dalle malattie.

Questo libro, scritto da due autorevoli studiosi con un linguaggio chiaro e immediato, è inoltre ricco di consigli pratici per iniziare, fin da subito, a vivere meglio grazie al digiuno intermittente.

«La confusione che regna intorno a questo tema nasce prima di tutto dal suo stesso nome. Da un punto di vista storico e tecnico, il digiuno intermittente nasce con uno schema che prevede di alternare alcuni giorni di digiuno totale ad altri in cui ci si nutre.

Uno schema che è stato molto utilizzato, per esempio, prevede 2 giorni interi di digiuno a settimana. Più di recente, però, il concetto di digiuno intermittente si è allargato fino a includere anche quello che in termini tecnici si chiama time-restricted eating, quello schema per cui si inseriscono almeno 12 ore di digiuno consecutive ogni giorno e che rappresenta oggi l'approccio con cui tutti comunemente ci riferiamo al digiuno intermittente, nonché l'argomento di questo libro.

Poiché dunque il termine è davvero molto ampio e racchiude schemi alimentari molto diversi tra loro, non è possibile parlare genericamente di digiuno intermittente, senza specificare esattamente a quale tipo ci si riferisce. Alla domanda "ma il digiuno intermittente funziona?" che ci sentiamo ripetere di continuo bisogna dunque rispondere con un "dipende".

Dipende da cosa si intende per digiuno intermittente e, come scoprirete leggendo questo libro, da quali sono i nostri obiettivi.»

- Antonella Viola

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