Intervista a Massimo Brunaccioni, bodybuilder vegano

di Marcello Muccini

Massimo Brunaccioni è un atleta e bodybuilder che ha scelto l’alimentazione vegana. La ritiene la migliore in assoluto.

Il bodybuilder Massimo Brunaccioni

Il bodybuilder Massimo Brunaccioni

C’è molta confusione quando si parla di quale alimentazione sia la migliore da abbinare ad un’attività sportiva. Specie quando si fa sport a livello agonistico professionale. Ad esempio, nel bodybuilding l’alimentazione è importantissima e diventa parte attiva del proprio allenamento. Lo sa molto bene Massimo Brunaccioni, atleta, personal trainer, consulente alimentare, vegan coach, centometrista ed ex calciatore.

Massimo Brunaccioni è un atleta e bodybuilder che ha scelto l’alimentazione vegana. La ritiene la migliore in assoluto per le sue esigenze e per raggiungere i suoi risultati. Uomo dai muscoli d’acciaio, dimostra anche una grande disponibilità nel condividere la sua esperienza con altri.

Massimo Brunaccioni ha risposto alle domande di Epoch Times allo scopo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

D:Com’è nata l’idea di seguire un’alimentazione vegana?

«Penso che la scelta di alimentarmi vegano fosse in me da molti anni e aspettasse solo che qualcuno o qualcosa premesse un interruttore. Per iniziare c’è la mia educazione. Fin dall’infanzia i miei genitori mi hanno trasmesso amore e rispetto per gli animali, anche se nessuno in famiglia era ancora giunto alla consapevolezza che questo amore e rispetto potesse riguardare anche quelli allevati per nutrire l’uomo. Finchè nel 1994, mia madre spaventata dai casi di morte dovuti alla famosa “mucca pazza” decise di diventare vegetariana, per tutelare la salute della famiglia. Imparò a cucinare tanti piatti vegetali gustosi, perché nessuno rimpiangesse quelli a base di carne.

Ci lasciò comunque liberi di fare le nostre scelte, per cui io continuai saltuariamente, specialmente fuori casa con gli amici, a mangiare carne e pesce. Poi tre anni fa qualcuno ha schiacciato quel famoso interruttore. Il suo nome era Luce, una cucciola di cane che io ed Eleonora, la mia compagna, decidemmo di accogliere in casa. Sin dai primi giorni del suo arrivo si creò tra noi un feeling fortissimo e imparai a comprendere ogni sua espressione, movimento di coda o sguardo.

Rimasi stupito dalla grande intelligenza che può avere un animale e di come possa provare emozioni e sentimenti al pari di un umano. Il collegamento con tutti gli animali di cui mi ero nutrito fino a quel momento senza pensarci sopra, fu immediato e lacerante. Gli occhi di Luce erano gli occhi di mucche, vitelli, conigli, agnelli che in ogni parte del mondo venivano sacrificati per le nostre voglie. Da quel momento ho eliminato per sempre carne e pesce e nel giro di pochi mesi anche latte e derivati».

D:In che modo questa alimentazione ti aiuta in quello che fai e che pratichi?

«Fin dall’età di cinque anni ho sempre praticato sport a diversi livelli, calciatore professionista, atleta centometrista, ora bodybuilder e crossfitter. Per questo sin da subito mi è sorto il problema di come potessi conciliare la scelta vegana ai miei fabbisogni nutritivi. Chiaramente non sarei mai tornato sui miei passi, ma dovevo assolutamente trovare il modo di apportare al mio organismo tutti i nutrienti di cui necessitavo per la mia intensa attività sportiva, evitando qualunque carenza.

Ho fatto ricerche approfondite e ho anche sperimentato alimenti e combinazioni su di me, e alla fine sono giunto alla conclusione che questo tipo di alimentazione è la migliore in assoluto per le mie esigenze. Quando in passato consumavo carne, pesce e derivati animali, mi accadeva anche un paio di volte l’anno di dovermi fermare a causa di piccoli infortuni o infiammazioni di vario tipo. Oppure febbre e influenza mi obbligavano a passare dei giorni a letto interrompendo quindi la mia preparazione. Da 3 anni invece, grazie al passaggio ad un’alimentazione 100% vegetale non mi sono mai più infortunato né ammalato. Non ricordo più l’ultima volta che ho preso un raffreddore, un mal di gola o un’influenza».

D: Dicono che l’alimentazione vegana fornisca maggiori energie. Se è vero, ci racconti una tua storia come esempio di questo?

«L’energia che ci fa muovere, il carburante che ci consente di praticare sport anche ai massimi livelli deriva dai carboidrati. I carboidrati si trovano in abbondanza negli alimenti di origine vegetale. Pensiamo alla pasta, al riso, al farro, orzo, quindi a tutti i cereali e alle verdure e frutta di ogni tipo. Una dieta vegana ben bilanciata è ricca di questi alimenti che permettono al nostro corpo di produrre energia per qualsiasi necessità, che si tratti di attività fisica saltuaria o ad altissimi livelli e questo vale per tutti gli sport.

Spesso l’alimentazione vegana viene criticata per la presunta carenza di proteine. Questo è uno dei più grossi falsi miti che da tempo cerco di sfatare con la mia testimonianza ed esperienza. Nel mondo vegetale abbiamo una infinità di alimenti altamente proteici: i legumi prima di tutti, con una percentuale di proteine che può anche superare quelle della carne, poi cereali e derivati, soia e derivati, frutta secca e semi oleaginosi, fonte questi anche di grassi preziosi e indispensabili per l’organismo. Il segreto di un’assimilazione ottimale di proteine, ferro e calcio, che sono in fondo i nutrienti che preoccupano i sostenitori di una dieta onnivora, è l’abbinamento corretto. Abbinando in maniera equilibrata questi alimenti, optando il più possibile per l’integrale, il crudo e per prodotti di qualità, l’alimentazione vegana rimane, a mio avviso, la migliore per lo sportivo di qualsiasi livello. La prova di quello che affermo, è che con questo tipo di alimentazione e con un allenamento mirato,ho acquistato più di 5 kg di massa muscolare e incrementato esponenzialmente i miei livelli di forza».

D: Ci sono state persone nella tua vita che ti hanno influenzato favorevolmente? Se ci sono state, quali insegnamenti ti hanno trasferito?

«Sicuramente mia madre è stata la persona che più ha influenzato il mio percorso. Al di là dei motivi inizialmente di natura salutistica, mi ha fatto comprendere il valore etico di questa scelta. Mi ha trasmesso un concetto fondamentale: noi non abbiamo alcun diritto di uccidere altri esseri viventi e senzienti, solamente per gratificare il nostro palato. La natura ci offre una scelta ricca e varia di prodotti con cui nutrirci in tutte le fasi della vita. Cibarsi di carne a mio avviso è un delitto verso milioni e milioni di animali che muoiono ogni giorno per finire sulle nostre tavole e che hanno lo stesso nostro diritto di vivere una vita felice e naturale.

La scelta etica è stata poi supportata da una lunga serie di motivazioni salutistiche, apprese su testi e articoli scientifici, ma anche grazie al confronto diretto con professionisti e medici, nutrizionisti, oncologi, pediatri, che hanno deciso di impegnarsi in prima persona a favore di una alimentazione più naturale, più sana e più etica. Durante una delle tappe del “China Study Tour”, evento al quale ho avuto il piacere di essere invitato come esponente del mondo sportivo vegano, mi sono confrontato con un noto chirurgo specializzato in nutrizione: egli diceva che passando da una alimentazione onnivora ad una vegana, la totalità dei suoi pazienti ha trovato grande giovamento per qualsiasi tipo di patologia».

D: Cosa diresti a quei dottori che sconsigliano l’alimentazione vegan?

«Quando mi pongono questa domanda mi piace riportare la posizione ufficiale della ‘American Dietetic Association’, una delle più importanti e autorevoli organizzazioni di nutrizionisti del mondo, che raccoglie la maggior parte dei professionisti della nutrizione americani e canadesi. “I professionisti della nutrizione hanno la responsabilità di sostenere e incoraggiare tutti coloro che si mostrino interessati ad indirizzarsi verso questo regime alimentare”.

L’uomo nasce frugivoro e non carnivoro o onnivoro. L’anatomia comparata parla chiaro. Analizzando la nostra dentatura, il nostro apparato digerente e la nostra fisiologia, non si possono avere più dubbi su quale sia il cibo ideale di cui si deve nutrire l’uomo. Le teorie che affermano che occorre mangiare un po’ di tutto, che l’uomo nasce onnivoro, che la carne ha le proteine nobili e che il latte fa bene alle ossa, alla luce dei più recenti studi in materia di nutrizione, non hanno più alcun senso. Con questo non è mia intenzione obbligare o pretendere che tutti diventino vegani da un giorno all’altro. Come per ogni scelta importante, occorre fare un percorso che ci porti alla consapevolezza, che quello che decidiamo di mangiare può fare la differenza sulla nostra salute, su quella del nostro pianeta e su quella dei nostri amici animali. Ma alla luce dei tanti studi a nostra disposizione, sconsigliare di seguire un regime vegano è prova di ignoranza o malafede».

Fonte: http://epochtimes.it

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