di Francesco Franz Amato
Esiste una paura molto radicata e atavica nell’uomo: quella di restare solo. La paura della solitudine è sostanzialmente innata.
Questa paura ci deriva da molto lontano, da quando l’uomo non era poi così diverso dagli altri animali che popolavano la faccia della Terra. A quei tempi, restare isolati, per qualunque motivo, equivaleva a morte sicura; che fosse per mano di un predatore o di un branco di essi, o per malattia o altro, poco importa. La realtà è che l’uomo è sempre stato il predatore meno attrezzato dal punto di vista naturale: denti piccoli, niente artigli, forza muscolare inferiore a tutti gli altri animali, tutti fattori che lo hanno spinto, come i suoi simili meno evoluti, a radunarsi in branchi (detti tribù), per potersi difendere, sostituendo alle scarse risorse naturali, quelle del numero e di una diversa possibilità cognitiva.
Questo istinto atavico non ci ha abbandonati, ma è sempre lì, sepolto nella nostra parte animale, ed è sempre pronto a venire fuori, anche se mascherato dalla patina di condizionamenti (alcuni indubbiamente positivi) accumulati nei millenni. Ed è proprio su questo che si basa la tecnica, utilizzata soprattutto dai media mainstream ma anche da singoli individui o gruppi di potere, industriali o commerciali, con cui si trasforma qualcosa di assolutamente o parzialmente falso o irreale, in un verità assodata ed accettata come dato di fatto.
In buona sostanza, quello che viene messo in atto è la progressiva esposizione di ciò che si vuole imporre come “accettata dalla maggioranza”. Un classico esempio è quello dei sondaggi politici che danno il candidato A in testa con grande vantaggio sul candidato B. Oppure le teorie sociali o comportamentali come quella “gender”, continuamente proposte non come tali, ma come azioni di un movimento di opinione già basato su un gran numero di persone.
In entrambi i casi esposti, si fa leva sulla paura del singolo di essere escluso dal branco, così da indurlo a seguire una certa precisa direzione. Ad esempio nel caso elettorale, gli indecisi e chi non ha davvero una posizione particolarmente forte a livello di decisione politica, si orienteranno al voto per il candidato che viene presentato come favorito dalla maggioranza.
Con lo stesso meccanismo, la teoria gender che è appunto una teoria, viene progressivamente imposta come “quello che fanno tutti” e quindi fatta accettare a coloro che hanno, più o meno inconsciamente, paura di andare contro la maggioranza. Questo può avvenire solo perchè le persone non hanno ancora sviluppato una individualità consapevole e sono quindi ancora portate a muoversi in branco o, se preferite, a mucchio.
E, come è semplice capire, una volta che si sa dove si dirige il branco, è facile andare a caccia.
struttore, ricercatore, scrittore, web e social engineer
Sito web dell’autore, ricco di risorse e articoli: http://www.francescoamato.com
Fonte: http://www.francescoamato.com/blog/2017/02/06/il-trucco-di-gli-altri-la-pensano-tutti-cosi/