Il Recovery Fund è un MES che ce l’ha fatta. Ecco come funziona

di Giuseppe Palma

Il normale strumento di finanziamento di uno Stato è rappresentato dalla collocazione dei titoli del debito pubblico sul mercato primario (i titoli di stato battuti mensilmente dal Tesoro), con una Banca centrale a garanzia che funga da prestatrice illimitata di ultima istanza.

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Esattamente come avviene negli Stati Uniti d’America, in Giappone e in Gran Bretagna. A dire il vero, seppur limitato al mercato secondario (per i titoli già in circolazione, oggetto di trattative tra privati), è ciò che sta facendo anche la Banca centrale europea negli ultimi anni.

Quel debito rappresentato dai titoli di stato, con una banca centrale a garanzia, in sostanza non è debito. Semmai, nella peggiore delle ipotesi, lo Stato non restituisce mai il capitale, ma solo gli interessi. Se dopo dieci anni l’investitore rivuole il capitale, lo Stato rivende quel titolo ad un altro investitore, cosicché l’esborso in conto capitale è zero. Idem se l’investitore rinnova il titolo. In entrambi i casi lo Stato paga solo gli interessi.

Con la formula dei prestiti, invece, la musica cambia. Che si chiami MES o Recovery Fund, il meccanismo è più o meno lo stesso. Lo Stato prima si indebita e poi deve restituire i soldi presi in prestito fino all’ultimo centesimo. Da dove li va a prendere i soldi se non garantisce una Banca centrale? Facile: erodendo la ricchezza privata, tagliando le voci di spesa pubblica più sensibili (in primis sanità e pensioni) e facendo consolidamento fiscale, cioè massacro delle partite Iva.

Ma v’è di più. L’accordo appena raggiunto da Conte al Consiglio europeo, prevede un piano di circa 82 miliardi di aiuti a fondo perduto, più 127 miliardi di prestiti. I soldi a fondo perduto non vanno restituiti, ma ci verranno dati a rate e ogni rata sarà subordinata alle riforme che l’UE ci dirà di fare. È come il padrone che dà il biscottino al cane se questo corre a prendere il bastone e lo riporta indietro. Per i restanti 127 miliardi (i prestiti), anche questi ci verranno versati a rate, e solo se faremo le riforme che l’UE ci chiederà di fare. I 127 miliardi dovranno però essere restituiti.

La domanda che si pone è sempre la stessa: da dove li andrà a prendere i soldi lo Stato se non garantisce una vera Banca centrale? Anche la risposta è sempre la stessa: erodendo la ricchezza privata, tagliando le voci di spesa pubblica più sensibili (in primis sanità e pensioni) e facendo consolidamento fiscale, cioè massacro delle partite Iva.

In tutto questo, i primi soldi arriveranno nel 2021 (quindi per ora nulla), fino al 2023. Che affarone!

Eppure la soluzione più ragionevole era a portata di mano: l’Italia avrebbe potuto collocare tutti i titoli di stato necessari sul mercato primario, con garanzia della Bce (come di fatto sta avvenendo sul mercato secondario dall’inizio della pandemia). Non vi sarebbe stata alcuna sorveglianza da parte di nessuno e nessuna riforma ci sarebbe stata imposta. E soprattutto – nella sostanza – non ci saremmo indebitati (per i motivi spiegati sopra). Ma qualcuno, sia fuori che in casa, ha voluto che all’Italia fosse messo un cappio al collo per almeno i prossimi vent’anni.

Insomma, Conte ci ha portato la Troika in casa, tra i festeggiamenti dei media di regime e della maggioranza di governo. Sostanzialmente il Recovery Fund è un MES che ce l’ha fatta.

Articolo di Giuseppe Palma

Fonte: https://scenarieconomici.it

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L'universo è una matrice olografica, temporale e illusoria.
La matrix non è reale, è costituita da una serie di frequenze a forma d'onda
che pulsano a precisi livelli vibratori: stacca la spina!

David Icke, autore inglese tra i più controversi al mondo, da 25 anni è impegnato a svelare i segreti della governance globale e delle forze manipolatrici che controllano l'inganno della realtà. Ciò che un tempo veniva ridicolizzato, ora riceve plausi e consensi, e Icke, a lungo oggetto di scherno, viene ormai riconosciuto come uno dei paladini più autorevoli della controinformazione. E' ormai lontano quel giorno del 1991 in cui Icke, giornalista sportivo della BBC, veniva ridicolizzato in diretta nazionale nella trasmissione televisiva di Terry Wogan.

Nel 2016, infatti, Icke è tornato proprio negli stessi studi in cui avvenne la famosa intervista con Wogan per annunciare il suo World Wide Wake Up Tour di cui questo video esclusivo è parte in quanto unico appuntamento italiano.

Il Sistema esige la ripetizione, non la spontaneità, e macchine, non persone anticonformiste e fuori dagli schemi. I liberi pensatori spontanei e fuori dagli schemi sono pericolosi per un Sistema che per sopravvivere e prosperare richiede obbedienza percettiva e assenza di pensiero individuale.

Nel corso della storia a noi nota, i mistici, i veggenti e i liberi pensatori in contatto con il proprio Sé Infinito sono sempre stati presi di mira dall'autorità, e tuttora vengono ridicolizzati, condannati ed etichettati come estremisti, folli e socialmente pericolosi. Questo succede perché sono pericolosi per il Sistema e il Programma; e coloro che li abusano e li ridicolizzano, come accademici e giornalisti schiavi del Sé Fantasma, hanno per complici e sostenitori le masse schiave del Sé Fantasma che, come pappagalli ammaestrati, li ridicolizzano e li condannano a loro volta in conformità con il modello del Sistema in merito a ciò che viene considerato "normale". Io stesso ho subìto questo tipo di trattamento estremo, e ancora lo subisco. Giordano Bruno, che fu bruciato sul rogo per aver visto oltre il programma, disse: "L'amore eroico è proprio delle nature superiori, dette insane non perché non sanno, ma perché sanno più dell'ordinario". Quando si osserva da vicino la "mente informatica" si ha una chiara visione del livello di sabotaggio perpetrato dal Sé Fantasma ai danni della società. La maggior parte della gente è così programmata e così ingenuamente fiduciosa nei confronti di "mamma e papà Sistema" da non riuscire a comprendere che differenza non è sinonimo di pazzia; o, come scrisse George Orwell, "Forse, a ben pensarci, un pazzo non era che una minoranza formata da una sola persona". La verità è verità anche se nessuno ci crede, e una menzogna è una menzogna anche se ci credono tutti.

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