Il nuovo “Trattato franco-tedesco” sarà firmato il 22 gennaio e sancirà l’asservimento dell’Italia

di Maurizio Blondet

Apparentemente sembra un progetto perdente: la UE cade a pezzi, la Brexit, la Francia in insurrezione, il gruppo di Visegrad, gli economisti di Berlino che parlano di una uscita dall’euro…

Ma non è affatto detto che non basti (e avanzi) per inserire l’Italia come terra subalterna e paese di spoliazione nel Progetto di metamorfosi dell’UE, che rapidissimamente stanno concludendo Macron e Angela Merkel, e che firmeranno già il 22 gennaio:  il “Trattato Franco-Tedesco” di Aix-La-Chapelle.

Questo trattato è, né più né meno, la ‘fusione’ dei due paesi e prime economie della UE, in un blocco unito. Sancisce la convergenza di Francia e Germania in politica estera, difesa, sicurezza interna ed estera, diplomazia, giustizia, polizia, politica energetica, ricerca, persino esportazione di armamenti.

Il testo del Trattato è stato pubblicato da La Tribune. Consta di 28 articoli. Vi delinea la creazione di un ‘Consiglio dei ministri franco-tedeschi’, “di un ‘Consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza’, di un ‘Consiglio franco-tedesco di esperti economici’ che concordano “una unità comune in vista di operazioni in paesi terzi”. “Un membro del governo di uno dei due stati, prende parte, almeno una volta a trimestre e in alternanza, ai consigli dei ministri dell’altro stato”.

Non è nemmeno il caso di far notare come ciò cambi totalmente la natura della cosiddetta “Unione” Europea. Gli altri stati membri nemmeno esistono: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, non sono invitati nei “consigli franco-tedeschi” e si intende che dovranno semplicemente obbedire alle decisioni che ne usciranno.

Nessuna uguaglianza di diritti politici e di sovranità. La situazione sarà tenuta sotto controllo da governi (come quello Tsipras) che andranno ad ascoltare il diktat tedesco, parleranno tedesco, e poi porteranno le disposizioni in patria. È davvero la “ri-colonizzazione” che vede in corso Thierry Meyssan, dove ad essere colonizzati – tramite governi collaborazionisti fabbricati da partiti-civetta – saranno Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e domani Ungheria e Polonia.

Questa metamorfosi della UE è evidente alla lettura del Trattato. L’articolo 1 (“Affari europei”) prescrive che: i due stati approfondiscono la loro cooperazione in materie di politica europea. Agiscono in favore di una politica estera e di sicurezza comune efficace e forte, e rinforzano ed approfondiscono l’Unione economica e monetaria. Il Mercato Unico e una Unione competitiva, promuovendo la convergenza economica, fiscale e sociale in tutte le dimensioni”.

E’ palese qui che bisognerà “convergere” secondo le norme e i dettami tedeschi (che hanno già fatto tanto male ai paesi dl Mediterraneo), e che gli italiani (o gli spagnoli) non avranno alcuna voce in capitolo, né possibilità di influenzare le decisioni, nemmeno vi parteciperanno per finta (come oggi). E nemmeno i francesi, perché Macron debolissimo ed odiato in patria, non ha altra via d’uscita dalla rivoluzione dei Gilet Gialli e dalle dimissioni, che aggrapparsi alla Merkel e alle condizionalità tedesche. Allo stesso modo farà un futuro governo “del Colle” con Draghi al timone.

Ciò è perfettamente confermato all’articolo 3: “i due stati approfondiscono la cooperazione in materia di politica estera. Difesa, sicurezza estera ed interna (!)… per rafforzare la capacità di azione autonoma d’Europa. Essi si consultano  per definire posizioni comuni in tutte le decisioni importanti”. Quindi, si consultano loro due in tutto ciò che riguarda la UE; senza gli altri stati membri. Ciò sancisce  nel modo più plateale che nella UE esistono stati di serie A, e altri di serie B o C. Ovvero, come vuole il Colle, stati che non devono “mercanteggiare”, per esempio, i bilanci europei. Devono pagare e zitti.

Articolo 4: “I due stati si prestano aiuto e assistenza con tutti i mezzi di cui dispongono, compresa la forza armata”. Contro i nemici esterni… certo, come no. Solo che subito dopo il trattato detta: “I due stati approfondiscono la loro cooperazione in materia di politica estera, di difesa, di sicurezza estera e interna”. Insomma, non escludono di mandare le truppe nei paesi di serie B e C che si ribellassero. Allarmante poi il punto tre: “Entrambi i paesi svilupperanno un approccio comune alle esportazioni di armi per quanto riguarda i progetti comuni”  L’esportazione di armi diventa la loro priporità? Dove siete, pacifisti italioti?

Con l’articolo 5, praticamente, la Francia di Macron consegna in condominio il seggio permanente al Consiglio di Sicurezza, tanto fortemente voluto da Berlino. Stabiliranno scambi all’interno delle loro rappresentanze permanenti presso le Nazioni Unite a New York, in particolare, tra le loro squadre del Consiglio di sicurezza, le loro rappresentanze permanenti presso l’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico e le loro rappresentanze permanenti presso le Nazioni Unite, nonché tra gli organismi dei due Stati responsabili del coordinamento dell’azione europea.

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Infatti, detta l’articolo 8: “L’ammissione della Repubblica Federale di Germania come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è una priorità della diplomazia franco-tedesca”. Senza che gli altri europei possano obiettare o fare domande.

Articolo 20: I due stati approfondiscono l’integrazione delle loro economie, al fine di stabilire una zona economica franco-tedesca, con regole comuni. Il Consiglio economico-finanziario franco-tedesco, promuove l’armonizzazione bilaterale della loro legislazione, in particolare, nel campo del diritto commerciale, e coordina regolarmente le politiche economiche tra la Repubblica francese e la Repubblica federale di Germania, per promuovere la convergenza tra i due stati e migliorare la competitività delle loro economie. Di nuovo: armonizzazione “bilaterale”, privatamente  a due, escludendo gli altri, che sono lasciati nella posizione di satelliti o colonie.

Leggete voi il resto qui: https://www.latribune.fr/economie/union-europeenne/le-nouveau-traite-franco-allemand-qui-sera-signe-le-22-janvier-804036.html

Mi manca l’animo di proseguire. Visto come si adeguano gli italiani al Colle e a Draghi, c’è solo da sperare nei Gilet Gialli…

Articolo di Maurizio Blondet

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: www.maurizioblondet.it

Un commento

  1. Anthony Ceresa

    Francamente non ci si può aspettare di più da un Paese come l’Italia, oramai sull’orlo del fallimento, causato da tanti anni di politiche sbagliate che miravano ad ingrassare esclusivamente la Kasta Politica.
    Occorre una seria revisione dei sistemi Economici adottati, formulati sull’aumento delle Tasse per competere con il PIL degli altri Paesi.
    Investire in Italia sarebbe una pazzia e permette soltanto alle Multinazionali di competere contro le leggi fiscali adottate dal Paese.

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