Il Nuovo Paradigma dello “Scontro di Civiltà”

di Loretta Napoleoni

Dalla caduta del muro di Berlino abbiamo assistito al proliferarsi di conflitti armati; il vento di democrazia che dall’occidente soffiava intorno al mondo non è stato come ci si aspettava pacificatore, la globalizzazione non ci ha regalato la pace.

Conscio di questo fallimento Papa Bergoglio coniò la celeberrima frase: “la terza guerra mondiale a pezzi”. Ricomponendo sul mappamondo l’agghiacciante puzzle dei conflitti insorti negli ultimi trent’anni, torna in mente la tesi del professor Samuel Huntington riguardo allo scontro di civiltà. Una tesi che a distanza di tre decenni sembra descrivere l’evoluzione della guerra fredda, una guerra non più fredda ma calda, non più tra due blocchi ma tra diversi poli caratterizzati da differenze etnico-culturali. Ed infatti i fronti sembrano strutturarsi lungo linee di omogeneità etnica culturale con alcune nazioni intrappolate geograficamente tra i diversi blocchi.

L’Ucraina è uno di questi. La mancanza di omogeneità esistenziale con il blocco Russo-slavo-centro-asiatico che Huntington definisce blocco ortodosso, in parte causata dal desiderio dell’establishment ucraino di appartenere a quello europeo, nonostante etnia, religione e cultura storica, ha trasformato il paese in un teatro di guerra dove due civiltà si scontrano, da una parte l’occidente ingaggiato in una guerra per procura e dall’altra la Russia, leader del blocco ortodosso, che reclama quella fetta di terra che dichiara le appartiene etnicamente, storicamente e culturalmente.

Discorso analogo si può fare per l’espansionismo israeliano sostenuto dall’occidente che ormai è arrivato allo scontro bellico con l’Iran ed alla distruzione di Gaza. A confronto ci sono due realtà contrastanti: Israele che è, e si presenta come espressione del blocco occidentale, ma che si trova geograficamente ubicata all’interno del blocco islamico e dall’altra l’Iran, che, come la Russia, si considera leader del proprio blocco. Ma lo scontro in questa caso non è solo circoscritto alla natura delle due civiltà, ha al suo interno elementi moderni, che lo differenziano dal modello classico di Huntington e da quello in Ucraina.

Secondo il professor Huntington lo scontro tra Israele e la civiltà islamica è un conflitto strutturale, sistemico, radicato non solo nella storia coloniale del Novecento ma nel cuore stesso della ridefinizione del Medio Oriente seguita al crollo dell’Impero Ottomano. Israele è un’anomalia strategica, una potenza militare, tecnologica ed economica che rappresenta, per molti versi, l’avamposto del mondo occidentale nel cuore della civiltà islamica. Tuttavia, non appartiene davvero all’Occidente: è una creazione postbellica, nata dentro l’architettura del dopoguerra, funzionale agli interessi angloamericani, ed è come la guerra fredda un prodotto dell’assetto post-bellico.

Nel paradigma dello “scontro di civiltà” Israele è dunque un elemento di frattura, il punto critico, il detonatore. Circondato da Stati mussulmani, molti dei quali deboli, autoritari, o falliti, ha costruito un sistema di sopravvivenza fondato sulla superiorità militare, l’intelligence, e un’alleanza quasi organica con Washington, ed oggi con l’Europa. È, in questo senso, un attore protetto ma isolato. La civiltà islamica, dal canto suo, vive la sua relazione con Israele come una continua umiliazione, un tarlo. La questione palestinese è stata una ferita aperta, l’elemento che ha dato coerenza ideologica e politica anche a regimi altrimenti divergenti: sunniti, sciiti, laici o islamisti.

L’Islam politico ha fatto della lotta contro Israele un simbolo della resistenza contro l’occidentale. Hamas, Hezbollah, la Jihad Islamica, e prima ancora l’OLP, sono figli di questa visione. Ma anche i regimi più conservatori, come l’Arabia Saudita, hanno usato per decenni l’antisionismo come valvola di sfogo per il malcontento interno.  Poi qualcosa è cambiato.

Durante il primo mandato di Trump abbiamo assistito alla progressiva normalizzazione dei rapporti (Accordi di Abramo) delle potenze del Golfo con Israele, un cambiamento dettato più da interessi economici e geopolitici – il contenimento dell’Iran, le nuove rotte commerciali, l’accesso alla tecnologia israeliana – che da una reale riconciliazione ideologica. Su questo terreno Israele ha lavorato per risolvere una volta per tutte la questione palestinese e sbarazzarsi della fetta del blocco islamico ancora ostile: l’Iran.

Parlare ancora di scontro di civiltà sembra dunque riduttivo, piuttosto ci troviamo di fronte ad un nuovo paradigma, una guerra territoriale, di supremazia che ha gettato le insegne ideologico-culturali per abbracciare quelle della forza, quale manifestazione di potenza.

È un conflitto moderno, post globalizzazione, che non teme di presentarsi al mondo fuori degli schemi dello scontro di civiltà, una guerra che si combatte con la tecnologia, le alleanze strategiche fondate sul commercio, il profitto e la convenienza e non più su valori comuni religiosi, culturali o storici. Una guerra moderna senza possibilità di pacificazione diplomatica, che, ahimè, potrebbe essere combattuta fino all’annientamento del nemico.

Articolo di Loretta Napoleoni per l’AntiDiplomatico

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_nuovo_paradigma_dello_scontro_di_civilt/56082_61487/

USCIRE DALLA MATRICE - RIVELAZIONI GALATTICHE VOLUME 2

di Anne Givaudan

Uscire dalla Matrice - Rivelazioni Galattiche Volume 2

di Anne Givaudan

In "Uscire dalla Matrice", il secondo volume della serie "Rivelazioni Galattiche", Anne Givaudan spiega come riconoscere, sfuggire e trasformare il sistema di controllo che ci mantiene nell'illusione.

In questo momento cruciale della storia dell'umanità, Anne Givaudan condivide rivelazioni straordinarie ottenute attraverso i suoi viaggi extracorporei e i contatti con esseri di luce.

Le sue esperienze dirette svelano l'esistenza di una matrice - un campo energetico denso e oscuro che circonda la Terra, alimentato dalle nostre paure e dai nostri pensieri negativi. Attraverso media, cultura ed educazione, questo sistema ci mantiene in uno stato di separazione dalla nostra vera natura divina.

Contenuto del libro:

  • I segnali della matrice nella vita quotidiana
  • I meccanismi che manipolano pensieri ed emozioni
  • Tecniche precise per liberarsi dai condizionamenti mentali
  • La comunicazione con l'intelligenza delle cellule
  • Strumenti pratici per trasformare la paura in forza creatrice

Esperienze e pratiche concrete: Anne Givaudan condivide ogni tecnica e rivelazione dopo averla personalmente sperimentata nei suoi viaggi extracorporei. Il libro contiene esercizi graduali per:

  • Riconoscere i condizionamenti che limitano il tuo potere
  • Sviluppare la comunicazione cellulare per la guarigione
  • Utilizzare il pensiero preciso per manifestare la realtà
  • Coltivare intuizione e perdono come strumenti di liberazione

Attraverso le pratiche inserite in questo libro, l'autrice ci conduce in un percorso fatto di brevi esercizi che possono essere praticati in modo graduale per rafforzare il proprio tasso vibratorio e accedere così alla parte più bella del proprio essere: quella che può rendere ogni cosa possibile.

È su questo cammino che l'autrice vi aspetta, affinché questo passaggio non sia un incubo ma diventi a poco a poco un momento di rinascita che offre sempre la luce alla fine del tunnel.

"Non siamo soli ma sta a noi camminare: ne abbiamo tutte le capacità".

Prefazione del libro di Anne Givaudan

Volevo mettere questo libro a disposizione dei miei lettori il prima possibile, dal momento che è importante agire e il tempo è contato. Quindi non mi sono dedicata troppo alla descrizione dettagliata dei paesaggi meravigliosi e i luoghi unici che ho visitato... e so che mi perdonerete.

Le pratiche che ho incluso in queste pagine non dovrebbero superare i dieci minuti di esercizio, ma è meglio iniziare con due minuti per i primi giorni, ad esempio, e aumentare gradualmente.

Ho riflettuto sul perché mi venisse suggerito di riproporre alcune pratiche che trovate in altri miei libri, e forse alcuni dei miei lettori se lo chiederanno a loro volta; la risposta è stata semplice e diretta: "Questi esercizi sono stati certamente letti, ma così poco praticati che abbiamo ritenuto essenziale reintrodurli...".

Combinandoli, insomma, con le vostre intenzioni e la vostra consapevolezza, vi consentiranno di sradicare la paura e di sentirvi abbastanza forti interiormente da dire NO all'inaccettabile.

Vi auguro che questa lettura sia per voi arricchente, e di mantenervi fiduciosi qualsiasi cosa accada, perché non siamo soli.

Un caloroso abbraccio,

Anne Givaudan

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