di Gianluca Riccio
Il fisico teoretico Sean Carroll è convinto che presto avremo gli strumenti per esplorare adeguatamente il Regno Quantico e gli infiniti universi che cela.
Le regole della fisica che studiamo a scuola e a cui ci riferiamo ogni giorno possono avere senso per noi, ma su scala molto ridotta quel senso si rompe del tutto. A livello quantico, il vuoto dello spazio sta bollendo con minuscole particelle che spuntano costantemente dentro e fuori l’esistenza.
Particelle minuscole che compongono i mattoni di tutto non hanno neanche una posizione prestabilita, solo un range di possibili posizioni, dettate da complesse regole di probabilità. Il fisico teorico Sean Carroll afferma che il fatto che minuscole particelle come elettroni e fotoni non abbiano un posto fisso nell’universo, è la prova che ci sono molti universi paralleli. Gli universi paralleli esiston, dice convintamente.
Sean Carroll è ricercatore al Dipartimento di Fisica, al California Institute of Technology. Ha pubblicato in riviste come Nature, Seed, Sky & Telescope e New Scientist. “Ma c’è ancora molto da fare. Non tutti i mondi che possiamo immaginare diventano realtà. Ci sono ancora equazioni, regole fisiche, schemi che devono essere rispettati. Non posseggo alcun identikit di un universo parallelo, so però che alcuni possibili mondi alternativi possono diventare realtà. Ma non tutti”.
Sean Carroll è convinto che l’universo non sia iniziato con una grande esplosione, ma sia un’entità infinitamente vecchia, che si espande costantemente e in cui il tempo può scorrere “sia in avanti che all’indietro”. Le sue teorie sul tempo sono raccolte in un libro uscito anche in Italia: “Dall’eternità a qui”, edito da Adelphi. Egli è convinto che presto avremo gli strumenti per esplorare adeguatamente il regno quantico e più avanti l’intero Multiverso: “La tecnologia è migliorata. Forse le cose cambieranno”.
Sean Carroll e le sue controverse teorie su Universi Paralleli, Big Bang e Natura del Tempo
A ben vedere, comunque le sue teorie sono più “nette” che controverse. Niente a che vedere con quelle sull’universo olografico… tanto per chiarire. Per Carroll, la “stranezza” della fisica quantistica non è qualcosa da provare a incorporare in una teoria più ampia, più semplice che abbracci tutto. A dirla tutta, per Carroll la fisica quantistica non è nemmeno una “stranezza”. Per quanto ne sappiamo attualmente, la meccanica quantistica non è solo un’approssimazione alla verità… è la verità.
“La fisica è bloccata nel tentativo di comprendere i fondamenti della natura e del Big Bang”, afferma. “È tempo di fare un passo indietro e comprenderne le basi. È tempo di affrontare la nostra comprensione del mondo quantistico“.
Carroll afferma anche che dobbiamo dimenticare la fisica classica che cerca di “accogliere” il regno quantico. “Pretendiamo che rispetti le nostre teorie della fisica. Ma questo non è davvero il modo giusto di pensare. È il contrario”.
Articolo di Gianluca Riccio
Rivisto da Conoscenzealconfine.it