di P.G. Wild
Voglio raccontarvi dell’uomo, che passa la vita ad essere altro, a essere parte di qualcosa di più grande di lui: parte di una famiglia, parte di un’azienda, parte di una chiesa, parte di un’associazione, parte di un partito, parte di uno stato.
È troppo preso da questo, in cui riversa la maggior parte delle proprie energie, tanto che vive come individuo solo 10-20 minuti al giorno, se va bene, prima di andare a dormire. E giorno dopo giorno dimentica un poco di più chi è veramente, che è altro oltre la mamma o il papa, oltre il compagno, altro oltre il lavoro che fa, altro oltre il fedele, il sostenitore, il cittadino. E che anche per gli altri è così.
E rischia di perdersi in quello che non è. Noi non siamo la nostra casa, la nostra macchina, i beni che abbiamo o non abbiamo, il nostro lavoro, la nostra famiglia, la nostra chiesa, il nostro partito, il nostro stato, le associazioni di cui ci sentiamo parte.
Siamo solo uomini e donne. Uomini e donne che provano emozioni e sentimenti, dono e meraviglia della nostra vita, ma non sempre belli. Emozioni e sentimenti nati dalle circostanze, spesso da ego ingombranti, sostenuti da poco e spesso motivati da niente.
Prima che parte di un gruppo, siamo noi stessi, siamo esseri umani effimeri, protagonisti di storie che noi stessi raccontiamo.
Quindi possiamo decidere come e perché, nonostante tutto, perfino nonostante noi stessi…
E qui è la magia.
Articolo di P.G. Wild
Fonte: https://viteconsapevoli.com