DL.44: Non esiste Obbligo Vaccino Covid né Scudo penale!

L’art. 4 del D.L. 44 del 1 aprile 2021 ha un buco, o meglio, una voragine legislativa che ha del ridicolo. Ma dubito fortemente che i legislatori che lavorano per il parlamento sbaglino in maniera così plateale.

DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2020, n. 6 - ANDI

Vediamo cosa c’è scritto nel decreto della vergogna:

Ho trovato curioso che fino al dicembre 2020 si è parlato di prevenzione dalla malattia Covid-19 e ora invece si parli di vaccinazione per la protezione da infezione da Sars-Cov-2. Personalmente non credo sia un caso e se si ascolta l’intervista che Marcello Pamio ha fatto all’Avv. Laura Carosi (https://soundcloud.com/marcello-pamio/smettiamola-di-farci-prendere-in-giro-un-tampone-positivo-non-basta-per-essere-un-caso-covid-19) si capisce quanto le parole scritte negli atti normativi abbiamo un peso specifico preciso e quantomeno s’intuisce che tutte le azioni incostituzionali di questo governo non eletto sono tese a creare uno stato di confusione generale che coinvolge con dolo e malafede i Datori di lavoro (dopo i presidi o dirigenti scolastici, che dir si voglia, delle scuole con la Legge Lorenzin) scaricando la patata bollente a persone, con un certo potere e responsabilità verso terzi, che fondamentalmente non sempre sono addentro ai meccanismi giuridici.

Il risultato è un’orizzontalizzazione dello scontro sociale tra pro- e no- montato e gonfiato ad arte dai “professionisti dell’informazione” che mai come in quest’ultimo anno si sono palesati per essere il braccio armato di penna e calamaio dei governanti invisibiles d’oltrape.

In questo quadro che è palese a chiunque voglia vedere, si prefigura una vera e propria volontà di istigazione a delinquere, da parte di un governo non eletto e a servizio dello straniero, che propala un falso obbligo che in realtà non esiste né in cielo né in terra, pena l’annichilimento di diritti universalmente riconosciuti sull’inviolabilità della persona.

Avevo espresso sul concetto della consuetudine basato sulla frode e la paura innescata, in uno dei primi articoli di aprile dell’anno scorso, evidenziando che i decreti e i dpcm vengono scritti a prova di aula di tribunale e “non ammettono ignoranza” così come dovrebbe valere per l’uso delle mascherine, non c’è scritto che bisogna indossarle per strada o in auto da soli. Ma lo facciamo lo stesso – creando una consuetudine – perché non siamo abituati a ricorrere all’avvocato per far valere diritti che dovrebbero essere ad oggi scontati; oltretutto non tutti, a maggior ragione oggi, hanno le possibilità economiche né psichiche, poiché siamo lobotomizzati h24 da un incessante terrorismo mediatico, nonché da una manipolazione del pensiero vera e propria che porta a convincerci che se quest’anno non abbiamo preso l’influenza stagionale è grazie alla mascherina! Naturalmente il tutto è infarcito dal fatto che abbiamo paura della multa che potrebbe infliggerci un tutore del (dis)ordine, che ignorantemente esegue ordini che gli fanno commettere delle abnormità incostituzionali.

Ad oggi sembra quasi retorico, oltre che paradossale, dover continuamente richiamare la Costituzione per far valere i propri diritti, in quanto si presume che le Leggi (diverse dai Decreti legge, Decreti legislativi, Decreti del Presidente, Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, etc…) dovrebbero essere emanate in conseguenza del rispetto dei principi cardine dettati appunto dalla nostra carta costituzionale.

Obbligo vaccinale e tutela della salute pubblica nello Stato d'emergenza - Ius in itinere

A valle di queste che sono mie considerazioni, condivisibili o meno, ritengo che alla luce di ciò, alle persone piace prendersi a martellate sui cosiddetti, perché fondamentalmente sono pigre. Deleghiamo le nostre responsabilità ai politici e poi ci lamentiamo se fanno cose che non ci vanno bene. Avete messo un bavaglio ai vostri figli, gli fate fare le “gite virtuali” con colazione al sacco da consumare davanti ad uno schermo. Questa è follia. Chi è più pazzo? Il pazzo o il pazzo che lo segue?

Orizzontalizzando lo scontro e confondendo le menti mirano ad effettuare quelle riforme incostituzionali e liberticide che stanno preparando il terreno a un futuro che lorsignori vorrebbero fatto di macchine e ipocondriaci sotto il loro esclusivo controllo. Ma: “Nella perenne battaglia sponsorizzata dai media e dalla politica, sia il bene che il male sono creati e manipolati da un’unica forza di controllo. Essa può essere identificata e fermata solo quando smettiamo di dare la nostra attenzione ed energia alla battaglia” (Marco Missinato)

Riferimenti: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/04/01/21G00056/sg

Fonte: https://traterraecielo.live/2021/04/25/dl-44-non-esiste-obbligo-vaccino-covid-ne-scudo-penale/

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Cosa si nasconde dietro la tessera sanitaria elettronica che ha da poco fatto capolino nel portafoglio di tutti gli italiani? Oltre al nobile intento di salvaguardare la salute nazionale attraverso un capillare monitoraggio, non potrebbe celarsi l'ennesima incursione del sistema nella privacy dei cittadini? E, scavando più a fondo, quanto è fitta la rete che controlla le nostre vite?

Secondo l'inquietante scenario descritto dalle due autrici, il Grande Fratello è ovunque: carte di credito, tessere di fedeltà, telepass, confezioni dei prodotti e simili, altro non sono che minuscole spie tecnologiche che hanno il compito di tracciare e registrare i nostri spostamenti, i nostri acquisti, le nostre tendenze sociali, alimentari e culturali.

Quest'occhio indiscreto agisce per conto dell'insaziabile società di mercato, che per sopravvivere ha bisogno di sempre più dettagliate informazioni sulle nostre abitudini di consumatori. Il risultato è che siamo continuamente osservati attraverso particolari microchip chiamati RFID (Radio Frequency IDentification), una tecnologia semplice e di basso costo, della quale però non sono stati ancora sufficientemente indagati i pericoli per la salute umana.

Come salvarsi dal perverso intreccio tra marketing e tecnologia? 
Un'informazione completa, aggiornata e oggettiva come quella offerta dalle due autrici di questo saggio rappresenta uno strumento potente a tua disposizione. 

Non lasciartelo sfuggire. Il testo è arricchito da un'esauriente appendice che inquadra il problema nel contesto della società italiana ed europea e delle relative legislazioni in materia.

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Un commento

  1. Articolo interessante!

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