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Deva e Asura

Tutti dovrebbero essere felici che le due più grosse super potenze nucleari al mondo si parlino e, perché no, ci sia anche un buon rapporto tra i due presidenti, di stima reciproca e magari anche di amicizia. Perché i politici europei non sono felici di questo? Ce lo spiega Corrado Malanga…

L’inviato speciale di Trump, Witkoff, racconta che Putin ha pregato per Trump e gli ha regalato un ritratto fatto da un artista russo.

Putin ha commissionato un bellissimo ritratto del presidente Trump a un importante artista russo e me l’ha dato, chiedendomi di portarlo al presidente Trump. Gliel’ho portato e gliel’ho consegnato.

È stato un momento molto bello e Putin mi ha raccontato di quando il presidente Trump è stato colpito, è andato alla chiesa locale, ha incontrato il prete e ha pregato per il presidente, non perché potesse diventare presidente degli Stati Uniti, ma perché aveva un rapporto di amicizia con lui e stava pregando per il suo amico.

Sono tornato a casa, ho trasmesso questo messaggio al nostro presidente e ho portato il dipinto. E lui ne è stato chiaramente toccato.

Questo è il tipo di connessione che siamo riusciti a ristabilire, tra l’altro, attraverso la semplice parola ‘comunicazione’. Molti direbbero: ‘Sai, non avresti dovuto farlo perché Putin è un cattivo ragazzo’.

Non penso che Putin sia una cattiva persona. È una situazione difficile questa guerra e tutti i fattori che l’hanno provocata. Non è mai colpa di una sola persona, quindi penso che troveremo una soluzione.”

Tutti dovrebbero essere felici che le due più grosse super potenze nucleari al mondo si parlino e, perché no, ci sia anche un buon rapporto tra i due presidenti, di stima reciproca e magari anche di amicizia.

Perché i politici europei non sono felici di questo? Perché sanno solo parlare di guerra, morte, distruzione e caos? Perché fanno di tutto per fermare la pace? Perché?

Ce lo spiega un grandioso Corrado Malanga (https://t.me/LombardiaRussiaGeN/30301). Egli spiega perché l’Europa sarà distrutta dall’alleanza Russia – Stati Uniti e perché questo è una benedizione per l’Italia. Evidentemente, per quanto strano e difficile possa essere da capire e accettare da qualcuno, Malanga ha ragione a dire le cose che ha detto…

“La Russia ha Putin, che è DEVA e gli Stati Uniti hanno Trump che è anche lui DEVA, sono la stessa cosa e combattono contro la massoneria ASURA che controlla l’Europa”.

“L’Europa sarà distrutta ed è una fortuna enorme per noi, perché l’Italia non ha la forza politica per uscire dalla UE, perché in Italia comanda la massoneria ASURA! E allora, siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, la UE sarà distrutta dall’alleanza DEVA, Russia – Stati Uniti, e noi finalmente, con una nuova classe politica, torneremo ad essere la quarta potenza mondiale”.

Video per pochi perché tocca argomenti molto alti e sconfiniamo in cose che solo le anime più evolute possono capire… Ma ci pare giusto mettere ogni tanto anche cose belle e non solo brutte notizie…

Malanga usa i termini DEVA e ASURA, ma avrebbe anche potuto usare i termini angeli e demoni, bene e male, luce e buio…

Per chi non lo sapesse infatti, i DEVA sono associati a virtù e ordine cosmico, e rappresentati come protettori dell’umanità e custodi della moralità. Mentre gli ASURA incarnano il lato opposto della dualità morale e cosmica, spesso associati al caos, alla distruzione e alla ribellione contro l’ordine stabilito.

Quello che comunemente chiamiamo bene e male appunto. Bene i DEVA, male gli ASURA, ma sono comunque due facce della stessa medaglia perché non può esistere il bene senza il male, la luce senza il buio, ecc…

A volte però il male si allarga un po’ troppo, e va rimesso al suo posto…

Sarà proprio così come descritto da Malanga? Vedremo come andranno realmente le cose… (nota di conoscenzealconfine)

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://t.me/LombardiaRussiaGeN

KHNUM-KHUFU
Cheope:la fine di un mistero. Quando gli Dèi non volevano morire
di Corrado Malanga, Filippo Biondi

Khnum-Khufu

Cheope:la fine di un mistero. Quando gli Dèi non volevano morire

di Corrado Malanga, Filippo Biondi

Lo sciamano integra lo scienziato.

Il libro che descrive, in maniera accessibile e corredata da numerose immagini a colori, la rivoluzionaria tecnica scientifica che ha permesso, per la prima volta nella storia dell’umanità, di osservare per intero l’interno della piramide di Cheope e così ricostruirne la reale funzione.

Cosa si cela all’interno della piramide di Cheope? Si tratta veramente di un monumento funebre o la sua funzione era decisamente diversa? E come fu possibile costruirla in un’epoca in cui ancora non era stata inventata nemmeno la ruota?

Questi interrogativi, che da sempre hanno appassionato esperti e non, trovano oggi nuove risposte grazie al rivoluzionario lavoro di ricerca effettuato da Malanga e Biondi tramite la nuova tecnologia SAR, il Radar ad Apertura Sintetica.

In queste pagine gli autori illustrano i vari passaggi che li hanno portati a mettere a punto la nuova metodologia di indagine che ha loro consentito di osservare nel dettaglio e per intero l’interno della Grande Piramide, scoprendo l’esistenza di numerose camere e gallerie fino ad oggi sconosciute.

Scritto in un linguaggio accessibile e corredato dalle numerose immagini tomografiche ottenute tramite il SAR e dalle ricostruzioni CAD 3D dell’interno della piramide, questo libro offre non solo un viaggio straordinario dentro uno dei megaliti più famosi al mondo ma altresì una ricostruzione, scientificamente fondata, della sua reale funzione e del modo in cui i suoi veri costruttori avrebbero potuto edificarla.

Una lettura avvincente e appassionante che ci accompagnerà a comprendere perché sia ormai giunto il momento di rivedere radicalmente, rispetto a come ci è stata raccontata fino ad oggi, la storia dell’evoluzione umana e del nostro pianeta: un pianeta abitato, in un lontano passato, da razze scientificamente e tecnologicamente più evolute della nostra e il cui bagaglio di conoscenze comprendeva nozioni riguardanti la natura del suono e dei fononi usate per elaborare strategie curative, tra le quali, con ogni probabilità, una per allungarsi la vita. 

Un libro il cui contenuto apre nuovi orizzonti storico-scientifici e che, nel portare finalmente alla luce una di quelle tante verità finora tenute nascoste sotto il tappeto polveroso della “storia” che ci viene tuttora insegnata, porta in sé una grande spinta di liberazione per chiunque voglia uscire dallo stato di ipnosi collettiva in cui è immersa buona parte dell’umanità.

Scritto a quattro mani con lo scienziato Filippo Biondi, è il libro che illustra in che modo i due autori hanno elaborato la nuova tecnologia SAR (Radar ad apertura sintetica) che gli ha consentito di esplorare - di fatto per la prima volta nella storia dell'umanità - l'intero interno della Piramide di Cheope, scoprendo stanze e gallerie fino ad oggi sconosciute.

Non so se avete seguito, qualche mese fa, la notizia della scoperta di una nuova galleria da parte di una equipe giapponese: ebbene, già mesi prima, nel settembre del 2022, Malanga e Biondi avevano depositato presso il referee scientifico internazionale la loro ricerca, ottenendo la sua approvazione e la pubblicazione della ricerca.

In base agli esiti del loro lavoro, cronologicamente precedente e in qualche modo confermato dalla equipe giapponese, in realtà nella piramide c'è molto altro...

Il libro che pubblichiamo è la versione accessibile ai "non addetti ai lavori" della loro ricerca e, nella sua prima parte, spiega sia la tecnica sia i singoli risultati delle loro ricerche.

Il libro è interamente a colori perché contiene le numerose immagini tomografiche ottenute tramite il SAR e le ricostruzioni CAD 3D dell'interno della piramide. La seconda parte del libro completa poi il lavoro di Malanga iniziato con il libro Cheope.

La fabbrica dell'immortalità: partendo infatti dalle scoperte effettuate con il SAR, Malanga riesce a dare risposta a una serie di interrogativi decisamente affascinanti, come ad esempio in che modo furono costruite le piramidi e a che cosa servissero veramente.

- EP

 «Queste pagine raccolgono il frutto del lavoro di ricerca scientifica che noi autori abbiamo svolto insieme, presentato in una veste che – speriamo – sia il più possibile comprensibile anche ai “non addetti ai lavori”.

Prima di incontrarci e iniziare la nostra collaborazione, ciascuno di noi aveva alle spalle un lungo percorso di studio e lavoro in ambiti differenti: come accade allorché la spinta alla ricerca provenga da autentica curiosità e reale desiderio di conoscenza, e non dal bisogno di conferme o successo accademico, incontrandoci abbiamo compreso che condividere e mettere insieme le nostre diverse competenze ci avrebbe consentito di compiere dei passi ulteriori in direzione della verità.

Perché siamo convinti che la vera ricerca mal si concilia con la difesa del proprio orticello e che trovandoci di fronte a qualcosa di “diverso”, spesso sono maggiori le probabilità ch’esso si riveli complementare piuttosto che incompatibile (o “pericoloso”) rispetto al nostro lavoro».

- Corrado Malanga e Filippo Biondi

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