Dal Verde alle Armi!

di Weltanschauung Italia

La strada dalla produzione di veicoli elettrici alla produzione di armamenti sembra sorprendentemente breve.

Tavolo sull’auto, Urso: “incentivi per riconvertirsi alla difesa”. “Rheinmetall, carri armati negli impianti Volkswagen: il riarmo tedesco è partito”. E John Elkann prepara l’audizione in Parlamento per Stellantis.

Se ricordate parecchi mesi fa, di fronte alle manifestazioni sindacali sulla crisi del settore auto, scrivevamo amaramente che sarebbe bastato spostarsi nel settore armi, d’altronde sappiamo che aziende come Leonardo stanno gongolando da anni per via delle guerre.

Probabilmente ci hanno ascoltato, in questi giorni davvero stanno proponendo questa riconversione.

Raccontavano di un futuro più verde, un mondo sostenibile in cui i grandi produttori automobilistici avrebbero guidato la rivoluzione elettrica. Non è andata proprio così, “transizione” significava semplicemente spostare gli investimenti dal verde al metallo dei carri armati.

Pensiamo a Volkswagen, dopo anni passati a blaterare di rivoluzione elettrica e a investire miliardi in piattaforme a zero emissioni, il gigante di Wolfsburg ha scoperto che il settore militare ha un margine di profitto decisamente più interessante.

Ma non solo Volkswagen, in tanti adesso stanno dicendo che risorse destinate all’ “innovazione sostenibile” verranno “parzialmente” reindirizzate verso la produzione militare.

Aziende che si erano posizionate come campioni della sostenibilità vanno così in totale contraddizione, le loro priorità si spostano dalle soluzioni per la crisi climatica alle soluzioni militari per fantasiosi riarmi.

Che dire, la strada dalla produzione di veicoli elettrici alla produzione di armamenti è stata sorprendentemente breve.

Questi geni stanno ancora usando le stesse presentazioni PowerPoint con grafici di crescita verde e slogan sulla “sostenibilità del business”. Solo che ora la sostenibilità include anche la capacità di sostenere il fuoco nemico.

Articolo di Weltanschauung Italia

Fonte: https://t.me/weltanschauungitaliaofficial

DITTATURA VACCINALE
Dall'obbligo vaccinale alla coercizione globale
di Marcello Pamio

Dittatura Vaccinale

Dall'obbligo vaccinale alla coercizione globale

di Marcello Pamio

Cosa contengono i vaccini? Marcello Pamio svela la storia e i retroscena del più grande business delle multinazionali del farmaco.

La pandemia ha messo in moto un cambiamento epocale dell'intera società moderna.

Diritti sanciti dalla Costituzione e trattati internazionali sono stati sospesi perché la priorità è diventata la salute pubblica.

Con la scusa di salvaguardare la salute si obbligano miliardi di persone a trattamenti sanitari, come l'inoculazione di vaccini sperimentali. Per la prima volta nella storia dell'umanità le persone sono costrette a curarsi anche contro la propria volontà.

Lo scopo di questo progetto globale è un altro: quello di instaurare una vera e propria dittatura volta al controllo sociale e alla modifica antropologica.

L'autore Marcello Pamio approfondisce le caratteristiche dei vaccini sperimentali e la valenza esclusivamente politica del Green Pass.

Questo libro è una denuncia precisa, diretta e circostanziata di un atto medico che oggettivamente comporta dei rischi elevatissimi: vaccinazioni di massa senza nessuna personalizzazione, senza alcuna anamnesi, senza alcun esame diagnostico che possa prevenire eventuali danni dovuti ad allergie ai numerosi componenti, immunodepressione, patologie congenite, malattie subcliniche, ecc.

Sieri sperimentali inoculati a decine di milioni di persone, anche sui bambini e addirittura a donne gravide. Ovviamente il Verbo dogmatico-scientista proclama che i vaccini sono innocui.

Per comprendere meglio il quadro in questo libro approfondirai la situazione economica, politica, sociale e religiosa e soprattutto sanitaria del nostro paese.

Con "Dittatura Vaccinale" scoprirai:

  • che cosa contengono i vaccini
  • il business di Big Pharma
  • gli effetti collaterali dei vaccini anti-Covid

… E molto altro ancora.

...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *