Dal limone la plastica salutare senza bisfenolo

di Milena Castigli

Una plastica “bio” grazie ai limoni. È quanto è riuscito a creare un team di ricercatori dell’Istituto di ricerca chimica della Catalogna, in Spagna.

Plastica bio dai limoniGli esperti catalani hanno lavorato sui policarbonati: materiali frequentemente utilizzati in prodotti plastici di uso quotidiano, ma che suscitano paura e perplessità a causa della presenza del bisfenolo A (Bpa), una delle molecole principali nota per la sua presunta tossicità.

Il No della Ue al Bpa

Lo scorso giugno, il comitato degli Stati membri dell’Autorità Ue per le sostanze chimiche, si è espresso all’unanimità evidenziando la possibilità che il bisfenolo A abbia effetti nocivi sull’apparato endocrino e sul sistema ormonale. Il Bpa è già vietato in Europa per la produzione di biberon e ora potrebbe essere eliminato da molti altri prodotti plastici.

Il limonene

I ricercatori catalani hanno trovato una alternativa bio al bisfenolo A, sviluppando un metodo di produzione dei policarbonati che usa l’anidride carbonica (Co2) e il limonene, vale a dire un idrocarburo contenuto nella buccia degli agrumi, dai limoni ai mandarini, dal lime alle arance.

Il limonene è in grado di sostituire il famigerato Bpa, rendendo così la plastica un materiale non dannoso per l’organismo. “Il BPA causa ancora preoccupazioni, ed è prodotto dal petrolio“, dicono i ricercatori. “Il nostro approccio lo sostituisce con il limonene, che può essere ricavato da limoni e arance offrendo un’alternativa più ‘verde’ e sostenibileE più salutare“.

Articolo di Milena Castigli

Fonte: http://www.interris.it/2017/07/19/123947/open/dal-limone-la-plastica-salutare-senza-bisfenolo.html

UN MARE DI PLASTICA
Gli sconvolgenti risultati di una missione scientifica attraverso il passaggio a Nord Ovest
di Franco Borgogno

Un Mare di Plastica

Gli sconvolgenti risultati di una missione scientifica attraverso il passaggio a Nord Ovest

di Franco Borgogno

Le plastiche e il mare

Quasi 5500 miliardi di pezzi di plastica galleggiano nei mari di tutto il mondo. Circa trecentomila tonnellate, cinquanta grammi per ogni essere umano presente sulla Terra.

Numeri in continua, esponenziale crescita: si stima che nel 2050 il peso delle plastiche in mare supererà quello dei pesci.

Queste sono le dimensioni del problema 'rifiuti di plastica' nell'oceano. Negli ultimi anni il tema ha conquistato un interesse crescente e in molti, dal papa all'Onu, dalle stelle di Hollywood alla Commissione Europea, hanno sollecitato attenzione e soluzioni.

Ma l'argomento resta ancora poco conosciuto.

Per la prima volta, nell'agosto 2016, un gruppo di ricercatori ha percorso il mitico passaggio a Nord Ovest, dalla Groenlandia al Canada Occidentale, per raccogliere dati sulla presenza di plastiche e microplastiche in quel tratto estremo del mare Artico, luogo preziosissimo per la fauna marina.

Franco Borgogno ha partecipato per l'European Research Institute alla spedizione organizzata dal 5 Gyres Institute, ong specializzata nello studio e nella divulgazione sul tema plastic pollution.

Attraverso il racconto del viaggio e dell'esperienza di ricerca, l'autore ci aiuta a prendere coscienza del più grave e diffuso inquinamento moderno, guidandoci ai comportamenti da evitare, nella vita di ogni giorno, per non compromettere il mare e il futuro del nostro pianeta.

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