Cultura di Massa: come si forma la Pubblica opinione (anche nei Social)

Pubblica opinione, mass media, comunicazione e cultura di massa sono argomenti strettamente connessi tra loro. Oggetto di interesse e di studio a partire dai primi decenni del secolo scorso (da McLuhan a Chomsky, Umberto Eco e molti altri) è argomento che non perde vitalità dopo l’avvento dei nuovi media, di internet e dei social media.

Cultura di massaNel rapporto CENSIS 2015 si rileva che il 96,7% degli italiani si informa ancora solo ed esclusivamente attraverso la televisione (e di questi il 76,5% attraverso i telegiornali) mentre quando si affida a internet il 43,7% lo fa solo attraverso Facebook. Questo dato sale al 71,3% tra i giovani.

Non a caso, quindi, nell’ambito dell’industria culturale e della creazione della pubblica opinione, i nuovi media sono centrali nella creazione del consenso (e l’hanno capito molto bene i politici che si combattono a colpi di tweet o di post su Facebook).

I mezzi sono cambiati, ma non lo sono i meccanismi di base, già identificati nei primi anni Sessanta da Eco. Proprio rileggendo alcuni saggi, ho provato a riassumere gli elementi tipici della cultura di massa e del “mondo parallelo social”, nel quale tutti ci muoviamo in maniera più o meno critica e consapevole:

  • Si cerca di andare incontro al gusto medio evitando l’originalità.
  • La cultura di massa è caratterizzata dall’omologazione. Opinione che rimanda al concetto formulato da McLuhan di “villaggio globale”, dove non esistono più differenziazioni culturali.
  • Il pubblico è inconscio di sé come gruppo sociale e subisce tale cultura.
  • È rilevabile la tendenza a suggerire emozioni già costruite, con funzione provocatrice si danno le emozioni già pronte.
  • I prodotti mass-mediali sono sottomessi a leggi di mercato, diventando oggetto di persuasione pubblicitaria.
  • Il pensiero è sclerotizzato e costituito da slogan e citazioni.
  • Si incoraggia la concezione di visione passiva e acritica del mondo, scoraggiando lo sforzo individuale.
  • Si incoraggia l’informazione verso il presente e l’indifferenza verso il passato.
  • Si favorisce l’impegno del tempo libero solo a livello superficiale.
  • Miti e simboli sono creati attraverso l’identificazione con tipi che sono facilmente riconoscibili.
  • Il lavoro della mente è rivolto a opinioni comuni: la gente ama il conformismo di costumi, valori e principi sociali.
  • I mass-media auspicano una società paternalistica e solo superficialmente democratica. I modelli sembrano imposti dal basso, ma sono espressione di una cultura degradata, pseudo-popolare e imposta dall’alto.
  • Spesso l’informazione è sovrabbondante e ciò può dare una parvenza di formazione a persone che prima non ne avevano.

Fonte: http://www.mariobonelli.it/cultura-di-massa-come-si-forma-la-pubblica-opinione-anche-nei-social/

L'ISTITUTO TAVISTOCK
Controllo mentale e ingegneria sociale: gli oscuri meccanismi per sottomettere l'umanità
di Daniel Estulin

L'Istituto Tavistock

Controllo mentale e ingegneria sociale: gli oscuri meccanismi per sottomettere l'umanità

di Daniel Estulin

Conoscete l'Istituto Tavistock? Situato nell'omonima cittadina in Inghilterra, è considerato come il massimo centro mondiale delle attività di controllo mentale e di ingegneria sociale.

Il famoso giornalista investigativo e autore del bestseller Il Club Bilderberg Daniel Estulin, ci rivela l'esistenza di questo organismo creato per controllare il destino di tutto il pianeta e per cambiare la società contemporanea.

In questo libro rivoluzionario, Estulin svela l'origine e il modus operandi dell'Istituto, chi lo governa, quali sono i suoi obiettivi e come influenza noi tutti - le vere vittime - durante la nostra vita quotidiana.

Siamo veramente tutti in pericolo? Veniamo esposti ogni giorno agli oscuri meccanismi creati da un gruppo di psicologi, psichiatri e antropologi pagati dall'oligarchia internazionale che controlla il mondo per favorire i propri interessi.

Dalla musica alla contro-insorgenza, dalla droga alla televisione, ascolta i consigli di Daniel Estulin per capire come difenderti ogni giorno dall'Istituto Tavistock, combattere i suoi metodi ed essere finalmente libero da ogni controllo mentale.

In questo lavoro rivoluzionario, che avrà senza dubbio l'effetto di un'esplosione nucleare di cinquecento chilotoni, scopriamo tanto la rete di Tavistock quanto i metodi di lavaggio del cervello e di guerra psicologica; metodi che, proprio mentre ne parliamo, vengono adattati per essere applicati a progetti di ingegneria sociale su vasta scala.

Ecco la "Cospirazione Acquariana", come si autodefiniscono i lava-cervelli, alludendo a uno studio supersegreto dello Stanford Research Institute, risalente al 1974 e intitolato Cambiare le immagini dell'uomo.

Il presente libro, essenzialmente, può essere considerato un manuale per combattere il lavaggio dei cervelli. Il lavaggio dei cervelli dipende dall'ignoranza delle vittime. È da ogni parte. Tutti possiamo percepire la disintegrazione delle nostre nazioni nel vissuto quotidiano, nelle esperienze personali. Non si tratta di una coincidenza, né di un caso. Stiamo assistendo alla disintegrazione dell'economia mondiale messa in atto dalle persone più potenti del mondo.

Questo libro sull'Istituto Tavistock cerca di dimostrare che la cospirazione è reale, di rivelare chi ne fa parte, quali sono i suoi obiettivi a lungo termine e di indicare come si può evitare che ci spediscano tutti all'inferno.

Il lettore, oltre a provare indignazione e rabbia, arriverà alla conclusione che il degrado morale, materiale, culturale e intellettuale cui assistiamo impotenti ogni giorno in tutto il mondo non è casuale, non è l'azione di un Dio che ci sta punendo per i nostri misfatti terreni, ma una crisi sociale deliberatamente provocata.

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