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Comunicare alla velocità della luce? Si può… un sogno diventato realtà

di Debora Bionda

Comunicare attraverso la luce… fantascienza? No, realtà. E se ai più può sembrare strano, se non impossibile, non è così per Alessandro Pasquali, un ragazzo di soli 29 anni il cui sogno è quello di creare connessioni attraverso fasci di luce. Anzi, molto più di un sogno…

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Alessandro è l’inventore e il fondatore della start up italo-svizzera “Slux” che ha già all’attivo svariati brevetti. A 7 anni “giocava” con dei circuiti semplici, rivelando già allora la sua natura di enfant prodige, capace di vedere delle potenzialità dove altri non riuscivano nemmeno a immaginarle. A 16 anni si è chiesto “Sarà possibile tramettere dati attraverso la luce?”.

Sono passati 13 anni e oggi Alessandro raccoglie gli straordinari risultati derivanti dal voler rispondere a quella domanda, arrivando a dimostrare al mondo intero che siccome la luce funziona allo stesso modo delle onde elettromagnetiche, con la luce si possono fare le stesse cose delle onde radio, ma senza emettere radiazioni nocive, con una qualità migliore e senza interferenze.

Con la tecnica di trasmissione di segnali messa a punto da Alessandro, la luce diventa vettore di informazioni, che siano audio o di diversa natura. I trasmettitori di informazioni sono delle semplici lampade. Alessandro usa dei banali led, ma in realtà si possono fare esperimenti con qualsiasi sorgente luminosa; anche con una candela.

E il giovane chimico e inventore si è spinto ben oltre, decodificando le informazioni prodotte dalle lucciole, dalle stelle e dal sole, perché se è vero che questa invenzione ha una forte connotazione scientifica, è anche vero che porta con sé un messaggio che ha del mistico.

Reduce dal successo dell’esperimento che ha visto trasmettere la voce del governatore della Lombardia, Attilio Fontana, da Palazzo Lombardia al Grattacielo Pirelli a Milano, è Alessandro stesso a raccontarci la sua invenzione.

Quando nasce l’idea di trasmettere informazioni via luce?

A sperimentare nel campo delle telecomunicazioni su base luce ho iniziato a 16 anni, ma già prima ero appassionato di elettronica. I miei primi esperimenti si basavano su sistemi veramente semplici e distanze di pochi centimetri, poi ho continuato ad andare avanti aumentando le prestazioni. Ho fatto dei test nel mio piccolo laboratorio in Alto Adige e tra l’Italia e la Svizzera. Nel 2016, ho testato la trasmissione di informazioni attraverso dei led dalle scogliere di Dover in Inghilterra a Cap Gris Nez in Francia.

Quali sono le applicazioni di questo rivoluzionario sistema di trasmissione dati?

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Le applicazioni sono veramente tante: basti pensare in ambito domestico a tutte quelle situazioni dove si rende necessaria una connessione wifi e bluetooth. Senza dimenticare le applicazioni in ambito medicale (si pensi alle sale operatorie dove notoriamente non si possono usare onde elettromagnetiche per evitare interferenze con i macchinari). Un’altra applicazione è quella del settore dell’arte e della cultura, nei musei per esempio e in genere dove si vogliono realizzare delle esperienze immersive. E poi ci sono applicazioni legate alla sicurezza, dal momento che la luce favorisce una comunicazione più stabile e difficile da intercettare.

Quali sono i vantaggi di questo sistema di trasmissione?

Questo tipo di trasmissione non inquina, ha bassi costi ed elimina il rischio di interferenze con altri dispositivi. Rispetto alle onde radio, è un sistema di comunicazione più difficile da rilevare ed è più confinabile. Si pensi per esempio a un’antenna o a una parabola e alle probabilità di dispersione che hanno questi strumenti. La luce si può controllare in modo più sottile. Un wifi va oltre le pareti di un appartamento o di un ufficio, la luce no, non passa attraverso le pareti, rimane circoscritta all’ambiente in cui viene usata. È una trasmissione senza inquinamento elettromagnetico, non è nociva e ha costi contenuti.

Quali strumenti sono stati usati per il collegamento da Palazzo Lombardia al Pirellone?

Sono stati utilizzati dei semplici faretti a led. La luce è stata programmata, codificata in modo che potesse contenere il messaggio di saluto del Governatore Fontana da Palazzo Lombardia e dall’altra parte c’era un ricevitore che ha funzionato come una sorta di radio, ma invece di essere sintonizzata su un canale radio, era sintonizzato su un canale di luce. Questo ricevitore ha rimodulato la luce da cui è stato colpito, l’ha decodificata, ampliata e inviata alle casse.

Articolo di Debora Bionda

Fonte: http://www.affaritaliani.it/milano/il-mondo-raccontato-attraverso-la-luce-parola-di-alessandro-pasquali-634778.html

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