Le cose non stanno andando molto bene per il il ministro della Salute Karl Lauterbach a quanto pare.
I suoi indici di gradimento sono crollati e non twitta quasi più. Sempre più spesso evita del tutto gli argomenti virologici, probabilmente per sfuggire all’incessante derisione che suscita ogni sua osservazione su questo fronte. Sabato, le cose sono peggiorate ulteriormente per lui: Welt ha riportato la notizia che nel 1997 aveva falsificato il suo CV mentre si candidava per una cattedra a Tubinga. Dal governo di coalizione, da cui si sarebbe aspettato una vigorosa difesa già l’anno scorso, c’è solo un assordante silenzio.
Sotto queste nubi, nei giorni scorsi Lauterbach ha concesso un’intervista al programma statale “ZDF Heute Journal”, per uno speciale sui danni da vaccino. Nel corso della notevole conversazione, Lauterbach è stato incalzato e costretto a smentire le sue precedenti affermazioni del 2021, secondo cui i vaccini fossero “privi di effetti collaterali”; ha riconosciuto che ogni danno è una lesione di troppo e ha definito questi casi “sconcertanti”; ha paragonato la cosiddetta “sindrome post-vaccinazione” al Long Covid; ha sottolineato di non essere responsabile della negoziazione dei contratti che escludono le aziende farmaceutiche dalla responsabilità; e per due volte ha definito i profitti delle aziende farmaceutiche “esorbitanti”, concordando sul fatto che queste aziende dovrebbero finanziare un istituto per aiutare coloro che sono stati danneggiati dai loro prodotti.
Non si tratta di un’inversione totale: Lauterbach non denuncia la vaccinazione di massa e non mette in discussione le stime ufficiali massificate che indicano un tasso di danni gravi inferiore a 1 su 10.000. Siamo più vicini all’inizio che alla fine di un processo costante di ripudio. Tuttavia, questo è un grosso segnale.
Poiché l’intervista sarà estrapolata in modo selettivo, ecco la traduzione integrale:
Christian Sievers del giornale “ZDF Heute” (d’ora in poi S): Il Ministro federale della Sanità è qui con noi. Grazie e buonasera, signor Lauterbach.
Karl Lauterbach (in seguito L): Buonasera, signor Sievers.
S: Cosa dice a coloro che sono stati colpiti da danni da vaccino?
L: Prima di tutto, quello che è successo a queste persone è assolutamente sconcertante, e ogni singolo caso è uno di troppo. Sinceramente mi dispiace molto per queste persone. Ci sono gravi disabilità, alcune delle quali saranno permanenti. Quindi è difficile. Come Stato facciamo in modo che le compagnie di assicurazione sanitaria paghino i costi del trattamento e, beh, gli Stati federali si faranno carico dei costi di sostegno, se è necessario. Ma in realtà abbiamo problemi da entrambe le parti, perché non abbiamo ancora i farmaci per il trattamento. La ricerca è in corso. Anche il diritto ai sussidi è spesso molto lento a causa della burocrazia. Quindi capisco davvero le persone che si lamentano adesso.
S: Ora lei fa sembrare che sia tutto risolto. Ma quando si parla con queste persone, si sente esattamente il contrario. Un anno di lotte, di continui rifiuti – molti funzionari semplicemente non credono loro, a volte non ricevono mai una risposta, e poi, dopo aver fatto tutta la trafila per ottenere il riconoscimento delle loro lesioni da vaccino, tutto ciò che ricevono è una piccola somma. Non può essere tutto ciò che lo Stato ha da offrire a queste persone in questo momento, vero?
L: Assolutamente no, e non voglio dare questa impressione, perché non è così che vedo le cose. Questi casi devono essere riconosciuti più rapidamente, queste lesioni da vaccino, e ora stiamo lentamente ottenendo un quadro più chiaro. Ma devo anche precisare, per non dare un’impressione errata, che le lesioni gravi da vaccino si verificano in meno di 1 vaccinazione su 10.000, secondo l’Istituto Paul Ehrlich o le autorità europee preposte al rilascio delle licenze. Quindi non è così comune. Ma poiché la nostra comprensione di questi danni sta diventando sempre più chiara, in futuro dovrebbe essere possibile identificare più rapidamente le persone colpite, in modo da poterle aiutare più rapidamente.
S: Perché lei, signor Lauterbach, nell’estate del 2021 continuava a sostenere che i vaccini non avessero effetti collaterali?
L: Beh, è stata un’esagerazione che ho fatto una volta in un tweet incauto. Ma non era fondamentalmente la mia posizione. Avevo già commentato molto, molto spesso gli effetti collaterali delle vaccinazioni. Per esempio, ho…
S: Ma in seguito lei ha spesso affermato che gli effetti collaterali sono praticamente inesistenti. Lo ha ribadito anche nel (talk show televisivo) Anne Will. Quindi, lei ha sempre dato l’impressione che gli effetti collaterali non fossero affatto un problema.
L: Beh, non è così, come ho appena detto. All’epoca ero a conoscenza delle cifre, che sono rimaste relativamente stabili. Questi vaccini sono stati utilizzati in tutto il mondo, 1 su 10.000 (si infortuna). Ma il vaccino protegge davvero da malattie gravi e, tra l’altro, molto spesso riduce anche il rischio di Long Covid. Questo è simile a ciò di cui stiamo parlando qui, con la sindrome post-vaccinale, quindi per le vaccinzioni – c’è un beneficio superiore, ma è vero, 1 su 10.000 è la frequenza di effetti collaterali gravi.
S: Ora sono in corso le prime cause contro la BioNTech e anche contro altri produttori di vaccini. Come pensa che andranno le cose?
L: Non posso fare ipotesi, non è il mio lavoro. Come ministro devo essere prudente. È vero che nell’ambito di questi contratti dell’UE, le aziende sono state ampiamente esentate dalla responsabilità e che quindi la responsabilità ricade sullo Stato tedesco, per così dire, come appena descritto, sugli Stati federali… ma la cosa più importante è che, guardando al futuro, abbiamo bisogno di cure, e quindi istituirò un programma con il Ministero della Salute, in cui indagheremo sulle conseguenze del Long Covid, e anche sulla sindrome Post-Vaccinale, in cui esamineremo questo aspetto e miglioreremo le cure. È un contributo che possiamo dare.
S: Quando accadrà tutto questo, in termini concreti? Sono proprio le persone colpite che subiscono tutti questi ritardi a volerlo sapere.
L: È vero, ma sto negoziando con la commissione per il bilancio, e in effetti è un programma che vorrei lanciare il prima possibile, e sono in trattative per ottenere questi fondi. Quindi è un’iniziativa che dobbiamo portare avanti, è un obbligo, e metterebbe in rete gli esperti del settore in modo tale da aumentare le probabilità di una buona terapia in Germania.
S: Lei ha appena menzionato l’esonero dalla responsabilità per le aziende farmaceutiche. Significa che le aziende farmaceutiche possono, per così dire, rilassarsi in tutte queste cause, perché lo Stato si è assunto il rischio. Quindi è lo Stato – cioè voi, il governo federale – a dover rispondere di eventuali richieste di risarcimento danni. Le sembra una buona idea?
L: Cosa significa rilassarsi? Prima di tutto, non ho negoziato i contratti; per quanto riguarda il mio ufficio, li ho ereditati, e credo che sia stato a causa della situazione di allora quando la gente voleva ottenere i vaccini il più rapidamente possibile, e così lo Stato si è assunto la responsabilità. Forse è stata la cosa giusta da fare, perché è meglio per lo Stato essere responsabile piuttosto che dover affrontare lunghi accordi o cause con le aziende.
S: Ma abbiamo appena visto quanto sia difficile ottenere denaro dallo Stato. Cosa pensa che succederà ora? Pensa che alla luce della situazione, per esempio, le aziende farmaceutiche potrebbero mettere volontariamente dei soldi in una fondazione? Sarebbe un’idea se non avessero alcuna responsabilità?
L: Sarebbe sicuramente una buona idea se le aziende mostrassero la volontà di dare una mano, perché i profitti sono stati esorbitanti, esorbitanti. Quindi non sarebbe solo un bel gesto, dovremmo aspettarcelo. Ma mi chiedete: cosa succederà dopo? Direi che lo scenario ottimistico è che finalmente impariamo a gestire la sindrome di Long Covid e Post-Vaccinale, e che inoltre saremo in grado di riconoscere i casi più velocemente, in modo che le persone non debbano aspettare così a lungo per essere riconosciute come affette da sindrome Post-Vaccinale.
S: È una promessa del Ministro federale della Sanità, Karl Lauterbach. Grazie mille per l’intervista di questa sera.
L: Grazie a voi.
Anche i Media tedeschi fanno Autocritica
E c’è chi ha già iniziato a chiedere scusa ai propri lettori per quanto detto, sbagliando, durante la pandemia. In un editoriale, il caporedattore del settimanale tedesco “Der Spiegel”, Alexander Neubacher si è detto preoccupato “per la facilità con cui le libertà civili sono state sospese nella nostra presunta società liberale. Ora sappiamo che molte misure pandemiche erano prive di senso, eccessive, illegali. Non è stata una pagina gloriosa, nemmeno per noi media”.
Neubacher ha ammesso che, nei primi mesi dall’esplosione della pandemia, in molti avevano iniziato a guardare alla Cina come a un modello da imitare, con tante persone a sostenere “la strategia ZeroCovid chiedendo alla politica di agire con una chiusura radicale dell’economia e della vita pubblica. In effetti, molte libertà sono state poi gravemente limitate”.
Il Der Spiegel ha ricordato i tanti divieti introdotti recitando il mea culpa per non essersi schierato contro le restrizioni. Il tutto, proprio nei giorni in cui la Corte costituzionale del Brandeburgo ha sancito che la legge municipale di emergenza Covid “violava la Costituzione dello Stato in quanto minava la separazione dei poteri». Secondo il Der Spiegel, «nessuno di noi può chiamarsi fuori da quella vergogna, nemmeno i media che amavano vedersi come il quarto potere”. (Fonte: https://pickline.it/2023/03/15/mea-culpa-della-germania-su-vaccini-e-restrizioni/)
Fonte originale: https://www.eugyppius.com/p/karl-lauterbach-in-substantial-reversal
Rivisto da Conoscenzealconfine.it