CIA, Merkel e… Matrioske

di Antonello Boassa

Che l’Italia sia un Paese deprivato di sovranità politica e che il caporale Angela Merkel sia (ho paura ancora per poco) l’attuale imperatrice d’Europa – anche se, come un tempo Cesare, disdegna di sentirsi tale – credo sia cosa nota a tutti, compresi i leaders di “un volgo disperso che nome non ha”.

Ma, come in un gioco di matrioske, se Angela governa, con particolare severità e animosità, un popolo di spendaccioni e di fannulloni come quello italico, è anche vero che anch’ella non è proprio indipendente e libera di muoversi nell’esagono europeista. Come è già successo a Helmut Kohl e ai suoi successori, Angela è sotto il controllo della Cia, dell’apparato militare e politico degli States, della finanza transnazionale.

Ed Angela lo sa. Che la Germania è sotto tutela, né più né meno di come lo era nel ’45. Il bastione prescelto dalla superpotenza americana contro l’ “Orso russo”. Forse ora anche di più come dimostrato dall’eroico Snowden. Le agenzie spionistiche USA (la NSA soprattutto) avevano messo (e continuano a mettere) il becco dentro qualsiasi tipo di comunicazione che avveniva (e avviene) nella politica interna ed estera tedesca, come anche nei settori industriali e militari. Per sapere, per controllare, per ricattare (i corrotti in Germania e nella UE non sono in numero inferiore rispetto a quelli italici, con tutte le lobby che ronzano attorno ai Palazzi della Unione europea). 1)

La Cia da Francoforte controlla, avvalendosi di altre agenzie connazionali, comprese le reti spionistiche tedesche, i servizi d’intelligence europea ed internazionale, in proiezione Africa, Medio Oriente, Russia. Mentre la presenza militare yankee aumenta esponenzialmente, tanto più dopo le ennesime stupidaggini di Macron sulla creazione di un esercito europeo indipendente e dopo le voci di una pretesa volontà teutonica di costruire la Bomba.

La Germania è stata molto utile al “Regime del male”, fino a che si è trattato di delegarle la costruzione di una unità europea liberista, sotto la sua gestione, contro la minaccia comunista e contro un sindacalismo irriverente verso il padronato, contro i pericoli di egemonia nei confronti delle classi lavoratrici europee, che potevano provenire dalla Costituzione italiana che si erigeva in pretestuosa sfida davanti al progetto autoritario e liberista di Von Hayek (progetto rinvigorito nel tempo dalle teorizzazioni di Milton Friedman e dei suoi “Chicago Boys”), progetto messo in atto da maggiordomi e pensatori di minor stazza elucubrativa come Monti, Draghi, Moscovici, Oettinger, Selmair…

Ma ora il Reich ha superato i limiti concessi dallo Zio Sam. Innanzitutto, un dominio nel Continente che è diventato eccessivo. Di colonialismo si tratta e non di semplice guida. Ciò rende difficile per gli Yankees stabilire relazioni privilegiate con i singoli stati e renderli più malleabili. In secondo luogo, l’austerity creata in funzione di una svalutazione interna della periferia europea, rende l’euro tedesco particolarmente avvantaggiato nelle relazioni commerciali con gli States. Per gli USA è una sorta di dumping illegale, insomma “una piccola Cina”. Illegale anche per i trattati europei il boom di esportazioni (illegalità permessa: non è mica l’Italia).

Il fatto che i Teutonici siano al di sopra della legalità anche in funzione anti-USA (vedi tra l’altro il riciclaggio di denaro sporco da parte della Deutsce Bank, zeppa di titoli tossici), ha scosso i nervi di Donald, che ha ordinato al Segretario di Stato Mike Pompeo di dichiarare guerra ai vertici dell’Unione Europea in funzione antitedesca… e delle organizzazioni internazionali. Washington “sarà capofila di un fronte liberista alternativo al globalismo… ossia di un movimento che metta in prima fila gli interessi dei singoli paesi in subordine alle organizzazioni internazionali” 3).

L’Europa di Maastricht/Lisbona si sta già sgretolando di per sè, per difetto di democrazia e di ampio respiro, per aver disunito e non unito, per aver perseverato nelle politiche guerrafondaie e di conquista, per non essere stata in grado di affrontare adeguatamente le sfide dei tempi (migrazioni, crescita, ambiente, povertà…).
Gli USA sembrano pronti a sferrare l’ultimo colpo. Imperdonabili già per Obama, le buone relazioni con la Russia. Troppo pericolosa una saldatura politico-economica Europa-Usa per l’egemonia americana.

Il colpo di stato in Ucraina e lo stato di guerra perenne contro la Russia, è stato un espediente necessario per creare un fossato – che si spera perpetuo per la Casa Bianca – tra Europa e Russia. Un semplice trabocchetto. Lo staff dirigenziale europeista ci è cascato, data la povertà intellettuale e morale di cui soffre.

Articolo di Antonello Boassa

Note:
1) Il mio ” Le ultime vergogne dell’Unione Europea” in L’interferenza, in www. Cobas Sardegna, in “Una parola contro le guerre” settembre 2018
2) Da “Dopo aver seppellito…” Scenari economici dicembre 2018

Fonte: http://www.linterferenza.info/esteri/cia-merkel-matrioske/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *