Chi sono Io? Storia dello sconosciuto che abita in noi

Dott.ssa Marta Cricelli

Capita di non riconoscerci nelle parole con cui gli altri ci descrivono. O di non voler essere come siamo. Che fare dunque quando la nostra identità sfugge o ci tiene in trappola?

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Non vi è mai capitato, chiacchierando con un amico, di ritrovarvi a dire frasi come “io sono sempre stata così…” oppure “è un mio tratto, una mia caratteristica”? Perché è tanto facile definirci nella vita di tutti i giorni e poi, quando accade qualcosa di nuovo, destabilizzante, magari traumatico, o al contrario inaspettatamente bello, ci ritroviamo in crisi perché non sembriamo più gli stessi? È davvero possibile, e soprattutto desiderabile, darci delle etichette?

La considerazione da cui vorrei partire, è che l’identità dipende dai legami e dagli accadimenti del reale. Dunque “la nostra identità è assai poco identica”. È, invece, sensibile a impatti che la modificano, ed è in perenne costruzione.

Eppure l’uomo ha bisogno di identificarsi in ruoli e questa, in molti aspetti della vita, è una strategia vincente: l’uomo che si identifica come leader e diventa un affermato dirigente, la giovane donna che si assimila alla figura di madre e si definisce principalmente con l’aggettivo mamma diI ruoli fanno sentire di avere un posto, offrono l’illusione di essere necessari agli altri. Allo stesso tempo, però, rischiano di bloccare ogni slancio creativo verso una sempre più piena evoluzione personale.

Una identità posticcia e rigida può inibire desideri e progetti, può diventare profondamente mortifera. Ciò a cui punta la psicoanalisi è proprio questo: sostenere il riconoscimento di un malessere che riguarda l’essersi identificati ad un ruolo, cioè ad un posto, che non è il nostro, che forse non lo è mai stato o non può più esserlo. Occorre smuovere il desiderio per scoprire la verità di noi stessi ed è necessario seguire inclinazioni e intuizioni se vogliamo essere più realizzati e felici.

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Io dunque chi sono? Sono me stesso proprio in quel punto in cui mi sento diviso, in crisi, fratturato da spinte diverse e tensioni opposte. Quella divisione che mette in scacco l’unità è proprio la nostra singolarità. Noi siamo i tratti che ci disturbano, quelli che nascondiamo, che danno fastidio perché escono fuori dai canoni e non ci conformano agli altri.

Noi siamo ciò che devia dalle nostre aspettative, ciò che non comprendiamo di noi stessi, ciò che non torna. O meglio, è da questi punti che dobbiamo partire per scoprire cosa si muove dentro di noi. È dai punti che non vanno che si aprono orizzonti nuovi di senso. Abbiate dunque consapevolezza rispetto al vostro modo unico, singolare, con cui vi distinguete dagli altri.

Articolo della Dott.ssa Marta Cricelli – rivisto dal Comitato di GuidaPsicologi

Fonte: https://www.guidapsicologi.it/articoli/chi-sono-io-storia-dello-sconosciuto-che-abita-in-noi

FARE PACE CON SE STESSI
Il prezzo del risveglio
di Osho

Fare Pace con Se Stessi

Il prezzo del risveglio

di Osho

"In cuor loro, tutti aspirano a vivere la vita con totalità, ma la società non te lo permette, la cultura te lo impedisce, la religione ti controlla, la famiglia ti tarpa le ali. Siete tutti circondati da persone interessate a non farvi vivere totalmente. È sorprendente il motivo di tanto interesse: l'intero sfruttamento dell''umanità dipende totalmente da questo impedimento a vivere con totalità.

L''uomo totale è il pericolo maggiore per gli interessi istituzionali. Non potrai mai ridurre in schiavitù un uomo che gioisce della vita nella sua totalità, nella sua pienezza. Non lo puoi forzare a fare il militare, a uccidere qualcuno, o a farsi uccidere… grazie all''uomo totale, l''intera struttura della vostra società crollerà!"

Osho

"Non puoi avere amore se non sei disposto a rinunciare al tuo ego, questo è il suo prezzo.

Non puoi essere felice finché non lasci andare ciò che impedisce alla tua felicità di manifestarsi.

Non c’è niente di gratuito, materiale o immateriale che sia".
Osho

Il bisogno di ritrovarsi, di sentirsi in pace con se stessi: questi i fili conduttori delle risposte di Osho alle domande di persone che si sono ritrovate a fare i conti con le proprie scelte, ma soprattutto con la necessità di uscire da una crisi esistenziale, un conflitto ormai ingestibile, un vicolo cieco, una perdita o una sottile mancanza “indefinibile” diventata tuttavia innegabile. 

In questo libro due sono le realtà che si trovano a confronto: da un lato singoli individui che hanno compreso, sulla propria pelle, che nessuno ti può salvare... e che sentirsi davvero realizzati è l’elemento vitale che dà un senso all’essere venuti al mondo. Dall'altro un Maestro di Realtà, un essere che è uscito alla luce, permettendo alla propria consapevolezza di brillare in totale libertà e pienezza.

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