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Chi è QAnon?

di Salvatore Stanizzi

Chi si cela dietro Q?

La rivelazione di QAnon

Sono state utilizzate le più disparate teorie per tentare di scoprire chi si cela dietro l’identità digitale che da quasi tre anni ha raccolto un numero esorbitante di seguaci. Si è partiti dall’intelligence americana e si è finiti al Presidente stesso, passando per delle realtà alternative create da Cicada3301, una organizzazione misteriosa che in tre occasioni ha pubblicato una serie di enigmi molto complessi, al fine di reclutare capaci cripto-analisti.

Cerchiamo, dunque, di spiegare come possiamo, anticipando già che non si ha una risposta, arrivare ad una conclusione. La prima piattaforma utilizzata da Q4chan – non consente, essendo anonima, la registrazione degli utenti. Secondi alcuni studiosi del fenomeno, è perciò possibile che siano stati più utenti ad aver pubblicato utilizzando lo stesso pseudonimo. Questo comportamento è definito handle.

A seguito del passaggio su 8chan – attuale piattaforma utilizzata – Q ha iniziato ad utilizzare un tripcode che cambia frequentemente per autentificarsi, per paura che la precedente piattaforma fosse stata oggetto di infiltrazioni. Alcuni hanno azzardato, in prima battuta, che Q fosse deliberatamente ispirato a Luther Blissett, pseudonimo collettivo utilizzato da un numero imprecisato di anarchici negli anni Novanta. Un riscontro a sostegno di tale teoria prevede che Blissett ha pubblicato un romanzo intitolato proprio “Q“.

Esiste poi una ulteriore teoria che riguarda, invece, il proprietario della piattaforma 8chan, il suo fondatore, un SuperPAC e una sparatoria. Il 3 agosto 2019 ad El Paso, in Texas, Patrick Crusius, per motivazioni razziali verso gli immigrati, ha compiuto una strage che ha comportato 22 morti e 24 feriti. A seguito della sparatoria fu impossibile utilizzare la piattaforma. In gergo, quanto accaduto viene definito crash. A questo evento si collegano gli altri tre indizi sopracitati.

Il fondatore di 8chan, Fredrick Brennan ha utilizzato una serie di dichiarazioni fuorvianti per spiegare il crash; il proprietario Jim Watkins è stato invitato a testimoniare davanti alla Commissione per la Sicurezza Interna della Camera ed è stato incalzato da due deputati: “gli americani meritano di sapere cosa stai facendo, come proprietario e come operatore, per fermare la proliferazione dei contenuti estremisti sulla tua piattaforma”.

Watkins ha risposto affermando che era la terza volta nel 2019 che si presentava un evento del genere ma, il vero sospetto, si rintraccia quando Watkins è stato fotografato con addosso una spilla recante la scritta “Q. Inoltre, Watkins stesso ha più volte dimostrato interesse per un SuperPAC che Q sponsorizza sul suo profilo. Da questi eventi è nata una teoria, mai effettivamente provata, su Jim Watkins e suo figlio Ron, attuale amministratore di 8chan. Secondi taluni, padre e figlio conoscono l’effettiva identità fisica di QAnon. Ma entrambi hanno più volte smentito categoricamente di conoscere tale identità.

QAnon

Come anticipato in apertura, alcune teorie hanno riguardato anche Trump stesso o, più in generale, la Casa Bianca e i suoi componenti. Nel dicembre 2018, il Vicepresidente Mike Pence è stato fotografato con il sergente della SWAT, Matt Patten. Il militare indossava uno stemma recante la scritta “Q“. Lo staff del VP ha condiviso sui vari social la foto e, a seguito dell’utilizzo da parte dei seguaci di QAnon è stato costretto a eliminare la suddetta foto.

È possibile, dunque, che per alcune persone basti così poco al fine di identificare una persona? A volte bastano piccoli segni per aggiungere ancora più benzina sul fuoco. Non sappiamo chi effettivamente si celi dietro l’identità di Q, così come non sappiamo se mai questa identità verrà rivelata. Ciò che appare certo, invece, è come Q continuerà ad influenzare le elezioni – per via della polarizzazione e dell’uso da parte di Trump – nonché la grande efficacia che imprime per via del numero sempre maggiore di seguaci che la sta seguendo.

Come abbiamo avuto modo di vedere, le teorie sull’identità di Q sono molteplici e nessuna trova riscontro nella realtà. Esistono una serie di indizi che le sostengono, ma nessuno di questi indizi fornisce una prova incontrovertibile.

Chi è dunque Q? Potrebbe essere chiunque. Chiunque, eccetto Donald Trump. Perché il Presidente non crea fenomeni, li utilizza. E, questa, nonostante le diverse opinioni che si possono avere sulla sua presidenza, è una rivoluzione nel modo di comunicare in politica. Una rivoluzione trasversale.

Articolo di Salvatore Stanizzi

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://www.orwell.live/2020/06/21/chi-e-qanon/

LA FABBRICA DELLA MANIPOLAZIONE
Come difendersi dal condizionamento mentale
di Enrica Perucchietti, Gianluca Marletta

La Fabbrica della Manipolazione

Come difendersi dal condizionamento mentale

di Enrica Perucchietti, Gianluca Marletta

Chi controlla il tuo immaginario controlla la tua volontà!

I grandi cambiamenti culturali che l'umanità affronta da decenni non sono né spontanei né casuali ma sapientemente "fabbricati" dai Poteri Forti.

"La manipolazione consapevole e intelligente, delle opinioni e delle abitudini delle masse svolge un ruolo importante in una società democratica, coloro i quali padroneggiano questo dispositivo sociale costituiscono un potere invisibile che dirige veramente il Paese. Noi siamo in gran parte governati da uomini di cui ignoriamo tutto ma che sono in grado di plasmare la nostra mentalità, orientare i nostri gusti, suggerirci cosa pensare".
Edward Bernays

Scriveva così nel lontano 1928 Edward Bernays, il fondatore delle Pubbliche Relazioni e l'ideologo degli attuali spin doctors. Nel suo saggio Propaganda, Bernays spiegava che un "governo invisibile" manipola, le opinioni, le abitudini e le scelte dei cittadini, lasciando a costoro l'illusione di essere liberi. In democrazia, ai metodi repressivi, il potere preferisce affiancare la manipolazione "dolce" volta a plasmare l'immaginario delle masse e a orientarne il consenso, tramite la propaganda, l'ingegneria sociale e il controllo dei media e dello spettacolo. Un potere nascosto ha infatti la possibilità di manipolare quasi alla perfezione i sentimenti e la mentalità di massa senza dare l'impressione di farlo, controllare i popoli entrando nel loro immaginario e riprogrammandone le coscienze.

La propaganda e l'ingegneria sociale non servono solo a plasmare l'opinione pubblica e a eterodirigere il consenso, ma tendono anche a creare un essere umano omologato, intercambiabile e unidimensionale, che pensa e agisce come tutti gli altri: un clone tra i cloni che sia talmente svuotato e spersonalizzato da seguire passivamente le scelte imposte dal Sistema.

"L'erosione della democrazia avviene svuotando progressivamente da un lato le nazioni del proprio potere e della propria sovranità, dall'altro facendo diventare tutti noi dei soggetti passivi, dei meri consumatori".

Al paradigma della violenza tipico del XX secolo, si è sostituito il paradigma del controllo sociale, radicato nei falsi bisogni che sono stati indotti nelle nuove generazioni. Si è imposta una nuova forma di potere, una nuova forma di capitalismo che non si accontenta di automatizzare i flussi di informazioni, ma mira ad automatizzare gli stessi individui. Siamo ormai immersi in una gabbia elettronica e digitale che non ci abbandona mai.

Dopo il successo di Governo Globale e Unisex, gli autori Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta tornano ad approfondire le tappe ideologiche del mondialismo, spiegando gli influssi e le tecniche di condizionamento utilizzate dal potere, con la versione aggiornata, ampliata e in 4D de La fabbrica della manipolazione.

Dai primi esperimenti di manipolazione mentale del dopoguerra alla "rivoluzione culturale" degli anni '60; dalla "nuova morale sessuale" all'ideologia di genere; dalla nascita dell'arte contemporanea alla genesi delle rivoluzioni "democratiche" nei paesi dell'est europeo e del Medio Oriente; dal sorgere della "nuova spiritualità" allo sviluppo dei Fondamentalismi Religiosi, questo saggio ripercorre una "storia altra" dell'età contemporanea, tanto misconosciuta quanto inquietante.

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