Pensavo al Passato

di Mauro Vanzini
Pensavo al passato. Anzi, pensavo al pensare al passato.
C’è chi dice, e forse anche lo pensa, che non bisogna pensare troppo al passato, non dobbiamo ristagnare nei ricordi, ma invece proiettarci verso il futuro.
Io però vedo che i più, al passato ci pensano eccome, rimuginano, tornano indietro con la mente, ritoccano di continuo le scene, nell’assurda speranza di sistemare le cose: non avessi detto quella frase, quel giorno, non avessi comprato questa casa, non avessi sprecato tanto tempo in quegli anni… o ne avessi “sprecato” di più!
Lo ammetto, i miei pensieri, e la mia vita attuale, sono impregnati del mio vissuto, perché non ho altro. La mia esperienza è l’unica lezione che posso seguire, il resto sono solo parole, lette magari in un libro, o a loro volta esperienze di qualcun altro, ma comunque giunte a me solamente sotto forma di parole. Possono aiutarmi, possono incrociare per un tratto la mia vita, ma nel profondo sono io l’unico creatore della mia realtà e l’unico fruitore delle mie percezioni…

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“Non toglietemi le mie rughe. Le ho pagate tutte care”

Anna Magnani

“Non toglietemi le mie rughe. Le ho pagate tutte care” (Anna Magnani)
Una bellissima frase dov’è racchiuso tutto il senso della nostra vita, poiché le rughe sono la nostra storia, i nostri pensieri, le reazioni, le espressioni che abbiamo avuto tutti i giorni, condizionate dai nostri stati d’animo… insomma sono le impronte indelebili di ciò che siamo e siamo stati.
Tutti anche se a volte in maniera diversa viviamo l’emozione del non voler invecchiare, un po’ per la paura dei problemi fisici, un po’ perché crediamo di non essere più piacevoli esteticamente agli occhi degli altri, un po’ per la paura della solitudine e della morte.
Così ci ritroviamo a combattere con un’altra emozione che ci rende più fragili, più insicuri, questa emozione è la malinconia, che immancabilmente ci riporta indietro ai tempi vissuti della giovinezza e ci fa desiderare di essere come allora…

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