Solo 20 Aziende responsabili del 55% dei rifiuti di Plastica nel mondo!

di Alice Mattei
Sono dati impietosi quelli che arrivano dal report del Plastic Waste Makers Index, una specie di classifica mondiale delle aziende maggiormente responsabili dell’inquinamento da plastica.
Secondo il rapporto, solo 20 aziende sarebbero responsabili della produzione del 55% di tutti i rifiuti di plastica monouso generati a livello globale, con aziende petrolifere, chimiche e (a sorpresa) finanziarie, in cima alla lista.
Infatti, a quel che risulta, le prime posizioni nella classifica delle produzioni di plastica monouso spetterebbe a ExxonMobil, Dow, Sinopec, Indorama Ventures e Saudi Aramco. A seguire, alcune delle più grandi banche del mondo, come Barclays, JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America e HSBC, responsabili, secondo il report, di aver prestato circa 30 miliardi di dollari per la produzione di polimeri che realizzano prodotti in plastica monouso, come borse, bottiglie, posate di plastica, cannucce, imballaggi e maschere usa e getta…

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Creato per sbaglio, enzima “mangia-plastica”: degrada una bottiglia in 96 ore

L’enzima mangia-plastica esiste: scoperto per sbaglio, potrebbe salvarci dall’inquinamento.
Questo enzima mangia-plastica potrebbe salvarci dall’inquinamento, distruggendo la nostra spazzatura. È in grado, infatti, di digerire alcune delle plastiche più inquinanti, rappresentando una papabile soluzione contro il problema ambientale più grave: quello appunto della plastica. La conferma arriva dalla University of Portsmouth, che sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha pubblicato i risultati di questa scoperta nello studio intitolato “Characterization and engineering of a plastic-degrading aromatic polyesterase”. Ma come è possibile? E perché l’hanno scoperto per sbaglio?…

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Un’isola disabitata in mezzo al Pacifico: la più inquinata al mondo!

(Jennifer L. Laversa e Alexander L. Bond, via PNAS)

Le correnti oceaniche hanno portato oltre 18 tonnellate di rifiuti lungo la costa di Henderson, un tempo considerata un “paradiso naturale” dall’UNESCO.
L’isola di Henderson, nel mezzo dell’oceano Pacifico meridionale, è uno dei posti più remoti della Terra: è disabitata, eppure è il posto con la più alta densità di rifiuti di plastica registrata. L’immondizia ha invaso le sue spiagge dopo essere stata spostata per migliaia di chilometri dalle correnti oceaniche, generate soprattutto dal “vortice del Pacifico meridionale”, una sorta di grande nastro trasportatore naturale dei rifiuti generati dall’attività umana…

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La plastica… dal mare ai nostri piatti

Microsfere di plastica

Da Greenpeace al Parlamento britannico, il mondo chiede il divieto delle microplastiche.
La presenza di frammenti di plastica negli oceani è un problema noto da tempo, oggi in crescita esponenziale. Una ricerca di Greenpeace ha mostrato chiaramente gli effetti, sulle creature marine, delle microsfere, minuscole sfere di plastica usate in numerosi prodotti di uso comune (cosmetici e altri prodotti per l’igiene personale).

Studi scientifici provano il loro impatto drammatico sul mare e quindi su pesci, molluschi e crostacei. Ecco ciò che accade: una volta in mare, le microsfere (ma anche altri oggetti di plastica che si frammentano in pezzi molto più piccoli, diventando microplastiche), possono sia assorbire che cedere sostanze tossiche, che vengono poi ingerite da numerosi…

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Parla olandese la ‘Grande Muraglia’ che pulisce gli oceani dalla plastica

Il prototipo è lungo solo 100 m, ma la versione definitiva arriverà a 100 km di lunghezza e sarà usata contro i grandi vortici di rifiuti del Pacifico.

Una barriera galleggiante lunga 100 km per contenere i vortici di plastica che galleggiano negli oceani. L’idea è appena partita ma sta per diventare realtà. E ha risvegliato l’interesse del governo olandese, che ha deciso di contribuire al finanziamento del progetto. L’obiettivo è ambizioso: far sparire dagli oceani la plastica, anche quella fatta passare per biodegradabile, che invece fa gli stessi danni di quella…

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