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Studio scientifico sul Cervello: dopo la Morte è attivo per tre ore!

di Melania Rizzoli
Dopo che il cuore si ferma e viene certificata quindi la morte, il cervello rimane ancora vivo, e continua a funzionare per diverse ore.
L’annuncio shock è stato dato dalla Stony Brook University School of Medicine di New York, dove è stata condotta una ricerca con l’obiettivo di esaminare quello che accade a livello cerebrale dopo che una persona va in arresto cardiaco, allo scopo di migliorare la qualità della rianimazione e di prevenire le lesioni encefaliche, mentre si tenta di riavviare febbrilmente il cuore fermo del paziente, cercando di evitare danni neurologici permanenti.
Lo studio in questione, durato tre anni, si è concentrato solo sulle morti dovute ad attacchi cardiaci, nelle quali il cervello è virtualmente salvo ed esente da danni diretti, e questo organo fondamentale, in cui risiede la nostra coscienza, si è rivelato ancora funzionante per almeno tre, quattro ore dopo che il cuore aveva smesso di battere, e con la possibilità di riattivarsi senza deficit anche dopo una rianimazione cardiaca prolungata…

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Scoperte le “stelle” del nostro Cervello, gli Astrociti

Sembravano solo collanti tra neuroni invece si sono rivelate cellule essenziali per un corretto sviluppo e funzionamento neuronale, svelando informazioni importanti sul sistema neurologico.
Si è scoperto come nascono le “stelle” del cervello: sono gli astrociti, cellule così denominate per la loro tipica (ma non unica) morfologia stellata. A lungo considerate come un semplice ‘collante’ tra neuroni, sono in realtà essenziali per il corretto sviluppo e funzionamento neuronale e capire la loro origine aiuterà a comprendere i disturbi dello sviluppo del sistema nervoso, come indica lo studio pubblicato sulla rivista Plos Biology dal gruppo di ricerca di Annalisa Buffo del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (Nico) dell’Università di Torino…

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La Ghiandola Pineale governa la “materia oscura” del DNA

La materia oscura del DNA è attiva nel cervello, durante il ciclo giorno-notte.
Secondo alcuni ricercatori presso il National Institutes of Health (USA), lunghi tratti di dna una volta considerati materia oscura inerte, sembrano attivi in modo particolare in una parte del cervello che controlla il ciclo giorno-notte del corpo. Lavorando su del materiale cerebrale di ratto, i ricercatori hanno scoperto alcuni tratti di DNA che contengono l’informazione che genera molecole biologicamente attive.
I livelli di queste molecole si alzano e abbassano, in sincronia con i cicli di 24 ore di luce e oscurità. L’attività di alcune delle molecole raggiunge il picco di notte e diminuisce durante il giorno, mentre la restante ha il picco durante il giorno e diminuisce la notte. Il materiale viene dalla struttura del cervello conosciuta come ghiandola pineale…

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I ritmi della percezione: la Realtà si vede come un film

Il cervello raccoglie e rielabora, a intervalli e con ritmi diversi, campioni di stimoli visivi che alle persone appaiono poi come un flusso continuo.
Ecco ciò che è emerso dai risultati di uno studio pubblicati su PNAS, effettuato da Luca Ronconi e David Melcher del CIMeC dell’Università di Trento. Un contributo anche alla conoscenza dei disturbi che portano ad una visione frammentata.
Guardare un film
Quando si guarda un film non si vede una sequenza di immagini fisse, ma si coglie un movimento continuo. È l’effetto della velocità con cui passano i fotogrammi. Qualcosa di analogo accade nel cervello umano , che raccoglie e rielabora singoli stimoli visivi a intervalli di tempo, ma alla fine restituisce al soggetto l’impressione di vedere una realtà fluida…

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Saper leggere i segni del corpo

di Amadio Bianchi  
Alcune scuole indiane sostengono che il corpo è un’emanazione dell’anima…
Da molti anni studio la costituzione corporea: da giovane l’ho osservata con l’occhio dell’artista (facevo il pittore d’arte), in seguito, specialmente negli ultimi anni, come terapeuta giacché pratico e insegno il massaggio. Ho potuto constatare che un corpo reca indelebili e spesso inequivocabili tracce del vissuto e delle tendenze psicologiche. Bisogna tuttavia tener presente che il sistema nervoso è connesso al cervello e quest’ultimo è formato da due emisferi, ognuno dotato di peculiari specialità.

L’emisfero sinistro si distingue nella gestione di qualità considerate maggiormente maschili, come l’attività fisico-materiale o la razionalità, mentre il…

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Destrimani o mancini? Ecco il significato della vostra lateralità dominante

Ancora non esiste una spiegazione precisa sul perché alcune persone sono mancine e altre destrorse. Tuttavia, molti studi concordano sul fatto che potrebbe trattarsi di una condizione genetica, per esempio, se vi sono precedenti di mancinismo in famiglia.
È ovvio che non nasciamo mancini o destrimani, ma lo diventiamo durante la prima infanzia, influenzati dalla genetica e dalle condizioni in cui cresciamo. Per lateralità si intende la superiorità di uno dei due lati del nostro corpo rispetto all’altro, soprattutto per quanto riguarda abilità e forza. La maggior parte delle persone ha un solo lato dominante e sono poche le persone ambidestre, cioè con un’abilità mista…

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Sei disonesto? È colpa del tuo cervello…

Se sei disonesto potrebbe non essere colpa tua, ma del tuo cervello. Un nuovo studio, infatti, ha scoperto che la capacità dell’uomo di imbrogliare ha basi biologiche.
Il comportamento sbagliato dettato dalla disonestà, ci può far sentire a disagio, ma poi il nostro cervello si “abitua” fino a riconoscerlo come normale e quasi a giustificarlo. Ad arrivare a questa conclusione sono stati alcuni ricercatori inglesi e americani guidati da Neil Garrett, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Neuroscience.
Analizzando il cervello di alcuni soggetti coinvolti nella ricerca con la risonanza magnetica funzionale, gli scienziati hanno chiesto ai volontari di compiere azioni “disoneste”, aumentando di volta in volta il grado di trasgressività e hanno scoperto che se nell’amigdala vengono bloccati i recettori chimici che inducono il disagio derivante dal compiere azioni negative, il soggetto si abitua alla sua stessa disonestà…

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La Teoria della struttura trinitaria del Cervello

di Paolo Provenzano
Nel corso degli anni Settanta, il neurologo e neuroscienziato Paul Donald MacLean elabora una teoria evoluzionistica sul cervello e la sua struttura trinitaria, la “Triune Brain”.
Chi non ha mai detto “che stress!”? La nostra vita è una relazione a tre: il nostro Ego (ciò che crediamo di essere) il nostro Sé Superiore (la nostra essenza divina) e lo Stress!
Dato che non è possibile vivere in un mondo senza stress, la nostra reazione ad esso dovrebbe tendere a ridurne i danni. Il cervello rettiliano, la parte più antica, che risponde agli istinti primordiali attacco-fuga, offre una efficace ed antica risposta: allontanarsi dalla fonte di stress o combatterla. Le altre parti del cervello, poi, suggeriscono comportamenti alternativi alla “lotta fisica” che favoriscono l’eliminazione dello stress garantendo la conservazione della specie…

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Le frontiere della Memoria

Capacità mnemoniche

di Fabio Perelli
Noi viviamo di attimi vissuti, e dei ricordi di questi attimi custoditi nei nostri neuroni. Ma cos’è esattamente la memoria? Perché alcune persone hanno capacità mnemoniche eccezionali e altre sono affette da disturbi che ne compromettono la funzionalità?
“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”. Con queste parole, Gabriel García Márquez celebra l’importanza della nostra memoria.
La memoria è un fenomeno complesso, che coinvolge il nostro sistema nervoso mediante processi non ancora definiti nei dettagli. I neuroscienziati sono in gran debito nei confronti del “cervello più famoso del mondo”, quello del paziente denominato “H.M.”, che più di ogni altro ci ha permesso di interpretare le basi della “RAM” degli esseri umani. “H.M.”, divenuto incapace di immagazzinare nuovi ricordi permanenti a seguito dell’asportazione chirurgica dell’ippocampo, ha rivelato inconsapevolmente ai ricercatori l’importanza cruciale di questa regione cerebrale per la memoria a lungo termine. E’ soprattutto grazie a quest’area a forma di cavalluccio marino se siamo in grado di conservare a lungo una grande quantità di informazioni…

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Perché il tuo cervello è un maledetto mascalzone

Il cervello e gli schemi mentali

di Mauro Bertuletti
Il nostro cervello interpreta la realtà sulla base delle proprie convinzioni, delle proprie credenze e delle proprie strutture di pensiero. In sostanza, non è un trasmettitore neutro.
Ricordi quel gioco che facevi da bambino che si chiamava telefono senza fili? Era semplice, spesso le maestre te lo facevano fare quando tu ed i tuoi amici facevate troppo casino, quando avevano da chiacchierare con le colleghe e quando fuori pioveva e quindi di giardino e partite a pallone neanche a parlarne. Tutti in silenzio, seduti composti a semicerchio e si poteva partire.
Di solito il primo sussurrava nell’orecchio qualcosa tipo: “mi piace la cioccolata“, ed alla fine del giro la frase diventavaodio i gatti neri quando mi attraversano la strada“. Nessuno dei partecipanti aveva intenzionalmente voglia di stravolgere la frase, ma succedeva sempre. Regolarmente. Poco alla volta cambiavano parole, frasi e senso. Ma ti sei mai chiesto perché il telefono senza fili funziona così?…

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