Il Consumo di Carne da allevamenti intensivi è insostenibile per il Pianeta

di Tony Weis
Dal 1961 al 2010 la popolazione globale di animali macellati è passata da circa 8 a 64 miliardi, cifra che raddoppierà a 120 miliardi entro il 2050, se proseguirà l’attuale ritmo di crescita. Ma il consumo di carne a questi livelli non è più sostenibile.
Nel 1961, poco più di tre miliardi di persone mangiavano una media di 23 kg di carne all’anno. Nel 2011, sette miliardi di persone mangiavano 43 kg di carne. Dal 1961 al 2010 la popolazione globale di animali macellati è, quindi, passata da circa 8 a 64 miliardi, cifra che raddoppierà a 120 miliardi entro il 2050, se prosegue l’attuale ritmo di crescita.
Basterebbero questi pochi  dati per capire che il consumo di carne è insostenibile. Ci sono ormai letterature sterminate, studi di ogni tipo che lo dimostrano. Insostenibile dal punto di vista ambientale, energetico, agricolo, sanitario e per chi ha a cuore la questione, anche dal punto di vista della sofferenza degli animali. Ma parlare di alimentazione è sempre difficile, perché è un aspetto molto personale. Si creano fazioni irriducibili fra onnivori, vegetariani, vegani con lotte di “religione” dalle varie parti…

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Il devastante impatto ambientale della carne in un nuovo studio shock

di Francesca Mancuso
Evitare la carne e i prodotti lattiero-caseari è la strada maestra per ridurre il nostro impatto sulla Terra. La nuova conferma arriva da uno dei più grandi studi mai effettuati, condotto dall’Univeristà di Oxford e dall’Istituto svizzero di ricerca agricola Agroscope.
Il dossier conferma l’enorme impronta dell’allevamento del bestiame per l’industria alimentare. Un dato su tutti: la carne fornisce solo il 18% delle calorie e il 37% delle proteine, ma occupa l’83% dei terreni agricoli, producendo il 60% delle emissioni di gas serra.
I ricercatori della Oxford University e di Agroscope hanno dato vita al più completo database sull’impatto ambientale, tenendo conto di una serie di fattori tra cui l’uso del suolo, le emissioni inquinanti alla base dei cambiamenti climatici, la necessità di acqua dolce, l’inquinamento idrico e l’inquinamento atmosferico…

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“Pink Slime”, l’ingrediente horror dei fast food… e non solo!

Produzione di pink slime

Sembra un nome uscito da un film dell’orrore, invece la “poltiglia rosa” o “pink slime” è un ingrediente comune delle nostre tavole.

Chi non ha mai acquistato wurstel, cordon bleu, cotolette, o hamburger? E chi non è mai andato al fast food? Se vi riconoscete in queste situazioni, vuol dire che vi siete imbattuti nella ‘carne separata meccanicamente’.

Questa disgustosa melma rosa, si ottiene mediante un procedimento che separa meccanicamente le rimanenze della carne dalle ossa (in Europa: solo di polli e suini, ma non di manzo). Una volta che si sono usati i tagli di carne più pregiati di un animale, quello che rimane viene pressato in appositi macchinari, che sminuzzano e polverizzano anche ossa, tendini, tessuto nervoso e midollo. Ed ecco a voi la pink slime! Una…

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La Cina si impegna a ridurre il consumo di carne del 50 per cento: “inquina troppo”

inquinamento sottosuolo in cina

Incredibile ma vero, la Cina, paese paradossalmente comunista ma al contempo legato alle logiche moderne del capitalismo e quindi anche del consumismo, ha intenzione di attuare un nuovo piano per ridurre il consumo di carne del paese del 50 per cento.

La motivazione principale sta nell’eccessivo inquinamento che gli allevamenti comportano. Per una nazione che consuma il 28 per cento di carne del mondo, e quasi la metà di quella di maiale consumata sul pianeta, ed è uno dei primi tre paesi più inquinati del pianeta, ridurre drasticamente il consumo di carne può essere una sfida…

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