Afghanistan: “Ho dovuto vendere mia Figlia per 500 dollari”

di Leone Grotti
Il paese conquistato dai talebani è piombato in una crisi umanitaria senza precedenti. Un milione di bambini rischia di morire di fame e molte famiglie vendono le bambine più piccole per procurarsi da mangiare.
Continua a peggiorare la crisi umanitaria in Afghanistan. Oltre la metà della popolazione, 22,8 milioni di persone, fatica a trovare da mangiare; la salute di 3,2 milioni di bambini sotto i cinque anni è a rischio per malnutrizione e di questi almeno un milione rischia di morire. Solo il cinque per cento delle famiglie afghane, secondo le Nazioni Unite, ha abbastanza da mangiare ogni giorno. Tanto che molti, rivela la Bbc, sono costretti a vendere i propri figli per sbarcare il lunario…

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Siamo Pronti per l’Inverno più oscuro?

di Davide Donateo
Ci sono diverse trame che potrebbero raggiungere un picco o un punto di svolta intorno a dicembre 2021…

  • La narrativa del Covid regge a malapena. E a dicembre il conteggio delle vittime sarà così alto che molte persone vaccinate faranno fatica a ignorarlo. Quando i sopravvissuti al vaccino capiranno cosa sta succedendo, sarà estremamente difficile contenere i disordini sociali.
  • Il Petrodollaro regge a malapena. Soprattutto dopo la crisi in Afghanistan.
  • Gli Stati Uniti difficilmente resistono. La situazione è molto simile a quella dell’URSS dopo il ritiro dell’Afghanistan, con gli stessi soldi, schemi e attori che attaccano gli Stati Uniti, solo che questa volta sono molto più esperti, equipaggiati e infiltrati in un campo nemico più debole

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Afghanistan 20 anni dopo: Chi Vince e Chi Perde

di Massimo Mazzucco
La guerra è sempre stato un affare per quelli che producono le armi, e quello dell’Afghanistan è stato l’affare di più lunga durata sul quale questi produttori abbiano potuto mettere le mani da quando esistono gli Stati Uniti.
Gli elicotteri Chinhook si alzano a fatica dall’ambasciata americana di Kabul, carichi di persone che vogliono lasciare di corsa il paese. All’aeroporto della capitale il caos regna sovrano, con i cittadini stranieri che cercano di salire disperatamente sugli ultimi aerei in partenza. E i diplomatici USA che restano indietro si affrettano a bruciare tutti i documenti sensibili in loro possesso, per evitare che finiscano nelle mani dei talebani.
Sono scene che ricordano fin troppo da vicino la fuga degli americani da Saigon nel 1975, ma con una grossa differenza: la guerra del Vietnam era considerata persa già da molto tempo, da parte degli americani, mentre nel caso dell’Afghanistan, il presidente Biden aveva assicurato che l’esercito afghano regolare – quello sostenuto e addestrato dagli stessi americani – sarebbe stato perfettamente in grado di mantenere il controllo del paese…

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Ecco com’era l’Afghanistan 50 anni fa!

La celebre fotografia dal titolo “Ragazza afghana” fu pubblicata sulla copertina di National Geographic nel 1985. La foto, scattata da Steve McCurry in un campo profughi afghano, ritrae una giovane orfana.
I suoi meravigliosi occhi verde ghiaccio e lo sguardo intenso, un misto di paura e di fierezza, hanno fatto il giro del mondo e l’immagine è diventata il simbolo dei conflitti afghani di quegli anni.
Secondo i dati ufficiali, l’Afghanistan è uno dei paesi più poveri del mondo. Dei suoi 23 milioni di abitanti, solo il 5 % delle donne sa leggere e scrivere. Ma non è sempre stato così: nel 1940 l’Afghanistan era una terra culturalmente vivace e piena di opportunità…

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