“Proiettili” di ferro e nichel nelle zanne dei mammut

Sono schegge di meteoriti! Sono state trovate a centinaia, “incastonate” in zanne di mammut e ossa di bisonti siberiani.

Mammoth

Mammoth

Quello che sembrano proiettili di ferro e nichel nelle zanne dei mammut sono in realtà schegge di meteoriti! Sono state trovate a centinaia, “incastonate” in zanne di mammut e ossa di bisonti siberiani, all’interno di piccoli fori (da 2 a 5 millimetri) di cui sono ricoperti i fossili nelle parti rivolte verso il cielo. Le tracce di questa micidiale e mortale sventagliata cosmica, sarebbe la prova concreta di una pioggia di meteoriti che si suppone essersi abbattuta sui territori di Russia e Alaska decine di migliaia di anni fa. 

La scienza segue strade assai curiose, a volte, ed è capace di trovare risposte anche in luoghi inconsueti: a ispirare gli scienziati ad avviare questa ricerca non è stato un remoto sito archeologico, ma la hall di un motel. Allen West, del Lawrence Berkeley National Laboratory, stava indagando sulle possibili cause dell’estinzione dei clovis – una popolazione vissuta in Nord America circa 13 mila anni fa – quando ha pensato di dare un’occhiata alle ossa dei grandi mammiferi dell’epoca. Così si è recato in un motel di Tucson, in Arizona, dove ricordava di aver visto un’esposizione di zanne di mammut.

Il test della calamita

Gruppo di Mammut

Gruppo di Mammut

In uno dei fossili era presente un foro dai bordi bruciati, dall’aspetto simile a quello lasciato da un oggetto scagliato ad alta velocità (come un proiettile, per esempio). Risalito ai proprietari del reperto, West e il suo collega Richard Firestone hanno potuto analizzare altre 15 mila tra zanne e ossa di grandi mammiferi estinti: la presenza più rilevante di micro meteoriti è stata individuata sulla superficie superiore – quella rivolta verso il cielo – di un gruppo di zanne provenienti dalla penisola di Yukutia, nella Siberia orientale. Ulteriori analisi hanno poi confermato che si tratta effettivamente di materiale spaziale, composto prevalentemente di ferro e nichel, e non di schegge di origine terrestre.

Mammut in calo

La maggior parte dei fossili analizzati risale a un periodo che va dai 30 ai 34 mila anni fa: la datazione pone la scoperta ben al di fuori dello studio di West sui clovis, ma può avvalorare altre ipotesi archeologiche. Molti scienziati infatti ritengono che in quell’arco di tempo il numero dei grandi mammiferi, come bisonti e mammut, diminuì notevolmente, anche se non si trattò dell’estinzione definitiva. Colpa della tempesta di meteoriti? È ancora presto per affermarlo, ma «la nostra speranza», commenta West, «è che musei e università inizino a esaminare le loro collezioni di fossili alla ricerca di testimonianze simili».

Fonte: http://www.focus.it

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