L’Italia vuole la messa al bando degli OGM: notificata la richiesta a Bruxelles

OGMInviata alla Commissione Ue dai ministri Martina, Lorenzin e Galletti, la domanda ufficiale di esclusione di tutto il territorio nazionale dalla coltivazione.
L’Italia vuole il no alle coltivazioni Ogm. Il ministro Maurizio Martina, assieme al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha inviato alla Commissione Ue le richieste di esclusione di tutto il territorio italiano dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo.
Lo rende noto il ministero delle politiche agricole. Oltre a Coldiretti – «OGM, maggiore nemico del made in Italy » – plaude alla decisione Greenpeace: «l’Italia si conferma Paese libero dagli OGM» dice Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia. Ma non mancano critiche: L’Italia proibisce gli Ogm «ma li importa, favorendo le multinazionali contro i nostri scienziati». Lo affermano Filomena Gallo, Roberto Defez e Marco Cappato, a nome dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. «Il nostro Paese continua imperterrito – scrivono in una nota – ad importare oltre 4 milioni di tonnellate di soia Ogm ed a questa si aggiunge l’importazione anche di un miliardo di euro di mais estero (in parte Ogm)». Tali importazioni, sostengono i rappresentanti dell’associazione, «non saranno scalfite dalle iniziative del terzetto dei ministri Martina-Galletti-Lorenzin.
Martina: «Decisione per salvaguardare nostro modello agricolo». «Abbiamo confermato il divieto di coltivazione degli Ogm nel nostro territorio, attuando la nuova normativa europea che dà più autonomia agli Stati membri. La nostra scelta guarda alle caratteristiche del modello agricolo italiano, che vince e si rafforza puntando sempre di più sulla qualità e sulla distintività. Abbiamo un patrimonio unico di biodiversità che rappresenta un valore non solo da tutelare, ma da promuovere». Lo afferma in una nota il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina.
Coldiretti: «8 italiani su 10 contrari». La richiesta di esclusione di tutto il territorio italiano dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo trova d’accordo quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento), che si oppongono oggi al biotech nei campi. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare la richiesta fatta alla Commissione europea dal Governo. «Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy» – commenta il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
Le superfici seminate a transgenico nell’Unione Europea nel 2014 sono diminuite del 3%, a conferma – osserva Coldiretti – «della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che non rispetta le promesse, secondo l’analisi del rapporto annuale 2014 dell’«International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications».

Il trend in Europa

La superficie Ogm in Europa nel 2014 – precisa la Coldiretti – conta oggi appena 143.016 ettari di mais Bt coltivati in soli 5 Paesi sui 28 che fanno parte dell’Unione. Peraltro ben il 92 per cento di mais biotech europeo è coltivato in Spagna, dove sono stati seminati 131.538 ettari, mentre le restanti superfici coltivate sono in Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania. Ma anche in quest’ultimo Paese – sottolinea Coldiretti – si sta verificando un crescente abbandono delle sementi transgeniche da parte degli agricoltori, come nel caso del mais MON810 che le multinazionali sono arrivate addirittura ad offrire gratuitamente, senza però trovare persone disposte ad utilizzarle. Recentemente – conclude Coldiretti – anche il vice primo ministro del Governo russo Arkady Dvorkovich ha annunciato l’intenzione di proibire nel Paese la produzione di prodotti geneticamente modificati.

Fonte: www.corriere.it

Libri sull'argomento
I Segreti del Club Bilderberg di Vito Bruschini
Disintossicarsi senza Fatica di Marion Grillparzer
Spezie, Aromi e Condimenti di Morgan Brooks
Loving Superfoods di Stefano Momentè
Le Origini Occulte della Musica - Vol.1 di Enrica Perucchietti
 di David Icke
THE RIDER TAROT DECK - TAROCCHI WAITE — CARTE
di Pamela Colman Smith, Arthur Edward Waite

The Rider Tarot Deck - Tarocchi Waite — Carte

di Pamela Colman Smith, Arthur Edward Waite

L'Edizione originale e l'unica autorizzata del famoso mazzo di 78 carte di Tarocchi disegnato da Pamela Colman Smith sotto la direzione di Arthur Edward Wait.

Nel 1909 l'artista Pamela Colman Smith, sotto la direzione di Arthur Edward Waite, crea un innovativo mazzo di Tarocchi di 78 carte che sarebbe stato riconosciuto come rivoluzionario, il punto di riferimento per i mazzi successivamente pubblicati.

Tarocchi Rider Waite sono il mazzo più diffuso e apprezzato al mondo. Si tratta di una delle maggiori sintesi del magismo occidentale: l'opera in cui il misticismo cristiano si fonde con la Qabbalah ebraica, con l'Alchimia e le filosofie orientali.

Dietro le immagini affascinanti si intravede il progetto di Waite, l'eminente studioso che con le sue opere ha segnato profondamente il mondo occultistico anglosassone: "C'è una tradizione segreta riguardo ai tarocchi, così come c'è una Dottrina Segreta al loro interno. Ne ho seguito una parte secondo i limiti stabiliti per argomenti di questo genere e secondo le leggi dell'onore".

Con queste oscure parole Waite, capo di una delle fazioni più potenti dell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata, introduceva "La Dottrina senza veli", il capitolo della sua opera in cui spiegava i significati, gli usi rituali e le tecniche divinatorie legate ai "suoi" tarocchi.

E ora quella dottrina segreta è finalmente accessibile al pubblico italiano nella sua interezza.

...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *