Il lavoro dell’occhio

di Alice A. Bailey

Il centro tra le sopracciglia, comunemente chiamato il terzo occhio, ha un’unica peculiare funzione. Come ho messo in evidenza altrove, gli studenti non devono confondere la ghiandola pineale con il terzo occhio. Essi sono in relazione fra di loro, ma non sono la stessa cosa.

Shiva

Shiva

Il terzo occhio si manifesta come risultato della reciproca azione vibratoria tra le energie dell’Anima, che agiscono attraverso la ghiandola pineale, e le forze della personalità, che funzionano attraverso il corpo pituitario. Queste due forze, l’una negativa e l’altra positiva, hanno qui un’azione reciproca e quando sono abbastanza potenti, producono la Luce nella testa.

Come l’occhio fisico si manifesta in risposta alla luce del sole fisico, cosi l’occhio spirituale si manifesta in risposta alla Luce del Sole Spirituale. Quando questo occhio è sviluppato, l’aspirante diviene cosciente della Luce interiore, in se stesso e in tutte le forme ove la coscienza esiste anche se velata dagli involucri esteriori, ed è l’espressione della Vita Divina.

A mano a mano che la coscienza di questa Luce aumenta in lui, anche l’organo visivo interiore e il meccanismo per mezzo del quale egli può vedere le cose nella Luce spirituale, si sviluppano nel suo corpo eterico.

Questo è l’occhio di Shiva che è pienamente utilizzato nel lavoro magico solo quando l’aspetto Monadico, l’aspetto Volontà, o primo aspetto, è divenuto il fattore sovrano. Per mezzo del terzo occhio, l’Anima compie tre attività:

1. Questo terzo occhio è anche chiamato “occhio della visione” e come tale permette all’uomo spirituale di vedere, celati in ogni forma, gli aspetti dell’espressione divina; di divenire cosciente della Luce del mondo, di pervenire al contatto con l’Anima entro tutte le forme. Come l’occhio fisico vede le forme esterne, cosi l’occhio spirituale percepisce “l’illuminazione” entro quelle forme, tale “illuminazione” indica lo specifico stadio di ogni forma quale essere spirituale. Il terzo occhio, insomma, schiude all’uomo il Regno della Luce.

2. Il terzo occhio è il fattore che dirige il lavoro interiore. Tutto il lavoro viene infatti eseguito con un definito proposito costruttivo, reso possibile dall’uso della Volontà intelligente. In altre parole, l’Anima conosce il Piano, e quando l’allineamento è raggiunto e l’atteggiamento è giusto, l’aspetto Volontà dell’essere umano spirituale può funzionare e produrre i risultati nei tre mondi della manifestazione. L’organo usato è il terzo occhio. L’analogia si può ritrovare nel potere spesso esercitato dall’occhio fisico nell’uomo, quando domina gli altri esseri umani e gli animali con lo sguardo, potendo agire magneticamente col fissare intensamente persone e animali. La forza fluisce attraverso l’occhio umano focalizzato su di un punto. Parimenti l’energia spirituale fluisce attraverso il terzo occhio focalizzato su di un obbiettivo. …

3. Il terzo occhio ha anche un aspetto distruttivo, cioè l’energia che fluisce attraverso di esso può avere effetto disintegrante, e mediante l’attenzione focalizzata, diretta dalla volontà intelligente, può espellere energia fisica. E’ l’azione dell’Anima nell’opera di purificazione.

La corrispondenza con la percezione della Luce entro tutte le forme mediante l’azione del terzo occhio, (di cui il risveglio si manifesta con la visione della Luce nella testa, o Luce spirituale) trovasi nella funzione dell’occhio fisico che rivela le forme nella Luce del Sole fisico.

L’occhio spirituale, che è il fattore dominante dell’opera magica, corrisponde all’Anima. In un senso molto misterioso, l’Anima è, a sua volta, l’occhio della Monade, e la mette in grado di operare, prendere dei contatti, conoscere e vedere sui piani inferiori ciò che Essa, essendo puro Essere, non potrebbe fare.

Tratto da: “Il trattato dei sette raggi” di Alice A. Bailey, ed. Nuova Era 1940

Fonte: http://www.enciclopediaolistica.com/ – “Enciclopedia olistica” di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

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