A tu per tu con la Superbia

di Patrizia Bonaca

“Fino all’anno scorso avevo un solo difetto: ero presuntuoso”. Woody Allen

Superbia

Come si può riconoscere la superbia? La modalità espressiva per eccellenza del superbo è la millanteria, l’altezzosità, l’alterigia. Il superbo racconta cose ovvie, come se stesse raccontando novità, oppure fatti inventati per destare ammirazione e per innalzarsi agli occhi degli altri. Il suo bisogno è quello di essere superiore agli altri, disprezzandoli nel contempo.

Il superbo ti ascolta ma poi parla di sé, non ama rinunciare alla propria opinione che difende ad oltranza come l’unica verità possibile. Non tutti i superbi sono uguali: esiste il superbo introverso, che parla poco per paura di svelare il suo bluff, ma le sue parole sono impresse nel suo sguardo, nella mimica facciale e nel suo atteggiamento altezzoso; il superbo simpatico, colui che tiene banco, che conosce tutte le barzellette, che parla di se stesso mettendo in ombra gli altri e trattandoli come spalle del suo protagonismo; il superbo delle disgrazie che racconta tutto quello che gli capita di spiacevole, è come se iniziasse una gara delle disavventure, schiacciando gli altri ammutoliti da così tanta sfortuna; il superbo mascherato da umile, che fa propaganda circa la sua semplicità d’animo e che tratta gli altri come un pubblico sfumato necessario all’attore che recita la sua parte.

Come si distingue la superbia dall’orgoglio?

Penso che esista un confine molto sottile tra superbia e orgoglio e, a volte, un consolidato senso di dignità può sfociare nella superbia. L’orgoglio consiste in un giusto e positivo senso di stima verso le proprie capacità e risorse, che ci permette di difendere la nostra dignità di esseri umani e il rispetto per i nostri valori.

Osservando la realtà circostanze noto, spesso, che esiste poco orgoglio e molta superbia, poca dignità e molta apparenza: per apparire si è disposti persino a svendersi e servire e poi non ci dimentichiamo che essere superbi significa attirare gli invidiosi. Insomma, spunti per riflettere e farsi delle domande…

Articolo di Patrizia Bonaca

Fonte: http://buonsenso.eu/a-tu-per-tu-con-la-superbia/

TU NON SEI DIO
Fenomenologia della spiritualità contemporanea
di Andrea Colamedici, Maura Gancitano

Tu Non Sei Dio

Fenomenologia della spiritualità contemporanea

di Andrea Colamedici, Maura Gancitano

E' possibile una illuminazione di massa?

TU NON SEI DIO è un'analisi lucida e spietata dell'epoca del consumo spirituale: mostra i danni della più grande epidemia di egocentrismo della storia e la distanza apparentemente incolmabile con i grandi insegnamenti esoterici e filosofici.

La spiritualità contemporanea è un godimento usa e getta, una vera e propria sostanza stupefacente che altera l'attività mentale inducendo diversi gradi di dipendenza, tolleranza e assuefazione.

Ecco come disintossicarsi.

Fioccano i manuali per illuminarsi in ventiquattrore, le tecniche di meditazione per ottenere successo nella vita e molti altri ossimori che caratterizzano bene la nostra dilaniante psicosi di massa.

Introduzione:

"Chi oggi decide, per le più svariate ragioni, di intraprendere un percorso su se stesso si trova immediatamente di fronte a un catalogo sterminato di proposte: esistono in commercio libri in grado di spiegarti come guarire da ogni male, corsi di formazione sulla Kabbalah, seminari per imparare a leggere le rune, i Tarocchi, i temi natali, appuntamenti settimanali di meditazione, yoga, sesso tantrico, risoluzione dei conflitti familiari, pulizia dell'aura, riequilibrio dei chakra, gestione dell'energia vitale, guide all'alimentazione con prana vegano.

Di fronte a questa mole sempre crescente di offerte il neofita può sentirsi disorientato, oppure - vinta la resistenza iniziale - può decidere di gettarsi nel mondo olistico e passare da un approdo all'altro, da un primo corso a un secondo, assorbendo un po' per volta le idee condivise all'interno di questo ambiente che fino a una manciata di anni fa si faceva chiamare New Age, ma che adesso è soltanto spiritualità o, talvolta, life: Legge dell'Attrazione, Legge dello Specchio, reincarnazione, dinamiche transgenerazionali, stati non ordinari di coscienza, evocazioni degli Angeli, ritualità wicca. In ciò che oggi si fa chiamare spiritualità trovano spazio, infatti, scienze occulte, spiritismo, esoterismo, psicoterapia, tecniche meditative orientali, cultura accademica sperimentale, naturopatia, ritualità indonesiane, hawaiane, africane, uso di sostanze psicotrope, strumenti di divinazione cinesi, celtici, giudaico-cristiani, tecniche teatrali e superstiziosi passatempi.

Questo fenomeno non è in continuità con la tradizione esoterica occidentale, ma ha rappresentato una decisa inversione di tendenza. È composto da elementi incoerenti e contenuti variegati, eppure interessa decine di milioni di persone nel mondo. È il risultato di una serie di piccoli spostamenti di significato, di decisioni arbitrarie e di mutamenti sociali. La ragione per cui l'espressione New Age ha acquisito nel tempo un'accezione negativa è dovuta alla tendenza approssimativa e banalizzante propria dei divulgatori più famosi."

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Un commento

  1. Riprendendo la citazione di Woody Allen, sono sempre andata contro corrente, malgrado venga osannato e posto su un piedistallo da tutti. Trovo i suoi film terribilmente snob, rispecchiano secondo me la presunzione del regista, come se volesse mettere in mostra le sue conoscenze intellettuali, come se avesse qualcosa da insegnare al suo “ignorante pubblico”. Un po’ di umiltà non guasterebbe.

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